mercoledì 23 maggio 2012

Il Papa nei luoghi simbolo della città ambrosiana (O.R.)


Nei luoghi simbolo della città ambrosiana


Dal duomo, tempio della fede della Chiesa ambrosiana, al teatro della Scala, santuario internazionale della musica lirica; dallo stadio di San Siro, arena del calcio cittadino, al Parco di Bresso, polmone verde della metropoli industriale italiana per eccellenza. Passa attraverso i principali luoghi di aggregazione religiosa, culturale, sportiva e sociale di Milano la visita di Benedetto XVI, che dal 1° al 3 giugno vi si reca per partecipare agli appuntamenti conclusivi del VII Incontro mondiale delle famiglie.
Come nei precedenti viaggi italiani del Papa, la Prefettura della Casa Pontificia ha preparato una dettagliata pubblicazione di ottanta pagine ricche di testi e fotografie: dal programma delle attività di Benedetto XVI, con nove discorsi previsti, alle mappe dei luoghi interessati, fino alle schede descrittive degli stessi.
Duplice il filo conduttore, come duplice è la dimensione di questo viaggio papale: da una parte c'è il raduno internazionale delle famiglie con il suo logo, il suo inno ufficiale, l'icona a mosaico della Santa Famiglia di Nazaret realizzata per la circostanza dal gesuita Marko Ivan Rupnik, e la sua storia passata con gli appuntamenti di Roma (1994), Rio de Janeiro (1997), ancora Roma (2000), Manila (2003), Valencia (2006) e Città del Messico (2009); dall'altra c'è la visita pastorale a una delle più grandi arcidiocesi cattoliche del mondo con i suoi quasi 5 milioni e mezzo di anime. Ecco allora il ricordo dei due precedenti viaggi di Giovanni Paolo II a Milano -- nel 1983, dal 20 e al 22 maggio; e nel 1984, il 2 e il 4 novembre, festa di san Carlo Borromeo e suo onomastico -- e della presenza del cardinale Joseph Ratzinger nel duomo ambrosiano il 24 febbraio 2005, due mesi prima di essere eletto Papa, per presiedere insieme con il cardinale Tettamanzi, allora alla guida dell'arcidiocesi ambrosiana, le esequie di monsignor Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione.
Alcune pagine sono poi dedicate alla storia e all'attualità della sede metropolitana, con le sue oltre mille parrocchie e i suoi quasi tremila preti tra diocesani e religiosi. Ampio spazio viene riservato ai pastori di questa Chiesa: dai grandi santi patroni Ambrogio e Carlo, fino a figure del secolo scorso come quelle dei beati Andrea Carlo Ferrari (1893-1921) e Ildefonso Schuster (1929-1954). Senza dimenticare quelle di due presuli poi ascesi al Soglio pontificio: Achille Ratti, che fu arcivescovo di Milano per sei mesi tra il 1921 e il 1922 prima di diventare Papa col nome di Pio XI, e Giovanni Battista Montini, che lo fu dal 1955 al 1963 prima dell'elezione alla cattedra di Pietro col nome di Paolo VI. O quelle più recenti dei cardinali Giovanni Colombo (1963-1979), Carlo Maria Martini (1979-2002), Dionigi Tettamanzi (2002-2011) e Angelo Scola, che guida l'arcidiocesi dal 28 giugno dell'anno scorso.
Completano la pubblicazione le parole che tre celebri scrittori hanno tributato al duomo milanese: «A mezzanotte, al chiaro di luna, la folla di bianche figure di pietra scende dall'alto e ti accompagna per la piazza bisbigliandoti all'orecchio antiche e segrete storie» (Heinrich Heine, 1826); «Al centro, la guglia maggiore torreggia orgogliosa come l'albero maestro di un gran vascello in mezzo a una flotta di battelli costieri», (Mark Twain, 1869); «Meraviglia dell'arte gotica, bianca, abbagliante, irta di sottili guglie, come pezzi di ghiaccio caduti dalle Alpi», (Vicente Blasco Ibáñez, 1896).


(©L'Osservatore Romano 23 maggio 2012)

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