giovedì 26 aprile 2012

Nota della Commissione per la Chiesa cattolica in Cina. Per una presenza vibrante e vitale (Sir)

Per una presenza vibrante e vitale

Nota della Commissione per la Chiesa cattolica in Cina

“L’evangelizzazione non può avvenire sacrificando elementi essenziali della fede e della disciplina cattolica”, e “l’obbedienza a Cristo e al Successore di Pietro è il presupposto di ogni vero rinnovamento”. A ricordarlo è la Commissione per la Chiesa cattolica in Cina, in un comunicato diffuso oggi dalla sala stampa della Santa Sede al termine della quinta riunione dell’organismo vaticano, istituito nel 2007 da Benedetto XVI “per studiare le questioni di maggiore importanza, riguardanti la vita della Chiesa cattolica in Cina”. “La Chiesa ha bisogno di buoni vescovi”, si legge nella nota, in cui si stigmatizza ancora una volta la ripetuta “pretesa” di alcuni “organismi” di “porsi al di sopra dei vescovi e di guidare la vita della comunità ecclesiale”, attraverso ordinazioni episcopali illegittime che “hanno turbato i fedeli e spesso hanno forzato la coscienza dei sacerdoti e dei fedeli che vi sono stati coinvolti”. Oltre al tema della formazione dei sacerdoti e dei consacrati, la Commissione si è occupata della formazione dei laici, chiamati a “entrare sempre più profondamente nella vita della Chiesa”, ma anche “nella vita civile e nel mondo del lavoro”.

La formazione dei laici. Nella nota s’informa che i partecipanti alla plenaria hanno approfondito il tema della formazione dei fedeli laici, in vista anche dell’“Anno della fede” indetto dal Papa dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. In primo luogo, secondo la Commissione, i fedeli laici “devono entrare sempre più profondamente nella vita della Chiesa”, anche attraverso l’aiuto del Catechismo della Chiesa cattolica. In secondo luogo, essi sono chiamati a “entrare nella vita civile e nel mondo del lavoro, offrendo con piena responsabilità il proprio contributo: amare la vita e rispettarla dal suo concepimento sino alla sua fine naturale; amare la famiglia, promuovendo i valori che sono propri anche della cultura cinese tradizionale; amare la Patria, come cittadini onesti e solleciti del bene comune”. In terzo luogo, i laici cinesi “devono crescere in grazia davanti a Dio e agli uomini, nutrendo e perfezionando la propria vita spirituale come membri attivi della comunità parrocchiale, e aprendosi all’apostolato anche con il sostegno di associazioni e di movimenti ecclesiali, che favoriscono la loro formazione permanente”. Salutando “con gioia” la crescente domanda del battesimo da parte degli adulti, la Commissione sottolinea inoltre la necessità che le diocesi in Cina “promuovano un serio catecumenato, adottino il Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti e curino la loro formazione anche dopo il battesimo”, consolidando soprattutto nei fedeli laici “la conoscenza degli insegnamenti del Concilio Vaticano II”. “La formazione integrale dei laici cattolici, soprattutto laddove sono in atto una rapida evoluzione sociale e un significativo sviluppo economico, è parte dell’impegno per rendere vibrante e vitale la Chiesa locale”, l’ammonimento della nota, in cui si auspica “una speciale attenzione ai fenomeni delle migrazioni interne e dell’urbanizzazione”.

“Chiarezza” da parte dei vescovi legittimi. Nel corso della riunione, lo sguardo si è poi rivolto ai vescovi e ai sacerdoti che “sono detenuti o soffrono ingiuste limitazioni nel compimento della loro missione”, nei confronti dei quali si è espressa “ammirazione per la fermezza della loro fede e per la loro unione con il Santo Padre”. Quanto ai vescovi legittimi che hanno partecipato ad ordinazioni episcopali illegittime, la Commissione della Santa Sede fa notare che “molti di loro hanno chiarito la propria posizione e hanno chiesto scusa, e il Santo Padre li ha benevolmente perdonati; altri invece, che pure vi hanno preso parte, non hanno ancora fatto tale chiarificazione e sono quindi incoraggiati ad agire quanto prima in tal senso”. Per quanto concerne i sacerdoti, le persone consacrate e i seminaristi, la Commissione ha nuovamente riflettuto sull’importanza della loro formazione, rallegrandosi “per il sincero e lodevole impegno nel realizzare non soltanto adeguati percorsi di educazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale per i seminaristi, ma anche momenti di formazione permanente per i presbiteri”. Inoltre, si è manifestato “apprezzamento per le iniziative, che sono messe in atto da vari Istituti religiosi femminili per coordinare attività di formazione per le persone consacrate”. “Il numero delle vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa negli ultimi anni registra un sensibile calo”, osserva tuttavia la Commissione, ricordando che “le sfide della situazione spingono a invocare il Padrone della messe e a rafforzare la consapevolezza che ogni sacerdote e ogni religiosa, fedeli e luminosi nella loro testimonianza evangelica, sono il primo segno capace d’incoraggiare ancora i giovani e le giovani di oggi a seguire Cristo con il cuore indiviso”. Il 24 maggio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei cristiani e Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, sarà “un’occasione particolarmente propizia per tutta la Chiesa – conclude la Commissione – per invocare energia e consolazione, misericordia e coraggio, per la comunità cattolica in Cina”.

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