sabato 19 maggio 2012

Benedetto XVI ai laici cattolici: seguite logica del dono, economia e politica bisognose di gratuità


Benedetto XVI ai laici cattolici: seguite logica del dono, economia e politica bisognose di gratuità


Andare avanti con l’impegno “personale e associativo, testimoniando il Vangelo del dono e della gratuità”. Questa l’esortazione di Benedetto XVI ai circa ottomila membri della Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario (Focsiv), del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic) e del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), incontrati stamani in Aula Paolo VI. Il servizio di Giada Aquilino:


Un incoraggiamento “a proseguire con costanza nell’impegno in favore dei fratelli”, evidenziando “le ingiustizie” e testimoniando “i valori su cui si fonda la dignità della persona”, promuovendo “forme di solidarietà che favoriscano il bene comune”. Questo il senso delle parole di Benedetto XVI alle tre realtà ecclesiali incontrate stamani in Vaticano: il Meic che, ha ricordato il Papa, quest’anno festeggia gli 80 anni di fondazione - essendo nato nel '32-'33 con il nome di Movimento laureati di Azione Cattolica - e che attraverso l’impegno culturale e formativo vuole contribuire all’educazione di cristiani laici maturi che contribuiscano al bene comune della società. E poi la Focsiv, la più grande Federazione di organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana presente in Italia - con 65 organizzazioni e oltre 60 mila persone tra aderenti e sostenitori - che quest’anno celebra il 40.mo anniversario di fondazione. Stesso traguardo anche per il Movimento Cristiano Lavoratori, associazione a carattere sociale, di solidarietà e volontariato, che promuove l'affermazione dei principi cristiani nella vita, nella cultura, negli ordinamenti, nella legislazione. Tre importanti associazioni ecclesiali, ha spiegato il Pontefice, accomunate storicamente dalla “sapiente opera del Servo di Dio Paolo VI”, a cui va il “ricordo riconoscente per l’impulso dato”.


Gli anniversari - ha aggiunto il Santo Padre - sono “occasioni propizie per ripensare al proprio carisma con gratitudine e anche con sguardo critico, attento alle origini storiche e ai nuovi segni dei tempi”:


“Cultura, volontariato e lavoro costituiscono un trinomio indissolubile dell’impegno quotidiano del laicato cattolico, che intende rendere incisiva l’appartenenza a Cristo e alla Chiesa, tanto nell’ambito privato quanto nella sfera pubblica della società. Il fedele laico si mette propriamente in gioco quando tocca uno o più di questi ambiti e, nel servizio culturale, nell’azione solidale con chi è nel bisogno e nel lavoro, si sforza di promuovere la dignità umana”.


Tre ambiti con un comune denominatore che, per il Papa, è il “dono di sé”. L’impegno culturale, soprattutto quello scolastico ed universitario, “teso alla formazione delle future generazioni”, va oltre la trasmissione di nozioni tecniche e teoriche: implica infatti “il dono di sé con la parola e con l’esempio”. Il volontariato, “risorsa insostituibile della società”, comporta “non tanto il dare delle cose, ma il dare se stessi in aiuto concreto verso i più bisognosi”. Infine il lavoro, che “non è solo strumento di profitto individuale, ma momento in cui esprimere le proprie capacità spendendosi, con spirito di servizio, nell’attività professionale, sia essa di tipo operaio, agricolo, scientifico o di altro genere”.


Ma per i membri di tali movimenti, ha sottolineato il Papa, tale missione ha una connotazione particolare, “quella cristiana”:


“La vostra azione deve essere animata dalla carità; ciò significa imparare a vedere con gli occhi di Cristo e dare all’altro ben più delle cose necessarie esternamente, donargli lo sguardo, il gesto d’amore di cui ha bisogno. Questo nasce dall’amore che proviene da Dio, il quale ci ha amati per primo, nasce dall’intimo incontro con Lui”.


Dunque, è la logica del dono, “una logica spesso bistrattata”, che - ha detto il Pontefice ai presenti in Aula Paolo VI - “voi valorizzate e testimoniate”:


“Donare il proprio tempo, le proprie abilità e competenze, la propria istruzione, la propria professionalità; in una parola, donare attenzione all’altro, senza aspettare contraccambio in questo mondo. E vi ringrazio per questa grande testimonianza. Così facendo non solo si fa il bene dell’altro, ma si scopre la felicità profonda, secondo la logica di Cristo, che ha donato tutto se stesso”.
Un “amore gratuito”, quello di cui parla Benedetto XVI, di cui si fa esperienza innanzitutto in famiglia:


“Quando ciò non accade, essa si snatura, entra in crisi. Quanto viene vissuto in famiglia, il donarsi senza riserve per il bene dell’altro è un momento educativo fondamentale per imparare a vivere da cristiani anche il rapporto con la cultura, il volontariato e il lavoro”.


Un concetto affrontato nell’Enciclica Caritas in veritate, in cui il Papa ha voluto “estendere il modello familiare della logica della gratuità e del dono a una dimensione universale. La sola giustizia - ha proseguito - non è infatti sufficiente. Perché vi sia vera giustizia è necessario quel di più che solo la gratuità e la solidarietà possono dare”. Senza la gratuità “non si riesce a realizzare nemmeno la giustizia”. Ma la gratuità, ha precisato, “non si acquista sul mercato, né si può prescriverla per legge”. 


“E, tuttavia, sia l’economia, sia la politica hanno bisogno della gratuità, di persone capaci di dono reciproco”.


Il Santo Padre ha infine evidenziato l’affermazione da parte delle tre realtà ecclesiali “della necessità di continuare a camminare sulla via del Vangelo, nella fedeltà alla dottrina sociale della Chiesa e nella lealtà verso i Pastori”. Il Movimento ecclesiale di impegno culturale, ha spiegato, “è chiamato ad un rinnovato servizio nel mondo della cultura, segnato da sfide urgenti e complesse, per la diffusione dell’umanesimo cristiano: ragione e fede - ha aggiunto - sono alleate nel cammino verso la Verità”. La Federazione organismi cristiani di servizio internazionale volontario “continui a confidare soprattutto nella forza della carità che viene da Dio portando avanti il suo impegno contro ogni forma di povertà e di esclusione, in favore delle popolazioni più svantaggiate”. Il Movimento cristiano lavoratori “sappia portare luce e speranza cristiana nel mondo del lavoro, per conseguire anche una sempre maggiore giustizia sociale. Inoltre - ha concluso - guardi sempre al mondo giovanile, che oggi più che mai cerca vie di impegno che sappiano coniugare idealità e concretezza”.


© Copyright Radio Vaticana

Nessun commento: