domenica 27 maggio 2012

La moglie di Gabriele: È un colpo tremendo. La famiglia lascia la casa in Vaticano (Galeazzi)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:


La moglie lascia la casa 
“È un colpo tremendo”


Terza notte in cella per il maggiordomo: passa il tempo pregando


GIACOMO GALEAZZI


CITTÀ DEL VATICANO


È un colpo tremendo», si limita a dire sua moglie mentre porta i tre figli lontani dalla casa in Vaticano. Durante gli interrogatori «Paoletto» ha parlato ancor meno. Nessuna ammissione, nulla di nulla. Più che in cella, sembra in convento. Ha trascorso la terza notte in una camera di sicurezza della caserma della Gendarmeria, ma ha trasformato la detenzione quasi in un ritiro spirituale. Il suo appartamento è a pochi metri da lì, ma quella normalità sembra finita per sempre. I colloqui con i giudici sono continui, ma la collaborazione offerta è molto limitata. La casa di Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa arrestato giovedì con l’accusa di aver trafugato documenti riservati, è nella stessa palazzina di quella di Maria Orlandi, la madre della ragazza scomparsa nel nulla nel 1983. A pochi metri gli uffici della Gendarmeria, che ha fermato Gabriele e lo sta mettendo sotto torchio. Tutt’intorno, imbarazzo, silenzio, diffidenza dei cittadini dello stato pontificio nei confronti dei mass media. Il «Vatileaks» ha scosso la tranquillità di questo paesino nel centro di Roma. Mentre l’inchiesta si allarga e si rincorrono voci di un secondo arresto, dentro le Mura leonine si respira un’aria surreale, di attesa. «Gli sono amico e so che quant’è legato a Benedetto XVI e al segretario don Georg», osserva Pietro Orlandi.Con chi lo sorveglia ha scambiato pochissime parole di circostanza. Il clamore planetario sembra lontano anni luce dalla stanzetta nella quale Gabriele è in stato di arresto. I giudici vaticani dovranno decidere se chiedere all’Italia di processarlo e fargli scontare la pena nel nostro Paese. Un meccanismo infernale. Eppure l’identikit del «corvo» stenta ad attagliarsi alla figura quasi ascetica del maggiordomo accusato di tradimento. Il regolamento della Curia gli imponeva l’obbligo di «osservare rigorosamente il segreto d’ufficio» e il divieto di «asportare documenti originali, fotocopie, copie elettroniche o altro materiale d’archivio e di lavoro riguardante l’Ufficio». Lo ha giurato sul Vangelo. Ma per gli inquirenti è un mister Hyde dietro la maschera di devoto dottor Jekyll. Su di lui adesso grava la scure del furto aggravato, ma soprattutto l’onta, per lui cattolicissimo, di essere ritenuto una spia. Quella vicinanza strettissima al Pontefice che il ruolo di aiutante di camera di fatto gli assicurava e che adesso si è ribaltata in fonte di grave sospetto, «Paoletto» se l’era guadagnata costruendo negli anni un rapporto di fiducia con le gerarchie d’Oltretevere che appariva granitico. Già da giovanissimo, Gabriele lavorava come semplice addetto alle pulizie in Segreteria di Stato. Poi aveva preso servizio alla Casa pontificia. Una lettera di presentazione di monsignor Jozef Bart, rettore di Santo Spirito inSassia gli spalancò le porte dell’appartamento pontificio, dove Gabriele prese servizio come domestico di Giovanni Paolo II sotto le direttive dello storico maggiordomo Angelo Gugel, godendo anche della benevolenza di don Stanislao. Nel 2006, infine, il grande salto. La promozione a maggiordomo di Benedetto XVI. Al suo fianco dalla prime luci del mattino alle ultime della sera. Adesso in cella raccoglie le idee e affida a due avvocati la difesa di una reputazione che sembrava al di sopra di ogni sospetto.


© Copyright La Stampa, 27 maggio 2012 

6 commenti:

gemma ha detto...

non so voi ma mi dispiace molto per questa famiglia. Spero per loro ma anche per noi tutti che sia solo un brutto sogno che passa

Andrea ha detto...

Questa donna è pronta a dire per anni "I preti ci hanno tradito".
Ha già la gazzetta su cui farlo: "La Stampa" di Torino.

Non un cenno su possibili colpe e possibili mea culpa del marito: l'unica colpa (lo sappiamo dal 1789) è l' "ipocrisia dei preti"

laura ha detto...

Per Gemma: non so cosa dire , né cosa pensare. Semra impossibile, ma ci sono le prove. Davvero il cuore dell'uomo è un abisso

Gianpaolo1951 ha detto...

Certe "prove"...,
si possono anche costruire ad arte!!!

Elio ha detto...

Un brutto sogno...no è la realtà.
Questo signore, si licet,percepiva lo stipendio,viveva in un appartamento della Chiesa,mangiava alla mensa del Papa e contemporaneamente lo tradiva rubava e fotografava.
Il reato oltre all'abuso della fiducia di un Papa buono e gentile è quello di alto tradimento perché il Papa oltre ad essere Vicario di N.S. Gesù Cristo in terra è anche Sovrano dello Stato Vaticano.
Provo compassione per i figli ma nessuno venga a ripetere la solita storia che la colpa è sempre degli altri.

Anonimo ha detto...

Raffy,non cadere nell'inganno o rischi un altro caso Orlandi,questi sono già stati accaparrati da giornalisti iene e mass(inteso come abbreviazione di massone)media e fra un pò,se le cose dovessero mettersi male,cominceranno le solite accuse al papa è un altro attacco mirato al cuore della chiesa,al capo della chiesa,cioè sempre BXI