martedì 5 giugno 2012

Durante la Messa conclusiva a Bresso i cardinali Scola e Antonelli esprimono al Papa la gratitudine dei partecipanti (O.R.)


Durante la messa conclusiva i cardinali Scola e Antonelli esprimono al Papa la gratitudine dei partecipanti 


Segno di una risposta generosa e convinta


I cardinali Angelo Scola ed Ennio Antonelli si sono resi interpreti dei sentimenti di riconoscenza dell'arcidiocesi di Milano e della grande assemblea di famiglie riunita domenica mattina, 3 giugno, nel parco di Bresso, per la messa conclusiva.
L'omaggio della Chiesa ambrosiana al Papa e la fierezza per l'opportunità di ospitare il VII Incontro mondiale delle famiglie sono stati espressi dal cardinale arcivescovo all'inizio della liturgia. Una comunità che, ha detto, si è sentita coinvolta in tutte le sue componenti -- parrocchie, comunità religiose, aggregazioni di antica e di recente origine e moltissimi fedeli -- nel porre al centro della riflessione di queste giornate «la famiglia, fondata sul matrimonio, fedele e aperto alla vita, tra l'uomo e la donna». 
La felice scelta di «coniugare questa risorsa fondamentale, comune ad ogni uomo di ogni tempo e luogo, con gli aspetti, pure quotidiani e decisivi, del lavoro e della festa, del riposo -- ha proseguito il porporato -- rappresenta per tutti noi una straordinaria occasione per riscoprire l'unità della persona in se stessa e nel suo rapporto con gli altri e soprattutto con Dio». Anticipando le riflessioni proposte dalla liturgia, il cardinale ha ricordato che «la Trinità tutta, attraverso lo Spirito di Gesù Risorto, rende possibile la crescita piena di Cristo in noi. Tocchiamo con mano che Egli è Colui che “svela pienamente l'uomo a se stesso”».
Tra gli aspetti più importanti del grande raduno milanese, il cardinale Scola ha sottolineato «la risposta generosa e convinta che la società civile ha dato a questo incontro. In particolare è doveroso evidenziare l'interesse suscitato dai temi trattati in tutti gli ambienti dell'umana esistenza. E il segno che quando i cristiani sanno essere testimoni, risultano propositivi di vita buona in una società plurale come la nostra».
Un abbraccio caloroso come quello manifestato al Papa dal popolo ambrosiano -- al quale «si aggiunge l'incalcolabile numero di quanti ci seguono in tutto il mondo attraverso i mass media», soprattutto «i bambini, gli anziani, gli ammalati, coloro che sono nell'ombra della morte e i più bisognosi» -- esprime «l'amore per il successore di Pietro».
«Questi uomini, queste donne, questi giovani, questi ragazzi hanno ben compreso, Santità, che il successore di Pietro, e con lui tutti i pastori, ha bisogno di loro, di ciascuno di loro» ha notato l'arcivescovo. E ha concluso citando sant'Ambrogio, per esprimere la consapevolezza che ha accompagnato la partecipazione dei milanesi, convinti che «credere in Cristo significa guadagnare la vita».
Al termine della messa, il cardinale presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ha sottolineato l'importanza delle intense giornate vissute a Milano, che rimarranno nella memoria e continueranno «a darci ispirazione, speranza e coraggio». Poi è passato ai ringraziamenti. Innanzitutto ai partecipanti, «specie a quelli che sono venuti da lontano: avete portato la vostra fede -- ha detto -- la vostra fraternità e amicizia, il vostro entusiasmo». Gratitudine immensa anche per l'arcidiocesi di Milano, per lo «straordinario impegno nella preparazione, nell'organizzazione e nell'accoglienza. Grazie, inoltre, all'arcivescovo cardinale Angelo Scola, agli arcivescovi emeriti cardinali Dionigi Tettamanzi e Carlo Maria Martini, a monsignor Erminio De Scalzi e agli altri ausiliari, ai sacerdoti e ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, alla fondazione Milano Famiglie 2012, al comitato organizzatore, ai numerosi volontari, alle parrocchie e alle famiglie che hanno aperto le case all'accoglienza. Il Signore -- ha auspicato -- faccia risplendere la vita cristiana nelle comunità e nelle famiglie di questa Chiesa di Sant'Ambrogio e di San Carlo Borromeo, a degna continuazione di una storia lunga e gloriosa». 
Il ringraziamento del cardinale Antonelli è andato inoltre alle «pubbliche istituzioni che hanno prestato la loro attenzione e collaborazione, testimoniando l'importanza della famiglia per la società civile. Auguriamo loro di poter trovare, sempre più, modalità concrete di sostegno alle famiglie».
Infine la gratitudine manifestata al Papa, «che con la sua presenza ci ha fatto sperimentare concretamente e intensamente la gioia di essere Chiesa: la grande famiglia di Dio, una e universale, in cui uomini di tutte le nazioni si trovano insieme come fratelli. Il Signore Gesù le conceda di continuare a lungo a guidare il popolo di Dio nella verità e nella carità». Dal canto loro, «i cristiani e le loro famiglie -- ha concluso il porporato -- le promettono di impegnarsi a vivere secondo il Vangelo la famiglia, il lavoro e la festa. Parteciperanno fedelmente alla messa della domenica, per accogliere l'amore di Cristo e portarlo nella casa, nel luogo di lavoro, in tutte le relazioni e attività del vissuto quotidiano». E ha concluso con un auspicio: «Cresca la coesione nella società, l'armonia nelle famiglie, l'unità nella Chiesa».



(©L'Osservatore Romano 4-5 giugno 2012)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

OT
Giornata di studio il 9 giugno organizzata dall'Università Ca' Foscari di Venezia sul Pontificato di Papa Benedetto
http://www.pianetauniversitario.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2478:il-pontificato-di-benedetto-xvi-sotto-la-lente&catid=37:seminari-e-convegni&Itemid=69
Alessia

Anonimo ha detto...

Ieri, invece, si è tenuto questo incontro
http://www.romaincontra.it/Documents/programma4GIUGNO2012.pdf
Alessia