venerdì 18 maggio 2012

Ancora veleni attorno alla figura del Papa (Gasparroni)


Ancora veleni attorno alla figura del Papa 


Fausto Gasparroni


Roma
Ancora «veleni». Ancora echi di lotte di potere, apparentemente senza esclusione di colpi, attorno alla figura del Papa. È quanto emerge dall'imminente uscita del nuovo libro del giornalista Gianluigi Nuzzi, «Sua Santità», a giorni in libreria per Chiarelettere e con anticipazioni ieri sul «Corriere della sera» e su «Libero», che dà in pasto ai lettori un gran numero di lettere riservate indirizzate direttamente a Benedetto XVI e al segretario particolare mons. Georg Gaenswein.
Lettere che, oltre a far riesplodere clamorosamente il filone «Vatileaks», proprio dopo che il Pontefice ha nominato una commissione cardinalizia d'inchiesta sulle fughe di documenti segreti guidata dal cardinale Julian Herranz, riaprono anche vicende come il «caso Boffo», accusando ancora personalità del Vaticano di aver ordito lo scandalo che portò nel 2009 alle dimissioni del direttore di «Avvenire», giornale della Cei.
In un fax inviato a don Georg e trascritto ora da Nuzzi, in particolare, Dino Boffo parla di un «fondamentale retroscena», e cioè che a «trasmettere» all'allora direttore del «Giornale» Vittorio Feltri il «documento falso» sul processo per molestie che lo aveva visto protagonista «è stato il direttore dell'Osservatore Romano, professor Gian Maria Vian, il quale non ha solo materialmente passato il testo della lettera anonima ma ha dato ampie assicurazioni che il fatto giudiziario da cui quel foglio prendeva le mosse riguardava una vicenda certa di omosessualità». Boffo, nelle missive spedite al segretario del Papa, cerca un «mandante morale» della vicenda che lo aveva travolto, e pur solo per deduzioni indica il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, ipotizzando che Vian «forse poteva far conto di interpretare la mens del suo Superiore: allontanato Boffo da quel ruolo, sarebbe venuto meno qualcuno che operava per la continuità tra la presidenza del cardinale Ruini e quella del cardinale Bagnasco».
Ora né Vian né Boffo – né tanto meno le voci ufficiali del Vaticano – commentano i nuovi «veleni». Resta però agli atti la nota diffusa il 9 febbraio di due anni fa dalla Segreteria di Stato, smentendo recisamente ogni «implicazione» di Vian nella vicenda Boffo e le «insinuazioni» su «responsabilità» del card. Bertone, e che fu pubblicata dall'Osservatore Romano.

© Copyright Gazzetta del sud, 18 maggio 2012

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