sabato 26 maggio 2012

Leggo qua e là che molti giornalisti (anche vaticanisti) hanno colto l'occasione per scaricare la loro rabbia sul Vaticano. Ben poche le parole di comprensione verso il Papa

A fronte di molti articoli, ben scritti e ben strutturati, sto leggendo qualche commento ed editoriale che coglie la palla al balzo per dare addosso al Vaticano e al Santo Padre.
Beh, complimenti! Nemmeno una parola di comprensione per un uomo (prima che un Papa) che sta indubbiamente soffrendo. Non mi va nemmeno piu' di commentare. Verranno segnalati (forse...non ho ancora deciso) anche molte "perle". Non vale la pena di commentare. Si e' gia' detto tutto.
Capisco che si sia delusi per il fatto che la Santa Sede FINALMENTE abbia deciso di agire ma e' opportuno rassegnarsi ed al piu' presto. E poi, in tutta onesta', certi toni apocalittici sono ridicoli quando escono dalla penna dei vaticanisti ("mai il Vaticano aveva affrontato una crisi del genere...mai era successa una cosa cosi'..."). Ma dai! Era forse meglio quando si consumavano i crimini di Maciel o quando lo Ior finiva nel mirino della giustizia italiana? Ma dai! C'e' in effetti una grande differenza fra oggi e ieri: oggi sappiamo tutto, ieri no! Ed e' bizzarro che i giornalisti rimpiangano il passato. Ah gia'...non ci sara' stata una sorta di complicita' implicita magari dettata da una sorta di immunita' mediatica vaticana?
Ciascuno si guardi allo specchio!
R.

6 commenti:

Luisa ha detto...

È da anni che pressentiamo che i corvi, i lupi, sono vicini al Papa, li abbiamo visti in azione più di una volta, l`autorità del Papa bypassata, le sue decisioni vanificate, tentativi di metterlo davanti al fatto compiuto, non tutti, per fortuna, arrivati a buon porto, ascoltiamo il Papa dire ai suoi confratelli di Curia che in mezzo a loro si sente a casa e sicuro in loro compagnia, li chiama amici, grandi amici che stanno uniti con lui.
Con la sua grande bontà dipinge quella che dovrebbe essere la realtà, la verità, copre le divisioni con la sua benevolenza, altri diranno che, consapevole della situazione, e dei suoi sviluppi ulteriori, ha voluto inviare un messaggio ai suoi confratelli.
Benedetto XVI conosce troppo bene la Curia per ignorarne le divisioni, le fazioni, le lotte di potere e influenza, sarebbe fare insulto alla sua intelligenza considerarlo un ingenuo che vive solo, isolato, tagliato dal mondo , lui così spesso accusato di essere un pessimista, oggi sarebbe diventato un ingenuo ottimista.
Ma è più che probabile che non poteva immaginare di essere tradito da chi più gli era vicino fisicamente, grande deve essere la sua sofferenza e ancora più forti le nostre preghiere per lui.
Detto questo osservo che certi vaticanisti, come Tornielli, da subito, con i loro articoli fanno passare il dubbio sulla responsabilità di Paolo Gabriele, come se sapessero più di quanto vogliano o possano dirci.
La bufera è lungi dall`essersi calmata, spero che le autorità vaticane avranno il coraggio di andare in fondo alla verità, anche se per farlo bisognerà fare nomi "impensabili", stento a credere che Gabriele abbia agito da solo.
Non se ne può più di scandali soffocati, di menzogne e inganni, di battaglie per il potere, che che stanno contribuendo a sfigurare il volto della Chiesa.

Anonimo ha detto...

Svidercoschi e Politi, per esempio. Certo che ci vuole un bel coraggio ad affermare che mai tale deriva si era abbattuta sul Vaticano. Il passato la deriva era accuratamente nascosta anche grazie all'omertà esterna al Vaticano. Inoltre, avrai notato che si attendono tutti una deflagrazione ancor maggiore. Signica che altri documenti sono fuori dal Vaticano, al momento ancora inediti. Aspettano solo il momento adatto. Paradossalmente è proprio l'azione di pulizia di Papa Benedetto ha creato questo terremoto.
Alessia

gemma ha detto...

la maggior parte degli scandali su cui si batte ancora oggi, Marcinkus, Calvi, Orlandi, Maciel, omicidio dei gendarmi vaticani non appartengono a questo pontificato. E allora noi non c'eravamo, i vaticanisti smemorati si. Mi ricordano tanto i nostri politici quando pensano che gli elettori siano acefali e smemorati. Non e' piu tempo di opinione pubblicata e pilotata. Mai tale deriva? Si, per la memoria che si ostinano a voler preservare

Fabiola ha detto...

Non solo l'azione di pulizia, anche quella per riportare la Chiesa all'essenziale e per costruire l'unità anche in direzioni non "politicamente corrette". Non a caso sono gli Svidercoschi e i Politi i più velenosi e catastrofisti. Questa mattina, su Radio 3, il solito prete, sostanzialmente anonimo (provincia di Pesaro)dopo pelose professioni di amore alla Chiesa, prende la palla al balzo per deplorare una deriva mai così grave delle gerarchie della Chiesa, la frattura quasi insanabile tra i vertici e la base, identificata coi Ciotti e gli Zanotelli e per invocare, un Concilio Vaticano III sulle orme di Martini (espressamente citato).
Non troppo sottotraccia vi si leggeva tutto il disprezzo per questo imbelle pontificato, incapace di vera riforma.
Ragazzi, ciò che accade è proprio un attacco al Papa non certo un tentativo, maldestro di aiutarlo.

Preghiamo.

Eugenia ha detto...

Concordo con il commento di gemma! Ai giornalisti come alla maggior parte dei Vaticanisti, fa comodo dimenticare che tutto il marciume ovvero "la sporcizia nella chiesa" citata nella famosa Via Crucis del 2005, NON APPARTENGONO A QUESTO PONTIFICATO! Ma, siccome Benedetto XVI non gode di immunità mediatica, allora è lui il bersaglio da colpire sempre e comunque. Forse avevano ragione quelli che esortavano Benedetto XVI a non accelerare i tempi per la tanto invocata beatificazione e lo dico senza voler imbastire polemiche!

Anonimo ha detto...

Fabiola coglie tre punti fondamentali: l'azione di pulizia, l'azione per riportare all'essenziale (la Fede, di cui è indetto l'anno), l'unità in direzione non politicamente corretta (prima i tradizionalisti anglicani, oggi i lefebvriani).
Siamo sinceri. Ci aspettavamo un terremoto mediatico all'avvicinarsi di un possibile accordo con Fellay. Eccoci serviti. Non ci vengano a raccontare quella delle buone intenzioni.
Alberto