domenica 20 maggio 2012

Il Papa: i cattolici cinesi siano fedeli alla Chiesa e vivano con coerenza la loro fede (AsiaNews)

Su segnalazione di Laura leggiamo:


Papa: i cattolici cinesi siano fedeli alla Chiesa e vivano con coerenza la loro fede


Al Regina Caeli Benedetto XVI dice che con l'Ascensione Gesù "non si è allontanato da noi". Un ricordo per le vittime dell'attentato alla scuola di Brindisi e del terremoto in Emilia. Un incoraggiamento per il Movimento per la vita. 


Città del Vaticano (AsiaNews) 


Preghiera del Papa, oggi al Regina Caeli, per i cattolici cinesi, che giovedì prossimo celebrano Maria "Aiuto dei Cristiani, venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai" (nella foto), "perché annuncino con umiltà e con gioia Cristo morto e risorto, siano fedeli alla sua Chiesa e al Successore di Pietro e vivano la quotidianità in modo coerente con la fede che professano".
"Maria, Vergine fedele, sostenga il cammino dei cattolici cinesi, renda la loro preghiera sempre più intensa e preziosa agli occhi del Signore, e faccia crescere l'affetto e la partecipazione della Chiesa universale al cammino della Chiesa che è in Cina".
Il pensiero di Benedetto XVI per i cattolici cinesi è venuto dopo la recita della preghiera mariana, che in questo periodo sostituisce l'Angelus, quando il Papa rivolge il suo saluto ai fedeli delle diverse lingue. Così, in italiano ha ricordato sia l'attentato di ieri a una scuola di Brindisi, sia il terremoto che questa mattina ha colpito in particolare l'Emilia. "Devo purtroppo ricordare - ha detto - le ragazze e i ragazzi della scuola di Brindisi, coinvolti ieri in un vile attentato. Preghiamo insieme per i feriti, tra cui alcuni gravi, e specialmente per la giovane Melissa, vittima innocente di una brutale violenza e per i suoi familiari, che sono nel dolore. Il mio affettuoso pensiero va anche alle care popolazioni dell'Emilia Romagna colpite poche ore fa da un terremoto. Sono spiritualmente vicino alle persone provate da questa calamità: imploriamo da Dio la misericordia per quanti sono morti e il sollievo nella sofferenza per i feriti".
Prima della recita del Regina Caeli, alle 20mila persone presenti in piazza san Pietro Benedetto XVI aveva evidenziato come con l'Ascensione - che in molti Paesi si celebra oggi - Gesù "non si è separato dalla nostra condizione; infatti, nella sua umanità, ha assunto con sé gli uomini nell'intimità del Padre e così ha rivelato la destinazione finale del nostro pellegrinaggio terreno. Come per noi è disceso dal Cielo, e per noi ha patito ed è morto sulla croce, così per noi è risorto ed è risalito a Dio, che perciò non è più lontano, ma è «Dio nostro», «Padre nostro» (cfr Gv 20,17). L'Ascensione è l'ultimo atto della nostra liberazione dal giogo del peccato, come scrive l'apostolo Paolo: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri» (Ef 4,8). San Leone Magno spiega che con questo mistero 'viene proclamata non solo l'immortalità dell'anima, ma anche quella della carne. Oggi, infatti, non solo siamo confermati possessori del paradiso, ma siamo anche penetrati in Cristo nelle altezze dei cieli' ",
Benedetto XVI ha infine rivolto un saluto "alle migliaia di aderenti al Movimento per la Vita italiano, riuniti in Aula Paolo VI. Cari amici, il vostro Movimento si è sempre impegnato a difendere la vita umana, secondo gli insegnamenti della Chiesa. In questa linea avete annunciato una nuova iniziativa chiamata «Uno di noi», per sostenere la dignità e diritti di ogni essere umano fin dal concepimento. Vi incoraggio e vi esorto ad essere sempre testimoni e costruttori della cultura della vita.


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