mercoledì 18 aprile 2012

Quella strana idea di Ravasi sul suicidio che non sarebbe sempre un peccato mortale (Guarini)

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Se ne e' occupato anche il Corriere, l'unico dei grandi quotidiani a non dedicare nemmeno un trafiletto al compleanno del Papa, ma questo e' un altro discorso...
Il suicidio e' materia su cui personalmente non voglio addentrarmi perche' non esiste un diritto a togliersi la vita ma nemmeno un diritto di condanna e di giudizio da parte di chi osserva dall'esterno.
Detto questo, condivido l'analisi di Guarini perche' le motivazioni addotte dal card. Ravasi sono molto "pericolose" in quanto rischiano di creare suicidi di serie A e suicidi di serie B. Tutto cio' non puo' che creare confusione in un momento gia' segnalato da un relativismo imperante.

1 commento:

Andrea ha detto...

Il Cardinale è andato a cercare, 74 anni dopo, un caso paradigmatico di persona evidentemente delicata per poter affermare due cose (articolo del "Corriere"):

1- che si trattò di "una mistica laica"
2- che desidera (il Cardinale) "essere vicino
a tutte quelle persone sensibili che sentono dentro di sé un vuoto e una domanda"

Ed essere "vicino" come? Mostrando loro il Cristo e la Vergine?
No: dicendo loro di "continuare a cercare": "Finché si è inquieti, si può stare tranquilli" (J.Green).

Il "cercare" qualcosa di lontano, di irraggiungibile, di sostanzialmente estraneo a noi, è lo schema fondamentale massonico.
La stessa anti-cultura da cui furono generati i nomerosissimi suicidi borghesi (per noia, per perdita della rispettabilità sociale, per ribellione a un'avversità) del periodo fine Ottocento-inizio Novecento