giovedì 5 aprile 2012

Osservatore Romano: il richiamo del Papa di oggi non è né generico né abusivo (Izzo)

PAPA: OSSERVATORE, RICHIAMO DI OGGI NON E' GENERICO NE' EVASIVO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 apr.

Le parole di Benedetto XVI sulla "situazione drammatica" della Chiesa pronunciate questa mattina in San Pietro nell'omelia della messa crismale, rappresentano "una riflessione lucida e mite, che una volta di piu' cancella lo stereotipo di un Papa debole che non governerebbe la Chiesa".
Lo scrive il direttore dell'Osservatore Romano, professor Giovanni Maria Vian, sottolineando che Joseph Ratzinger, "parlando del sacerdozio e riferendosi esplicitamente a un appello alla disobbedienza pubblicato da un gruppo di sacerdoti a proposito di 'decisioni definitive del Magistero', si e' chiesto se la disobbedienza sia la via per rinnovare la Chiesa. E se al contrario l'obbedienza non difenda l'immobilismo e non irrigidisca la tradizione".
"La risposta del Papa - rileva l'editoriale - come sempre, non e' stata ne' evasiva ne' generica: 'No. Chi guarda alla storia dell'epoca post-conciliare, puo' riconoscere la dinamica del vero rinnovamento'".
"E' dunque all'eredita' del Vaticano II, novissimus, cioe' ultimo, nella serie dei concili e con tutti coerente secondo la Tradizione vivente della Chiesa, aperta al futuro in attesa della venuta del Signore - spiega il professor Vian - che il Pontefice richiama l'intera comunita' dei fedeli".
E lo fa, conclude, "senza paura di usare termini fuori moda come appunto 'zelo' o 'anima', combinati nell'espressione 'animarum zelus', caduta quasi in disuso e che invece il Papa propone ai sacerdoti perche' siano davvero vicini a ogni persona e a esse mostrino il volto di Cristo".

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