lunedì 21 maggio 2012

La vecchia guardia e la nuova. Dietro le lettere rubate in Vaticano lo scontro per il potere che fa un'unica vittima: Benedetto XVI (Rodari)


La vecchia guardia e la nuova. Dietro le lettere rubate in Vaticano lo scontro per il potere


Dice Gianluigi Nuzzi che “Maria”, la fonte col nome in codice che gli ha passato le lettere riservate (molte quelle inviate da più persone a Benedetto XVI e al suo segretario particolare Georg Gänswein) che formano il corpo del suo ultimo libro “Sua Santità” (Chiarelettere) contro il quale la Santa Sede ha annunciato ieri di voler ricorrere per vie legali per “furto” e “ricettazione”, nasconde in realtà più persone: seconde file all’interno della curia romana che trasportano all’esterno delle sacre mura leonine questi leaks al fine di portare finalmente alla luce situazioni di pesante omertà.
In realtà in Vaticano pensano tutt’altro: la fuga di lettere e di documenti riservati è da ascriversi alla vecchia guardia, alla gestione del Vaticano prima dell’era del “non diplomatico” Tarcisio Bertone, oggi segretario di stato. Sarebbero i fedelissimi del predecessore di Bertone, il cardinale Angelo Sodano che è cresciuto alla prestigiosa scuola diplomatica di piazza Minerva a Roma, a spingere, senza l’esplicita volontà dello stesso Sodano, per l’uscita di leaks il cui risultato in effetti è soltanto uno: screditare l’attuale governance, Bertone anzitutto, e poi più su il Papa.
Molte delle lettere del libro di Nuzzi sono riservatissime. Il segretario del Papa, probabilmente, dopo averle lette le ha passate dall’appartamento papale giù, in prima loggia, alla segreteria di stato. Qualcuno si è intrufolato, le ha fotocopiate, e le ha diffuse. Chi? Una commissione ad hoc guidata dai cardinali Julian Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi, sta indagando. Ma non è difficile sapere che non sono molti coloro che, proprio tra i dipendenti della stessa segreteria di stato, possono accedere agli archivi.
La gestione “meno diplomazia e più Vangelo” di Bertone ha dato molto fastidio alla vecchia guardia. Parecchio, in verità, hanno contribuito anche gli errori dello stesso Bertone che soprattutto nei primi cinque anni dell’era Ratzinger non è riuscito a sostenere adeguatamente lo slancio profetico e illuminato del Papa
Non solo, egli ha promosso nei posti della curia romana storicamente in mano ai diplomatici, monsignori salesiani di nessuna esperienza romana acuendo in questo modo la distanza tra la sua governance e la vecchia leadership: le nomine di Domenico Calcagno da Savona all’amministrazione apostolica della Santa Sede, di Giuseppe Versaldi da Vercelli alla prefettura degli affari economici, e di Enrico Dal Covolo dall’università salesiana alla Pontificia Università Lateranense, pur nell’indiscussa capacità dei tre vescovi, sono leggerezze che si pagano. Poi, certo, ci sono anche le new entry nello stesso appartamento: non solo i segretari del papa ma anche le governanti. Ratzinger ha preferito quattro Memores Domini alla fedelissima Ingrid Stampa.
Il caso “Viganò” dice molto della battaglia interna che sta scuotendo la curia romana. Segretario del governatorato dal 2009, Carlo Maria Viganò, fedelissimo di Sodano, viene allontanato dalla curia romana prima della fine del suo mandato. Aspirava a prendere il posto che era del cardinale presidente Lajolo e invece s ritrova nunzio negli Stati Uniti.
Viganò sostiene che è stato “fatto fuori” perché voleva fare pulizia delle mele marce che lucravano alle spalle del Papa, mele ovviamente affiliate a Bertone. Niente da fare: il Papa ha deciso e Viganò, dopo aver vergato due lettere esplosive finite presto sui giornali, se ne è dovuto andare. Se ne è andato nonostante in suo favore, e sostanzialmente contro Bertone, si siano spesi cardinali di peso, tutti della vecchia guardia: Giovanni Battista Re, ex prefetto dei vescovi che nel 2006 era dato tra i più accreditati a succedere a Sodano alla guida della segreteria di stato, Gorges Cottier, proteologo della casa Pontificia, ma soprattutto Agostino Cacciavillan, anch’egli fedelissimo di Sodano, che ha inoltrato una lettera di fuoco direttamente al Papa.
E così Benedetto XVI, che più di altri lavora per la trasparenza e che riservatamente ha più volte auspicato che anche i casi più spinosi – non soltanto gli insabbiamenti sulla pedofilia ma anche la triste vicenda di Emanuela Orlandi sulla quale la procura intende indagare, col consenso della famiglia, non più per rapimento ma per omicidio – rischia di passare per colui che non vuole sollevare il velo di omertà entro le sacre mura.
La verità sembra essere un’altra: due fazioni sono in lotta alle sue spalle, la vecchia guardia che il Papa ha voluto nei fatti esautorare una volta eletto al soglio di Pietro e la nuova della quale si è fidato ma dalla quale ancora non ha ricevuto i benefici che si aspettava.
E’ lui, Benedetto XVI, la vera vittima di questo stato di cose, lui che pare abbia però in mente un piano per uscire dall’impasse. Portare nel 2013 alla guida della segreteria di stato un diplomatico capace di coagulare intorno a sé il consenso delle due fazioni. Si fa il nome di Dominique Mamberti, attuale responsabile degli affari esteri della stessa segreteria, ma all’ultimo anche altri nomi potrebbero essere presi in considerazione.


© Copyright Il Giornale, 21 maggio 2012 consultabile online anche qui.


Condivido il contenuto dell'articolo ma non vedo perche' si dovrebbe cercare di mettere d'accordo la vecchia con la nuova guardia. Credo che ormai tutti concordiamo sul fatto che i talponi non vogliono certo la trasparenza (anzi!) ma vendicarsi per essere stati mandati in soffitta o in cantina.
Non c'e' bisogno di alcun accordo: semplicemente e subito (non nel 2013!) la vecchia guardia va spedita il piu' lontano possibile dalle Sacre Mura. Ove necessario, si azzerino tutti gli uffici curiali.
E' mai possibile che questi sette anni (ed il 2010 in particolare) non abbiano insegnato nulla?
Francamente mi importa poco della curia, dei giochetti vari e delle fazioni meschine ed assai poco cristiane. Mi importa solo del Santo Padre. Il suo Pontificato deve volare ancora piu' alto ma, per farlo, si deve recidere per sempre il cordone che lo tiene ancorato ad un passato sempre meno cristallino.
R.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

A questo punto Benedetto cacci via la vecchia guardia, non è più possibile che si stia a guardare.

Questa vergogna deve avere fine!

Andrea ha detto...

Comunque la si voglia mettere, i protagonisti dello scontro sono un piemontese non salesiano, diplomatico di lungo corso (il cardinal Sodano) e un piemontese salesiano (il cardinal Bertone).
Quest'ultimo ha promosso aala Curia diversi monsignori "di nessuna esperienza romana", ma soprattutto piemontesi e/o salesiani.

Come interpretare una simile preponderanza di un ambiente (il Piemonte) numericamente limitato e spiritualmente meno cattolico di altri?
A mio parere, non c'è altra spiegazione che quella di un riversamento all'interno del Vaticano dell'assalto ottocentesco di Torino, unita a Londra (Cavour) a Roma (beato Pio IX), all'insegna del motto iper-liberale "Libera Chiesa in libero Stato".

P.S. Anche il giornalista Rodari, se deve lodare il Papa, non trova di meglio dei termini neo-massonici "profetico" e "illuminato"

Anonimo ha detto...

Fino a qualche tempo fa anche io avrei condiviso questo articolo. Oggi, dopo quanto è accaduto negli ultimi mesi e diversi articoli che mi hanno lasciata a dir poco perplessa, non ci metterei più al firma. Anzi, inizio a chiedermi dove vanno cercati gli autentici fetentoni, se fra i delusi o gli ostili in partenza. Vecchia guardia, nuova guardia troppo facile e scontato.
Alessia

Anonimo ha detto...

Qui, a titolo informativo, c'è chi ammira Nuzzi e anche Lillo dal quale, a 'sto punto, è lecito attendersi un pamphlet, data la mole di documenti trafugati.
http://www.linkiesta.it/blogs/papale-papale
Alessia

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffella,
una domanda scomodissima ma che bsiogna ammettere nel giro delle ipotesi:
non e' che *adesso* il Vaticano si muove contro Nuzzi e derivati perche' e' sotto accusa direttamente la Segreteria di Stato, quidi Bertone?

In tal caso, la cosa e' perfettamente coerente con quanto visto negli ultimi 3 anni: se viene attaccato il papa tutti zitti e buoni, ma se l'attacco arriva a Bertone fioccano i comunicati stampa di Lombardi e quant'altro.

Anonimo ha detto...

Mi consola il fatto che non credo che questo pamphlet danneggi il nostro Benedetto. Dopo questi sette anni di passione la gente ha imparato a porsi delle domande, a informarsi e darsi risposte. E' più probabile danneggi il prossimo pontificato che, viste le premesse, nasce sotto una cattiva luce. Personalmente, specialmente se il futuro Papa sarà un italiano o identificabile con una cordata, non potrò fare a meno di pormi alcune domande. Non credo più a nessuno, nella Chiesa, che non sia Papa Benedetto.
Alessia

Raffaella ha detto...

Domanda lecita, caro Anonimo!
Vorrei potere dire che forse in questi anni il Vaticano ha imparato dai propri silenzi ma non me la sento di essere cosi' ottimista.
Staremo a vedere.
R.

Raffaella ha detto...

Purtroppo, cara Alessia, hai messo il dito nella piaga.
Mi dispiace ma nemmeno io credo piu' a nessuno che non sia Papa Benedetto.
Chi mi ha portato a questo punto?
Forse la Chiesa intera dovrebbe riflettere sul male fatto alla fede dei semplici in questi anni in cui si sono messi in luce debolezze e scandali e non lo splendore di un Pontificato.
Frutto avvelenato del 2010 anche questo!
Quando, in quel terrificante anno, imploravo la Santa Sede di intervenire non avevo capito fino in fondo dove l'inerzia di tanti avrebbe portato il mio cuore.
Ora, purtroppo, lo so!
Non e' una bella cosa nutrire cosi' profonda sfiducia nella gerarchia ecclesiastica.
R.

Anonimo ha detto...

forse lui è troppo più grande di tutti loro messi insieme che non saranno mai neppure lontanamente alla sua altezza,io credo ciecamente in BXVI,anche se troppo solo e non può fare tutto da solo;Andrea,vero,Bertone è piemontese,come dice lei,però il paapa ha avuto modo di averlo al suo fianco per anni alla Cdf,penso sia fedele,gli altri sono una congerie di complottisti complottatori che stanno dando il peggio di sè e non rendono un bel servizio alla chiesa intesa come gerarchia,francamente non mi interessa del'nuovo'papa,io vorrei che BXVI fosse lasciato un pò in pace a svolgere il suo ministero e fosse riconosciuta la sua immensa grandezza,delle squallide lotte per il potere non mi cale,anzi mi danno il voltastomaco.GR2

Andrea ha detto...

L'optimum sarebbe, caro GR2, che intorno al Papa ci fosse un clima fatto di:
1- venerazione al "Cristo in terra" (indipendentemente dalla persona)
2- stupore per la grandezza e la profondità della persona
3- lavoro per la Chiesa (con la massima noncuranza verso i diversi "padrini", piemontesi o meno)

Siamo purtroppo lontani da ciò, soprattutto per la soggezione psicologico/ereticale alla presunta onnipotenza dello "Spirito dei Tempi" e la dedizione alla "mediazione fra la Fede e la Storia".
Le meschinità umane ci sono, ma hanno portata inferiore a questo genere di deviazione spirituale.

È verissimo che il card.Ratzinger e il card.Bertone hanno lavorato insieme alla Dottrina della Fede - tuttavia le posso assicurare, per mia antica (adolescenziale) conoscenza dell'ambiente salesiano piemontese, che ai nostri tempi in quell'ambiente il secondo aggettivo conta più del primo.

Cara Raffaella, se la Gerarchia fosse inaffidabile per peccati e cedimenti si tratterebbe di una situazione "normale", per quanto amara.
Purtroppo sta venendo a galla l'appartenenza di molti (in senso morale: come dicevo, non mi interessa se siano iscritti o no alla Massoneria) alla pseudo-Chiesa "libera dalle angustie del passato" che fu impostata dai novatores negli anni '50 e '60.
Se è "libera dalle angustie del passato", cioè è libera dal Timor di Dio, allora è sottoposta all'arroganza del Diavolo

Anonimo ha detto...

sia sincero,Andrea,le risulta che di fronte a 265 successori di Pietro a capo della chiesa apostolica romana,siano stati mai rispettati i 3 punti che lei stigmatizza e che sono sacrosantamente veri?Non esprimo giudizi sui salesiani perchè non ci ho mai avuto a che fare e non ne conosco,per me conta solo BXVI,che,ne sono più che certo,alla fine avrà dal e col tempo un giudizio storico positivissimo e gli renderà il merito e l'onore che si merita(non in Italia,però....)GR2

Miserere ha detto...

Essendo Joseph Ratzinger un uomo che ha conosciuto vita e miracoli della Curia romana per vari decenni non ho mai capito perché si è tenuto per tanto tempo la vecchia guardia o quello che resta... E' un mistero che non riesco a decifrare!

Andrea ha detto...

Grazie, caro GR2.
Sinceramente: rispettati completamente i 3 punti (o anche solo il primo e il terzo: alcuni Papi non sono stati "persone sorprendenti in positivo"), nella storia della Chiesa, NO -
rispettati molto più di oggi, SI'.

Mi riaggancio sempre al pre-1950, perché sono certo che l'esplosione del malaffare "intimo", cioè del cedimento programmatico ai "Tempi", risalga a quel momento.
Il Modernismo di cinquant'anni prima (basato sull'assioma "non possiamo continuare a ignorare la predicazione universale massonica e il trionfo del sistema democratico occidentale, con la soppressione delle Monarchie di diritto divino") trovò allora, nel clima del secondo dopoguerra, il momento propizio per dilagare.

Vogliamo mettere una data di riferimento? il 1° novembre 1950.
S.S. Pio XII proclamava il dogma dell'Assunta - Buona parte della Chiesa imboccava la via del rifiuto della realtà della Vita Eterna, della risurrezione dei corpi, dell'unicità di Maria Ss. ("Nuova Eva") e di N.S.G.Cristo ("Nuovo Adamo").
È chiaro che oggi, 60 anni dopo, gli stessi o i loro allievi passano le carte "segrete" alle gazzette: se non c'è Paradiso (né Inferno: vedi "Imagine", suonata in piazza San Pietro), c'è solo la notorietà mondana

Anonimo ha detto...

Anche io ho letto il noiosissimo pamphlet intriso di maligno gossip e con scarsissime "novità" e "rivelazioni" che in realtà non paiono tali. Difficile trovare qualcuno, oltre al Santo Padre, che si salvi in quell'ambiente. Miserere si chiede perché la "vecchia guardia" non sia stata fatta fuori. Il problema è che non si tratta solo dei "vecchi". Santa pace, se pulizia radicale dovesse essere fatta resterebbero il Santo Padre e pochissimi altri. Qui si va per il meno peggio. Tra l'altro il libro presenta imprecisioni, volute o meno, che gridano vendetta. Raffy secondo te il Papa, a cui è destinato l'obolo di San Pietro per le opere caritative e altre donazioni dei fedeli per il medesimo scopo, per esempio in occasione di udienze private, ha qualcosa a che vedere con la destinazione di una quota simbolica (!!!) dell'8x1000???
Che c'azzecca poi spettegolare sui proventi e destinazione dei medesimi della Fondazione Ratzinger, finanziata dai diritti d'autore del Papa, scrittore prolifico e di successo planetario? Anche sulla destinazione dei premi riescono a litigare.
Alessia

Raffaella ha detto...

Hai ragione, Alessia!
Ma che c'entra il Papa con queste polemiche?
R.