mercoledì 16 maggio 2012

Pubblicità offensiva, Lombardi: Benetton ha ammesso di avere torto con un atto di liberalità (Izzo)


PAPA: LOMBARDI, BENETTON HA AMMESSO TORTO CON ATTO LIBERALITA'


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 15 mag. 


Con una nota diffusa alla stampa e compiendo "un atto di liberalita' a favore di un'attivita' caritativa della Chiesa", il Gruppo Benetton ha ammesso "pubblicamente di aver urtato la sensibilita' dei credenti" e riconosciuto che "l'immagine del Papa va rispettata e puo' essere usata solo previa autorizzazione della Santa Sede".
 Lo sottolinea il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che commenta la nota emessa venerdi' scorso dal Gruppo Benetton in merito ai manifesti con un fotomontaggio in cui Benedetto XVI sembrava baciare in bocca un Imam.
Da parte sua, precisa oggi il portavoce, "la Santa Sede non ha voluto chiedere risarcimenti di natura economica, ma ha voluto ottenere il risarcimento morale del riconoscimento dell'abuso compiuto e affermare la sua volonta' di difendere anche con mezzi legali l'immagine del Papa". E dunque "invece di un risarcimento economico e' stato chiesto ed ottenuto dal Gruppo Benetton un atto di liberalita', limitato, ma effettivo, nei confronti di un'attivita' caritativa della Chiesa. 
"Si chiude cosi', anche dal punto di vista legale, un episodio molto spiacevole, che - afferma padre Lombardi - non avrebbe dovuto avvenire, ma dal quale si spera di ricavare una lezione di doveroso rispetto per l'immagine del Papa, come di ogni altra persona, e della sensibilita' dei fedeli". Padre Lombardi tiene a spiegare pero' che alla positiva conclusione della vicenda si e' arrivati "in base ad un accordo transattivo, del confronto fra i legali della Santa Sede, avvocati Giorgio Assumma e Marcello Mustilli, e quelli del Gruppo, confronto che ha avuto luogo, come era stato annunciato, ed era rimasto aperto finora".
Il 16 novembre 2011 era comparso in vari luoghi, anche in formato gigante appeso al Ponte di Castel Sant'Angelo, cioe' nei pressi del Vaticano, un fotomontaggio che ritraeva il Papa e un Imam egiziano in atto di baciarsi. Si trattava di un'immagine evidentemente provocatoria, inserita nel quadro di una campagna di comunicazione sostenuta dal Gruppo Benetton, che suscito' immediate e vivaci proteste. La Santa Sede pubblico' lo stesso giorno una dura dichiarazione, annunciando che avrebbe vagliato i passi da fare per tutelare adeguatamente l'immagine del Santo Padre da un simile abuso. In seguito alle proteste, Benetton ritiro' in breve tempo le immagini dalla circolazione. 
Venerdi' scorso il Gruppo Benetton aveva rilasciato una nota in cui - con riferimento all'utilizzo della immagine di Benedetto XVI nella campagna di comunicazione 'UNHATE' - ribadiva "il proprio dispiacere per aver cosi' urtato la sensibilita' di Sua Santita' Benedetto XVI e dei credenti" e assicurava che "ha garantito e mantenuto che tutte le immagini fotografiche della persona del Santo Padre sono state ritirate dal proprio circuito commerciale e si impegna a non compiere in futuro alcun ulteriore utilizzo dell'immagine del Santo Padre senza una previa autorizzazione della Santa Sede" e concludeva che "il Gruppo Benetton porra' inoltre i suoi buoni uffici affinche' cessi l'ulteriore utilizzazione dell'immagine da parte di terzi, su siti internet o in altre sedi". Ma, conclude padre Lombardi, "pochi hanno notato il Comunicato del Gruppo Benetton di venerdi' scorso, e fra questi la maggior parte non ne ha compreso il motivo a distanza di alcuni mesi dal fatto". 


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