mercoledì 9 maggio 2012

Nell'evangelizzazione si può osare di più. Assemblea plenaria delle Pontificie Opere Missionarie (O.R.)



Assemblea plenaria delle Pontificie Opere Missionarie


Nell'evangelizzazione si può osare di più


Nell'evangelizzazione si può «osare di più», vivendola non come «opera di navigatori solitari», per inaugurare «una nuova epoca» della missione che scaturisce dalla «riappropriazione della nostra fede» e da una «autentica testimonianza di vita». Uno slancio in questa prospettiva viene dall'Anno della fede, dal Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e dal cinquantesimo anniversario del concilio Vaticano II. Lo ha detto il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, nell'intervento che, lunedì 7 maggio, ha aperto l'assemblea generale annuale delle Pontificie Opere Missionarie, nella casa salesiana a Roma. I lavori si concluderanno sabato 12 maggio.
Cifra delle Pontificie Opere Missionarie, in tutto il mondo, è «il servizio dell'evangelizzazione, in particolare nell'aspetto specifico della cooperazione missionaria». L'Anno della fede, quindi, si presenta come «una grazia e un'opportunità per autenticare il nostro servizio e ampliare in quantità e qualità la cooperazione missionaria». Nell'Anno della fede infatti -- ha detto il porporato -- è fondamentale «un'autentica e rinnovata conversione al Signore» per «proclamare il suo Vangelo» in modo credibile. Il prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ha poi ripetuto le parole di Benedetto XVI nell'omelia della messa per l'inizio di Pontificato: «La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l'amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza».
Dunque bisogna aprire subito «una nuova epoca dell'evangelizzazione, con nuovo ardore, entusiasmo e metodo», considerata anche «l'apostasia o l'indifferenza verso Dio di tanti battezzati». Ecco allora la decisione del Papa di convocare il tredicesimo sinodo ordinario dei vescovi «per approfondire la natura, gli scopi e gli obiettivi della nuova evangelizzazione». Di recente, ha aggiunto il cardinale, il Pontefice ha anche «istituito un nuovo dicastero, il Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, quasi a sottolineare la sua sollecitudine verso questo grave fenomeno moderno».
Per il cardinale Filoni, il sinodo è «un evento che ci tocca da vicino perché la cura pastorale ordinaria, la nuova evangelizzazione e l'evangelizzazione ad gentes sono parti di un ministero ecclesiale interconnesso e interdipendente». Così «se non vogliamo che la nostra cooperazione per la missione universale resti ai margini dell'azione ecclesiale -- ha spiegato -- dobbiamo inserirla nell'ampia missione della Chiesa locale, responsabile prima dell'attività missionaria, prendendo parte attiva al suo cammino missionario». Il prefetto ha assicurato che la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli «non mancherà di apportare al prossimo Sinodo il proprio contributo di riflessione e di sostegno».
La ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell'apertura del concilio -- ha proseguito -- deve poi «costituire un'opportunità per rileggere i documenti del Vaticano II, il concilio della missionarietà. Difatti la domanda che pose Paolo VI all'inizio della seconda sessione fu la seguente: tu, o Chiesa, cosa dici di te stessa, quale la tua missione oggi nel mondo?». In particolare, il cardinale ha fatto riferimento a tre documenti: Lumen gentium, Gaudium et spes, Ad gentes. La ricchezza che si trova in queste pagine, ha detto, aiuta ancora oggi a trovare «sicuri orientamenti» per la missione evangelizzatrice.
Riguardo allo specifico lavoro delle Pontificie Opere Missionarie, il cardinale prefetto ha rilevato come si debba sempre «trovare il giusto equilibrio tra carisma e istituzione» in «un cammino di comprensione, stretta collaborazione e comunione» che assicuri «continuità, efficacia e creatività».
Nell'agenda della Congregazione, il cardinale ha indicato la priorità della «formazione dei leader» con la conseguente conferma della «validità dei Collegi Pontifici». E ha ricordato soprattutto il lavoro per la Chiesa in Cina, «che attraversa un momento positivo per l'evangelizzazione». L'impegno, ha detto, è anche quello di far sentire «la voce della Chiesa e della Santa Sede», tramite i moderni mezzi di comunicazione.
L'intervento del cardinale Filoni ha caratterizzato la sessione pastorale dell'assemblea, sul tema della missio ad gentes vista proprio come «paradigma della nuova evangelizzazione». Hanno anche preso la parola l'arcivescovo Piergiuseppe Vacchelli, segretario aggiunto della Congregazione, con incarico di presidente delle Pontificie Opere Missionarie, e monsignor Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa. Da lui, in particolare, è venuto l'invito a non cadere in «una mera riflessione teorica sull'evangelizzazione» ma a vivere e proporre sempre «una vera esperienza di incontro con il Vangelo». Nel suo intervento ha rilevato come l'Europa sia «oggi spazio di missio ad gentes. Conosciamo anche il movimento di missionari che da altri continenti vengono nei nostri Paesi europei» ma «è chiaro che appartiene sempre alla vocazione dell'Europa la responsabilità di portare il Vangelo agli altri continenti. Durante il sinodo per l'Europa del 1999 un vescovo ha detto: se rimanessero due soli vescovi (o cristiani), uno resterebbe in Europa per ripiantare il cristianesimo nelle nostre terre e l'altro andrebbe in un altro continente, perché questo appartiene alla nostra vocazione». Comunque resta evidente «che l'orizzonte più ampio della missione è oggi l'Asia, per il semplice motivo che lì abita la maggior parte della popolazione della terra e che il cristianesimo è conosciuto solo da poco più del tre per cento di questi popoli».
Guardando l'evangelizzazione dal punto di vista europeo, secondo monsignor Giordano c'è oggi la questione della «riduzione dello spazio e del tempo» che ha creato un nuovo «contesto globale e di tempo veloce» con rapidi cambiamenti di tutti i tipi. Poi, «a livello più strettamente culturale, l'evangelizzazione appare oggi sfidata soprattutto dal fenomeno del relativismo» che investe tutti i campi della vita dell'uomo, toccando anche «la domanda sul senso dell'esistenza umana», ancor più fondamentale nell'attuale contesto che vive una particolare e grave crisi sociale ed economica.


(©L'Osservatore Romano 9 maggio 2012)

Nessun commento: