venerdì 27 aprile 2012

Il dissenso, la fede dei semplici e il neo-clericalismo. Gli «scismi silenziosi» e il richiamo del Papa all’essenziale dell’annuncio cristiano (Tornielli)

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra interessante l'evocare il "neo-clericalismo" in atto, ifatti nessuno ne parla, me si tratta di un fenomeno reale e che segna un passo indietro rispetto alle acquisizioni del Concilio. Il clero è al servizio della fede e della santità dei liaic, non per sositutirsi a loro, trattandoli come cristiani di serie "B" o meglio... "la truppa"...

prima del Concilio si diceva. ai laici spetta "pregare, pagare e ubbidire"...

Anonimo ha detto...

C'é un'altra faccia della medaglia del "clericalismo": quella dei laici che si fanno invadenti nella sfera di competenza del clero, piuttosto che farsi apostoli nel secolo come il Concilio ha chiesto. Così si finisce fatalmente col pretendere di "cambiare" la Chiesa e persino la dottrina.

Quando la CEI rinuncerà a spiegarci cosa deve fare il governo, per parlarci del Paradiso e di come guadagnarlo, e noi laici la smetteremo di passeggiare nel presbiterio, preferendo portare un collega di lavoro alla Confessione, allora sì avremo fatto un bel passo avanti alla luce del Concilio. E avremo cominciato a "cambiare" il mondo.

roberto ha detto...

Il caro,compianto card. Siri soleva ripetere che la CEI è un ufficio col portiere e l'unica cosa che funziona è proprio il portiere...certe persone abituate a strusciare nei salotti dei politici e della borghesia massonica non sanno più parlare di Cristo.
Per grazia di Dio abbiamo il Santo Padre che lavora per tutti...e non si cura di chi rema contro... in Cina o da qualche altra parte.
Molti vescovi italiani sono come i re fannulloni della Francia Merovingia...inutili!