domenica 24 giugno 2012

Il Papa all'Angelus: martedì porterò l'aiuto della Chiesa ai terremotati in Nord Italia. La riflessione su Giovanni Battista (Radio Vaticana)


Su segnalazione di Laura leggiamo:


Il Papa all'Angelus: martedì porterò l'aiuto della Chiesa ai terremotati in Nord Italia. La riflessione su Giovanni Battista 


Andrò fra i terremotati per portare la “solidarietà di tutta la Chiesa”. All’Angelus di questa mattina in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha ricordato la visita che dopodomani compirà nelle zone del Nord Italia, colpite lo scorso mese da una lunga e violenta serie di scosse sismiche. Il Papa ha anche ringraziato i fedeli per il sostegno alle sue opere di carità e dedicato un pensiero spirituale alla nascita di Giovanni il Battista, che la Chiesa celebra oggi. Il servizio di Alessandro De Carolis:


Chi sostiene la mano che sempre il Papa tende in segno di solidarietà verso chi ha bisogno, allevia le miserie di tanti in molte parti del mondo. È un fatto noto, che Benedetto XVI ha voluto nuovamente sottolineare nel giorno in cui la Chiesa italiana ha scelto di devolvere le collette delle Messe per le opere di carità del Papa. Una di esse, vedrà il Pontefice in prima linea tra due giorni:


“Ringrazio tutte le comunità parrocchiali, le famiglie e i singoli fedeli per il loro sostegno costante e generoso, che va a vantaggio di tanti fratelli in difficoltà. A questo proposito, ricordo che dopodomani, a Dio piacendo, farò una breve visita nelle zone colpite dal recente terremoto nel Nord Italia. Vorrei che fosse segno della solidarietà di tutta la Chiesa, e perciò invito tutti ad accompagnarmi con la preghiera”.


Se un gesto di solidarietà dettato dalla fede è segno di un bene possibile che migliora la vita, la giornata di oggi fa riflettere anche su un bene oltre le possibilità umane che la vita la salva. È ciò che si coglie nella storia di Giovanni il Battista, la cui vita è il segno – ha ripetuto il Papa – che “nulla è impossibile a Dio”. Precursore di Cristo nella missione, e anche nel sacrificio violento della vita, Giovanni “è l’unico santo – ha ricordato il Papa – di cui la liturgia festeggia la nascita, e lo fa perché essa è strettamente connessa al mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio”:


“I quattro Vangeli danno grande risalto alla figura di Giovanni il Battista, quale profeta che conclude l’Antico Testamento e inaugura il Nuovo, indicando in Gesù di Nazaret il Messia, il Consacrato del Signore. In effetti, sarà lo stesso Gesù a parlare di Giovanni in questi termini: (…) ‘In verità io vi dico: fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui’”.


Anche la nascita del Battista avviene in un clima di solidarietà. Quella che Maria, in attesa di Gesù, porta sollecita alla madre di Giovanni. Un gesto, ha concluso Benedetto XVI, che il cristiano non deve dimenticare:


“Cari amici, la Vergine Maria aiutò l’anziana parente Elisabetta a portare a termine la gravidanza di Giovanni. Ella aiuti tutti a seguire Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio, che il Battista annunciò con grande umiltà e ardore profetico”.


Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha salutato in cinque lingue gli oltre 40 mila fedeli radunati in Piazza San Pietro. In particolare, al folto gruppo di volontari delle Pro Loco d’Italia – in festa per i 50 anni della loro Associazione – Benedetto XVI ha augurato “ogni bene” per il servizio offerto “al patrimonio culturale del Paese”.


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