sabato 26 maggio 2012

Maggiordono infedele ancora in camera di sicurezza (Izzo)


VATICANO: MAGGIORDOMO INFEDELE ANCORA IN CAMERA DI SICUREZZA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 26 mag. 


Ha trascorso la seconda notte in una camera di sicurezza della Caserma della Gendarmeria, in Vaticano, il maggiordomo che ha fotocopiato centinaia di pagine di documenti riservati nell'Appartamento del Papa. Paolo Gabriele e' in stato di arresto e i giudici vaticani dovranno decidere se chiedere all'Italia di processarlo e fargli scontare la pena (sono previsti 30 anni) nel nostro Paese. Intanto emergono dettagli sulle indagini che hanno portato ad identificare il "corvo", che sembra sia stato fonte in passato di altri scoop giornalistici.
In sostanza, ricostruisce il vaticanista Marco Tosatti sul suo blog "San Pietro e dintorni", erano troppo riservati alcuni documenti, fra i tanti publicati. Documenti che non erano mai (ancora) usciti dall'Appartamento pontificio, per essere consegnati, in un tragitto molto breve, alla Segreteria di Stato, che riceve la maggior parte della documentazione indirizzata al Papa. Le indagini della Gendarmeria erano cominciate mesi fa, all'epoca della puntata de "Gli intoccabili", aveva portato alla luce il problema di monsignor Carlo Maria Vigano', promosso e rimosso dal Governatorato (e' l'attuale nunzio negli Usa) dove aveva avviato una troppo rigida campagna moralizzatrice. Ma dopo un inizio promettente, le indagini si erano arenate, fermate sulla soglia dell'Appartamento alla terza loggia del Palazzo Apostolico. E il Papa allora ha voluto una commissione di tre cardinali sotto la cui guida la Gendarmeria ha potuto ricominciare le indagini anche sulle ben poche persone - al massimo si contano sulle dita di una mano - sulla cui scrivania in Segreteria di Stato potevano esssere passate alcune delle carte pubblicate.
Una circostanza che ha ridotto di molto l'area di "sospetto". Ma poi si e' scoperto che alcune lettere non si erano mai mosse dall'Appartamento. Allora e' partito l'interrogatorio delle persone piu' vicine al Pontefice: quelle che si occupano della vita quotidiana dell'appartamento e formano la cosidetta "famiglia pontificia". Il cerchio ha cominciato a stringersi; "sembra - scrive Tosatti - che Paolo Gabriele sia caduto in qualche contraddizione, che le sue risposte abbiano destato sospetti. Sembra inoltre che qualcuno abbia manifestato al cardinale Julian Herranz precisi sospetti sul successore di Angelo Gugel". A quel punto si e' decisa un'ispezione nella casa di Gabriele, in via di Porta Angelica, subito fuori le mura vaticane. Secondo Tosatti, "pare escluso il movente finanziario". E allora perche' mettere a rischio se stesso e la sua famiglia. L'ipotesi del vaticanista e' che Paolo Gabriele sia stato manovrato da qualcuno. "I corvi raramente volano da soli", e' il commento raccolto dal blog in Vaticano. Ma se sulla volonta' di colpire il vertice della Chiesa sembra ci siano pochi dubbi, qualcun altro azzarda che il maggiordomo fosse un esaltato, mosso da furore giustizialista. E dunque il Papa era esposto anche a altri piu' gravi rischi.


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