sabato 12 maggio 2012

Arezzo attende con gioia il Papa. Il vescovo Fontana: momento di verifica della nostra fede


Arezzo attende con gioia il Papa. Il vescovo Fontana: momento di verifica della nostra fede


Sono momenti di grande attesa nella diocesi di Arezzo, Cortona e San Sepolcro per la visita, domani, di Benedetto XVI. Il Papa partirà in elicottero dal Vaticano alle ore 8 per giungere un’ora dopo ad Arezzo dove sarà accolto dal premier italiano, Mario Monti. All’interno del parco “Il Prato” celebrerà la Messa e reciterà il Regina Coeli. Nel pomeriggio l’incontro con i religiosi francescani nel Santuario de La Verna; quindi in serata bagno di folla a San Sepolcro dove il Santo Padre rivolgerà un discorso alla cittadinanza. Da Arezzo, il servizio del nostro inviato, Paolo Ondarza: 


Un palco bianco allestito sul monumentale parco "Il Prato". Per le antiche strade medievali sventolano bandiere del Vaticano, gialle e bianche, e quelle policrome dei vari rioni storici della città. Arezzo è pronta ad abbracciare il Papa. Pietro viene a trovare Donato. Dopo Giovanni Paolo II nel 1993, Benedetto XVI visita la terra del vescovo aretino del IV secolo, Apostolo della Tuscia. Un’occasione di verifica per la diocesi di Arezzo-Cortona-San Sepolocro il cui territorio si estende per oltre 3mila quattrocento chilometri quadrati. L’arcivescovo Riccardo Fontana: 


“Quello che noi abbiamo pensato è fare una verifica su noi stessi di quanto la Chiesa, che è pellegrina in Arezzo, Cortona e San Sepolcro, sappia ritrovarsi nella Chiesa universale, sappia ritrovarsi nel Concilio Vaticano II; vedere quanto noi stiamo vivendo l’esperienza ecclesiale è un dono particolarmente forte”.


Questa terra così ricca di fede, spiritualità e arte abituata a guardare al futuro con fiducia oggi non esita a nascondere qualche preoccupazione. L’arrivo del Papa e del premier italiano Monti che qui lo accoglierà, sono vissuti con grande attesa dalla popolazione. Ad Arezzo, città dell’oro, le oltre 1300 imprese sorte dalle ceneri del secondo dopoguerra oggi devono infatti fare i conti con la recessione. Un cittadino su 4 è in difficoltà economica. Anche per questo tutta l’organizzazione della visita, pur attenta al dettaglio, si è svolta nel segno della sobrietà. Un’offerta per i poveri sarà presentata al Santo Padre che domani pomeriggio, dopo il pranzo in episcopio con i vescovi della Toscana, volerà a La Verna, Santuario di grande spiritualità immerso in una monumentale foresta di faggi e abeti. Qui l’incontro con la famiglia francescana, frati e clarisse. Presso il “crudo sasso” come lo definì Dante, San Francesco ricevette “l’ultimo sigillo”, le stimmate, conformandosi definitivamente a Cristo. Ultima tappa di questa prima visita di Benedetto XVI in Toscana sarà San Sepolcro, borgo costruito mille anni fa sulle reliquie del Santo Sepolcro di Gerusalemme, qui trasportate dai santi pellegrini Egidio e Arcano. Giustizia e pace saranno il cuore dell’atteso discorso che il Papa rivolgerà alla cittadinanza nella medievale Piazza Torre di Berta.


E sempre il nostro inviato, Paolo Ondarza, ha raccolto alcune testimonianze di fedeli che ad Arezzo come a San Sepolcro attendono con trepidazione l’arrivo del Papa: 


D. - Per lei che cosa vuol dire questa visita?


R. - Vuol dire tanto. Per la Chiesa e per i cristiani è un momento molto importante di preghiera e di raccoglimento, anche perché ce n’è bisogno.


R. - Quando ho saputo di questa visita, ho pensato ad una grande grazia. Prego per lui.


R. - Vuol dire grande speranza, che possa avere un significato importante per la città ed anche un risveglio, a livello religioso. L’attesa è sicuramente tanta.


D. - Lei con quale sentimento aspetta il Papa?


R. - Lo aspetto con tanto amore e tanta felicità. Sto facendo le pulizie per lui, e lo faccio con tanto onore. Lo aspetto a braccia aperte, non vedo l’ora.


R. - Sono ben felice che il Papa venga. Le persone girano tutto il mondo per andarlo a visitare e questa volta è lui che viene da noi. Mi sembra sia giusta e doverosa un’accoglienza cordiale da parte di tutta la cittadinanza. Non lo dico soltanto perché sono cattolica, ma perché si tratta di una personalità importante, è un punto di riferimento.


D. - Quanti anni hai?


R. - Dieci.


D. - Se potessi dire qualcosa al Papa, cosa gli diresti?


R. - Gli direi che gli voglio tanto bene.


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1 commento:

Dante Pastorelli ha detto...

Mi auguro che il Papa, constatato lo scempio della cattedrale, dia al vescovo in attesa una gragnuola di colpi di pastorale in testa per vedere se rinsavisce.