domenica 17 giugno 2012

Con lo stesso entusiasmo. L'auspicio di mons. Diarmuid Martin (Dublino) per la Chiesa d'Irlanda (Sir)


Con lo stesso entusiasmo


L'auspicio di mons. Diarmuid Martin (Dublino) per la Chiesa d'Irlanda


Ha parlato di “entusiasmo” e di “coraggio” l’arcivescovo di Dublino, mons. Diarmuid Martin, tracciando a Sir Europa una prima valutazione di questi giorni particolari (10-17 giugno) per la sua diocesi, che ha ospitato il 50° Congresso eucaristico internazionale sul tema “Comunione con Cristo e tra di noi”. L’evento si è tenuto nei grandi spazi della Royal Dublin Society, sotto il sole, la pioggia e il vento freddo del Nord, che non hanno scoraggiato i circa 15 mila pellegrini, provenienti da 120 Paesi del mondo, che ogni giorno hanno affollato le catechesi, le messe, le celebrazioni, i workshop, lo spazio della preghiera e quello giovani; oggi l’evento conclusivo della Statio Orbis a Croke Park, dove sono attese 80 mila persone.


Gioia, riflessione e silenzio. “Mi ha impressionato – sottolinea l’arcivescovo Martin –l’entusiasmo con cui le persone hanno partecipato a questo evento; accanto a tanta gioia c’è stata anche una profondità di riflessione che si percepiva durante le celebrazioni delle liturgie e nel silenzio nel grande salone dove si svolgeva l’adorazione eucaristica e la preghiera, quello stesso intenso silenzio dei giovani che ha caratterizzato la serata in cui è stata organizzata la preghiera con frére Alois, secondo lo stile di Taizé”. 


Evento di “rinnovamento”. Per il presule “è stato un evento di rinnovamento, soprattutto per la Chiesa irlandese, e un segno di nuova evangelizzazione per la Chiesa universale”. Certo, “non bastano sette giorni: alla fine del Congresso bisogna tornare nelle nostre parrocchie e nelle nostre comunità e continuare con lo stesso entusiasmo, che forse nella Chiesa irlandese mancava a causa degli scandali per gli abusi, e anche con il coraggio di testimoniare pubblicamente la nostra fede nella società”. “Nella preparazione del Congresso – afferma – siamo stati coinvolti in un’esperienza di missione, specialmente nella diocesi di Dublino; bisognerà continuarla e nello stesso tempo si dovrà intensificare la catechesi: l’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI, è l’opportunità ideale per farlo”. 


“Fame” e “sete” di Vangelo. Mons. Martin mette in rilievo che spesso le catechesi sono state ripetute più volte “non solamente perché la gente non aveva trovato posto, ma perché c’è una ‘fame’ e una ‘sete’, soprattutto tra i cattolici irlandesi, di conoscere meglio il messaggio di Gesù Cristo e il suo significato per la propria vita, per la comunione della Chiesa e per la società in generale”. “Infine – aggiunge l’arcivescovo – anche se fisicamente non presente papa Benedetto XVI, rappresentato dal card. Ouellet, ha seguito e incoraggiato il Congresso e credo che le sue preghiere abbiano aiutato a rendere questo evento un grande successo”. 


Il 90% di laici. “I laici – sottolinea Il segretario generale del Congresso, padre Kevin Doran – erano più del 90% dei presenti e questo è stato d’incoraggiamento per i vescovi irlandesi. Sono convinto, senza temere di essere smentito, che il Congresso rappresenti un punto di svolta per la Chiesa in Irlanda".


a cura di Simona Mengascini e Angelo Bottone, inviati Sir a Dublino


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buona domenica,Raffy,segnalo Brunelli su rai2 un ottimo servizio sull'Angelus del papa;qui fa un caldo boia,ma è ventilato per fortuna 35 gradi umidità 60% da tuffarsi in acqua....GR2

Raffaella ha detto...

Buona domenica anche a te :-))
R.