venerdì 25 maggio 2012

Gotti Tedeschi: "Preferisco non parlare, direi solo brutte parole". Articolo illuminante di Andrea Tornielli


Leggiamo questo articolo illuminante. Leggiamo i nomi e facciamo 2+2.
Sempre piu' ...trovate voi un aggettivo che descriva il mio stato d'animo.
R.


Gotti Tedeschi: "Preferisco non parlare, direi solo brutte parole"


Tre anni e molti nemici: ecco il perché del benservito


ANDREA TORNIELLI


CITTÀ DEL VATICANO


«Preferisco non parlare, altrimenti dovrei dire solo brutte parole. Abbiate pazienza». La sfiducia che ha portato all’uscita di scena di Ettore Gotti Tedeschi dallo Ior dopo neanche tre anni di presidenza, è giunta improvvisa ma erano mesi che il banchiere aveva preso in considerazione la possibilità delle dimissioni. Fin dai giorni dell’inchiesta della magistratura romana sulla movimentazione di denaro in alcuni conti dello Ior da banche italiane a banche tedesche, Gotti aveva scelto di collaborare direttamente con i magistrati. 
Quella vicenda era stata l’inizio delle incomprensioni con il direttore generale dell’Istituto, Paolo Cipriani. 
In quella occasione Gotti, sottoposto a indagine dai Pm, ricevette un pubblico sostegno da parte di Benedetto XVI che lo salutò dopo un Angelus a Castel Gandolfo ricevendolo insieme alla moglie. «Dobbiamo essere esemplari» aveva ripetuto il Pontefice. E il nuovo presidente, scelto dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone, aveva continuato il processo di rinnovamento e trasparenza già in atto, chiudendo i conti correnti «in sonno» intestati a prestanome.
Tra le persone con le quali si era scontrato Gotti Tedeschi c’era Marco Simeon, l’attuale direttore di Rai Vaticano legato al faccendiere Luigi Bisignani. 
L’estate scorsa lo Ior era stato coinvolto nell’operazione di salvataggio dell’ospedale San Raffaele di Milano, voluta dal cardinale Bertone e auspicata da diversi uomini della finanza e della politica milanese. Gotti Tedeschi, inizialmente favorevole, si era poi convinto del contrario ritenendola un’avventura pericolosa, e si era scontrato con Giuseppe Profiti, manager dell’ospedale Bambin Gesù e uomo di Bertone nel mondo della sanità. Pure rapporti con il cardinale Segretario di Stato si erano progressivamente raffreddati, anche se negli ultimi tempi si è registrato un miglioramento.
Ma il punto di non ritorno per Gotti Tedeschi è stata la nuova legge sulla trasparenza che doveva portare il Vaticano nella «white list» dei Paesi virtuosi in materia di antiricilaggio. Il presidente dello Ior, d’accordo in questo con il cardinale Attilio Nicora, riteneva che le modifiche apportate fossero troppe e soprattutto che venisse ridimensionato il ruolo dell’Aif, l’organismo di controllo istituito con la precedente normativa. Dove stia la ragione saranno gli esperti di Moneyval a sancirlo il prossimo luglio, quando si conoscerà il rapporto finale sull’adeguamento della Santa Sede alle normative internazionali. Dietro la sfiducia di ieri, Gotti Tedeschi vede una sorta di regolamento di conti. Motivato dalle sue posizioni prese nel corso dell’ultimo anno da un uomo sempre più isolato Oltretevere, che aveva però mantenuto sempre aperto un collegamento con il segretario particolare del Pontefice, don Georg Gänswein.


© Copyright La Stampa, 25 maggio 2012 consultabile online anche qui.


Mi pare tutto molto piu' chiaro...
R.

10 commenti:

raffaele ibba ha detto...

Quindi:
"Gotti Tedeschi si è esonerato perché il cardinale segretario di stato ha i suoi "amici della parrocchietta", i quali essendo anche "amici di amici" devono favori a destra ed a manca e devono poterli fare senza tante leggi troppo chiare e troppo facilmente applicabili. Che ci sia una via d'uscita, perbacco! Altrimenti i ricchi come fanno a darci un poco di denaro, magari "non del tutto pulito", che a farlo pulito e santo ci pensiamo noi" ....

Questo è quello che io ho capito.

Questo è ... molte cose e molto antiche che però non hanno nulla a che vedere con Gesù Cristo, nato da Maria Vergine, che ha operato in mezzo a noi con grandi segni e parole, che è stato messo in croce dai nostri capi e dai sommi sacerdoti, che è risorto e vive insieme a noi e ci guida come Re.

Ciao r

Anonimo ha detto...

Basta, basta, basta

dove ci sono problemi spunta il nome di Bertone...

Anonimo ha detto...

Esposizione chiara!
Chi vuol capire, capisca altrimenti capirà più in là.

Alessandro ha detto...

Semplicemente è accaduto che Gotti Tedeschi si sia permesso di dissentire da Bertone sulle variazioni inspiegabilmente apportate alla legge 127 (antiriciclaggio) e sulla vicenda San Raffaele. E Bertone ha regolato i conti:

"A far precipitare il tutto è stata l’irriducibile contrarietà di Gotti Tedeschi al nuovo testo della legge 127 antiriciclaggio imposto per decreto nel gennaio di quest’anno dal governatorato della Città del Vaticano, con rilevanti variazioni rispetto al precedente testo della legge, che era entrato in vigore nell’aprile del 2011.
Ma i contrasti di Gotti Tedeschi con il direttore generale Cipriani, ma più ancora con il cardinale Bertone, erano già insanabili da tempo, e per numerosi motivi, non ultimo la tentata operazione di acquisto del San Raffaele, strenuamente voluta dal segretario di Stato vaticano, ma osteggiata da Gotti Tedeschi, dopo un iniziale appoggio."

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/05/24/lo-ior-lo-sfiducia-e-lui-sbatte-la-porta/

Anonimo ha detto...

A me no, Raffy! Diciamo pure che ognuno rappresenta la difficile situazione secondo la propria ottica. Ci sono solo un paio di domande: il Papa è stato informato di ciò che si stava preparando ieri? Se sì, perché non è intervenuto? Forse aveva valide motivazioni. Se no, potrebbe intervenire presto. Sono solo ipotesi, nulla più. La situazione è talmente ingarbugliata che è impossibile trovare un bandolo.
Alessia

Anonimo ha detto...

Mi sfuggono tante cose in questa vicenda. Ma se Gotti Tedeschi aveva un collegamento diretto con don Ganswein, possibile che quest'ultimo non sia riuscito a far intervenire Bendetto XVI. Conta veramente così poco il Santo Padre in queste scelte?

Anonimo ha detto...

Gotti Tedeschi afferma che il Papa è stato tenuto all'oscuro e di essere combattuto sulla necessità di rivelargli la verità per non sconvolgerlo.
http://www.repubblica.it/esteri/2012/05/25/news/non_voglio_turbare_il_papa_gotti_tedeschi_si_difende-35877802/

http://www.corriere.it/economia/12_maggio_25/gotti-tedeschi-non-parlo_12bea392-a638-11e1-adca-f1e67e46c97e.shtml
Beh, è peggio se la verità, se tale è, la apprende dai giornali. Inoltre, tacerecnon significa difenderlo. Al contrario.
Alessia

Umberto ha detto...

Certo che è sempre più triste assistere a questi episodi che nulla hanno a che fare con la Missione (con la M maiuscola!) che la Chiesa Cattolica ha ricevuto da Gesù. Se neanche Benedetto XVI riesce a contenere tutto questo, vedo avvicinarsi il precipizio. Umberto

Anonimo ha detto...

Sforziamoci di non far prevalere uno spirito cupo e pessimista! Cosa davvero non facile :-)Ascoltiamo il nostro Papa Benedetto! I destini della Chiesa non risiedono in una Curia sgangerata, non risiedono nel mondo come vorrebbero le logiche del medesimo. Come scrivi giustamente è ben altra la Missione affidata dal Maestro.
Alessia

Laurentius ha detto...

L'unico che resta al suo posto è... Bertone, naturalmente.