sabato 5 maggio 2012

Il Papa ai vescovi Usa: le scuole cattoliche siano fedeli alla loro identità (Radio Vaticana)



Il Papa ai vescovi Usa: le scuole cattoliche siano fedeli alla loro identità


Benedetto XVI ha ricevuto, stamani in Vaticano, un gruppo di vescovi degli Stati Uniti in visita “ad Limina”. Nel suo discorso, il Papa ha messo l’accento sull’importanza dell’educazione cattolica per la società americana, in particolare nell’impegno della nuova evangelizzazione. Troppo spesso, è stato il rammarico del Papa, scuole ed università cattoliche hanno fallito nel rafforzare la fede dei propri studenti. Il servizio di Alessandro Gisotti:


Benedetto XVI ha incentrato tutto il suo discorso ai vescovi americani sul tema dell’educazione religiosa e della formazione nella fede delle giovani generazioni. Il Papa ha innanzitutto sottolineato che le scuole “restano una risorsa essenziale per la nuova evangelizzazione”. Quindi, ha affermato che molti presuli hanno evidenziato la necessità di “riaffermare l’identità distintiva” delle scuole cattoliche così come la “fedeltà agli ideali fondanti e alla missione della Chiesa al servizio del Vangelo”. In particolare, ha esortato quanti insegnano discipline teologiche a rispettare il mandato dell'autorità ecclesiale e a mantenersi in comunione con la Chiesa. Il Papa ha denunciato la “confusione creata da istanze di apparente dissidenza tra alcuni rappresentanti delle istituzioni cattoliche e la guida pastorale della Chiesa”. Tale “discordia – ha soggiunto – danneggia la testimonianza della Chiesa e, come l’esperienza ha mostrato, può essere facilmente sfruttata per comprometterne l’autorità e libertà”.


“It is no exaggeration to say…”


“Non è esagerato dire – ha affermato – che fornire una solida educazione di fede alla gioventù rappresenta la sfida più urgente che deve affrontare la comunità cattolica nel vostro Paese”. D’altro canto, il Papa ha ribadito che “il compito essenziale di un’autentica educazione ad ogni livello non è solo quello della trasmissione della conoscenza”, ma anche di “formare i cuori”:


“There is a constant need to balance…”


“C’è – ha detto – un costante bisogno di bilanciare il rigore intellettuale nel comunicare” la ricchezza della fede della Chiesa con la formazione dei giovani all’amore di Dio, la pratica della morale cristiana e della vita sacramentale e la preghiera personale e liturgica. Ne segue, ha soggiunto, che la questione dell’identità cattolica, non solo negli atenei, concerne “molto di più che l’insegnamento della religione o la mera presenza di una cappellania nel campus”.


“All too often, it seems, Catholic schools…”


“Troppo spesso – ha avvertito – pare che le scuole cattoliche e i college abbiano fallito” nell’esortare gli studenti a “riappropriarsi della propria fede” come parte della propria crescita intellettuale. Ed ha constatato che molti studenti sono oggi slegati dalla famiglia, dalla scuola e dalla comunità, che prima facilitavano la trasmissione della fede. Dunque, alle istituzioni cattoliche si richiede di creare ancora di più una rete di sostegno. Per questo, è stata la sua esortazione, gli studenti devono essere incoraggiati a sviluppare una visione di armonia tra fede e ragione che possa guidarne la vita. Come sempre, ha aggiunto, è essenziale il ruolo svolto dagli insegnanti che ispirano gli altri con “il loro amore evidente per Cristo”:


“Faith’s recognition of the essential unity…”


“Il riconoscimento della fede dell’essenziale unità della conoscenza – ha affermato – fornisce un baluardo contro l’alienazione e la frammentazione che si verifica quando l’uso della ragione è staccato dalla ricerca della verità”. In tal senso, ha concluso, le istituzioni cattoliche hanno il ruolo specifico di aiutare “a superare la crisi attuale delle università”. Ogni intellettuale cristiano ed ogni istituzione educativa cattolica devono essere “convinti e desiderosi di convincere gli altri che nessuno aspetto della realtà rimane aliena o non toccata dal mistero della redenzione” del Signore Risorto.


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