venerdì 25 maggio 2012

Ascesa e caduta del presidente dello Ior, chi è Gotti Tedeschi


Vaticano/ Ascesa e caduta presidente Ior, chi è Gotti Tedeschi


Il sodalizio con Bertone incrinato, la vicenda anti-riciclaggio


Città del Vaticano, 24 mag. (TMNews) 


Dall'investment banking internazionale alla banca del più piccolo Stato del mondo, passando dall'Opus dei, da una amicizia, poi incrinata, con il cardinale Tarcisio Bertone e sancita, oggi, con una rottura clamorosa sullo sfondo di fughe di notizie che da mesi circondano il Palazzo apostolico. E' la parabola di Ettore Gotti Tedeschi, sfiduciato oggi dal suo ruolo di presidente dello Ior.
Nato 67 anni fa a Pontenure nel piacentino, Gotti Tedeschi è stato economista e banchiere di successo. Nella sua carriera ha fondato la banca d'affari Akros, poi la filiale italiana del gruppo spagnolo Banco Santander. Membro dell'Opus dei, è stato consigliere dal ministro dell'economia Giulio Tremonti. Insegna Etica della finanza all'Università Cattolica di Milano è editorialista del 'Sole24ore' (e, fino ad oggi, dell''Osservatore romano') e nel 2009 venne chiamato dal cardinale Bertone a dirigere la 'banca vaticana, l'Istituto per le opere di religione.
Esuberante, cordiale con i giornalisti, Gotti Tedeschi ha scritto il libro 'Denaro e Paradiso. L'economia globale e il mondo cattolico' e non ha mai rinunciato, anche da presidente dello Ior, a coltivare la riflessione intellettuale. Capace di intessere le sue relazioni con battute di spirito e barzellette (una storielle su Hitler e John Maynard Keynes finì su 'Youtube'), ha fatto, negli ultimi anni, ripetuti interventi per affermare che la crisi economica internazionale è dovuta, a monte, alla denatalità che caratterizza il mondo occidentale. Gotti Tedeschi ha anche avuto nemici. L'ex capo delle Generali Cesare Geronzi, appena 'defenestrato', in un'intervista al 'Corriere della sera' ne parlò ironicamente come di "un personaggio ritenuto preparato, che si è particolarmente esercitato nella demografia". Ma il presidente dello Ior ha intessuto un rapporto solido e diretto con l'appartamento pontificio, tanto che, riservatamente, una volta accompagnò dal Papa l'allora ministro Tremonti. Benedetto XVI ha peraltro tenuto in gran conto i consigli del banchiere nel comporre la sua enciclica sociale 'Caritas in veritate'.
Allo Ior Gotti è stato chiamato dal cardinal Bertone per succedere al discreto Angelo Caloia. I rapporti con il principale collaboratore del Papa, però, si sono via via incrinati. Una rottura - sotterranea - è avvenuta quando Bertone ha tentato di rilevare l'ospedale San Raffaele, in difficoltà per il debito lasciato dal fondatore don Luigi Verzè, con una cordata alla quale avrebbe partecipato, appunto, l'istituto che ha sede nel torrione di Niccolò V. Senza clamori, Gotti Tedeschi avrebbe espresso crescenti riserve per l'operazione poi sfumata.
Particolarmente difficile, per Gotti Tedeschi, l'intricata vicenda delle norme anti-riciclaggio. Con l'entrata in vigore di un accordo monetario tra lo Stato della Città del Vaticano e l'Unione europea, a fine dicembre 2010, per gli uomini del Papa è stato necessario adottare gli standard internazionali in materia. Questione tanto più impellente dopo che la procura di Roma su indicazione della Banca d'Italia, sequestrò un fondo sospetto allo Ior e iscrisse nel registro degli indagati tanto Gotti quanto il direttore generale dello Ior Paolo Cipriani. I quali, senza indugio, si fecero ascoltare dai magistrati di piazzale Clodio. L'adeguamento del Vaticano agli standard internazionale sono ancora in corso, tanto che Moneyvall dovrà decidere in una riunione dal due al sei luglio se fare entrare o meno il Vaticano nella propria 'white list'. In quell'occasione l'organismo legato al Consiglio d'Europa - che in questi mesi ha avuto svariati incontri con i vertici dello Ior a Roma e a Strasburgo - dovrà valutare la normativa vaticana anti-riciclaggio, fissata una prima volta in una legge del dicembre 2011 (127), e poi emendata da un decreto entrato in vigore il 25 gennaio (59).
Controverso - come emerso dalle fughe di notizie ribattezzate 'Vatileaks' dalla Santa Sede - il ruolo della neonata Autorità di informazione finanziaria. 
Una lettera del card. Attilio Nicora, capo dell'Autorità di informazione finanziaria, pubblicata pochi mesi fa dal 'Fatto quotidiano', fece emergere uno scontro interno al Vaticano su chi, come Gotti Tedeschi e lo stesso Nicora, avrebbe sposato una linea di maggiore trasparenza e chi, in Segreteria di Stato, avrebbe contestato la retroattività della nuova normativa. 
Scossoni ai quali si aggiunse, lo scorso 15 febbraio, la decisione di JpMorgan di chiudere il conto dello Ior. In questi giorni, poi, è uscito il libro di Gianluigi Nuzzi 'Sua Santità' (autore, in passato, di 'Vatican Spa' proprio sullo Ior dell'era Caloia) nel quale il cronista di 'Libero' pubblica diversi documenti riservati del Vaticano tra i quali alcuni appunti di Gotti sulle discussioni tra Vaticano e governo italiano su questioni come l'esenzione dell'Imu agli immobili ecclesiastici. Oggi, infine, dopo che su internet è circolata la voce che Gotti Tedeschi si fosse dimesso la conferma, in una nota ufficiale del Vaticano, che il Consiglio di Sovrintendenza dell'Istituto per le Opere di Religione (Ior), riunito oggi, "ha adottato all'unanimità un voto di sfiducia" nei suoi confronti "per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio".


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