mercoledì 23 maggio 2012

Il card. Bertone al Convegno della Camera: le leggi tutelino la famiglia dalla crisi (Izzo)


FAMIGLIA: BERTONE A CONVEGNO CAMERA, LEGGI LA TUTELINO DA CRISI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 23 mag. 


"Pur nelle attuali difficolta' economiche", lo Stato Italiano deve "tutelare la famiglia in quanto tale, nella sua funzione di istituto finalizzato al bene umano comune". 
Lo ha chiesto il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Tarcisio Bertone, intervenuto oggi al Convegno promosso a Montecitorio dall'Intergruppo parlamentare per la sussidiarieta' con il patrocinio della presidenza della Camera. Anche in questi tempi difficili, ha detto il cardinale a deputati e senatori, "rimane imperativo un sostegno reale ed efficace della famiglia" che, ha scandito, "e' comunita' natirale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna".
    In particolare, per Bertone necessitano interventi a difesa del reddito dei capi famiglia. "La perdita del lavoro - ha osservato il porporato nel discorso pubblicato dell'Osservatore Romano  - va ben oltre la perdita dello stipendio, poiche' essa e' spesso accompagnata da crisi esistenziali, che coinvolgono e minacciano gli equilibri familiari". "Il lavoro nella nostra Costituzione - ha ricordato in proposito - e'  elevato a dignita' e posto a fondamento istituzionale della Repubblica" infatti, ha aggiunto, l'espressione costituzionale "fondata sul lavoro" e' chiaramente da intendersi "riferita al lavoro umano produttivo, non fagocitante e non alienante la persona".
In merito pero' alle norma sull'apertura domenicale dei negozi e delle aziende, Bertone ha eccepito che "a volte il lavoro puo' sfuggire alla regolamentazione e divenire causa di sfruttamento o di alienazione, cio' nondimeno esso non deve ridurre l'uomo a una dimensione e nemmeno privarlo del riposo, della gioia, della comunione familiare, cioe' della dimensione della festa".
Nel suo intervento, il primo collaboratore del Papa ha poi esortato a sostenere "le nuove generazioni", che hanno un "diritto irrinunciabile all'educazione", sia a quella generale, sia alla possibilita' di formazione nel campo etico e religioso. Fondamentale, in questo senso, e', ha aggiunto, "il diritto alla liberta' religiosa che assicura da parte delle autorita' statali il rispetto del credo dei genitori, nei limiti dello stesso diritto naturale, e non obbliga nessun bambino a insegnamenti contrari a tali convinzioni".
"Questo - ha spiegato - vale anche per quell'aspetto essenzialmente umano che e', per esempio, l'educazione sessuale, la quale non puo' limitarsi ai semplici fattori biologici, ma deve includere aspetti etici in vista di un esercizio integrale della responsabilita'".  Secondo Bertone, "l'idea che la sessualita' sia una realta' completamente indipendente dalla procreazione  ha scandito il porporato  rischia di intaccare il piu' alto principio regolatore di quell'ambito specifico della vita umana".
Quanto ai diritti dei bambini, il cardinale ha ricordato le puntualizzazioni contenute nella dichiarazione della plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia del febbraio 2010: oltre al diritto alla vita, "al bambino spetta il diritto ad avere una famiglia. Ne consegue che il bambino ha diritto ad avere un padre e una madre per potersi relazionare, fin dalla primissima infanzia, con due figure complementari, che si amano tra loro e lo amano, per acquisire cosi' una chiara e solida identita', una personalita' matura e compiuta". A questo proposito il segretario di Stato ha affrontato l'argomento delle adozioni. "Non ogni desiderio di avere figli e' un diritto. Il bene del bambino - ha concluso Bertone - e' centrale rispetto a qualsiasi provvedimento in merito. Tale principio sussiste anche nel regolare i tristi casi di separazione delle coppie". 


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