martedì 10 aprile 2012

In «Suor Pascalina» molte fantasie (Poggialini). Ma che donna questa grande bavarese! (Raffaella)

Clicca qui per leggere il commento di Mirella Poggialini su Avvenire.
Con grande piacere domenica sera ho visto la fiction su Suor Pascalina trasmessa da Raiuno.
Indubbiamente la fantasia spesso e volentieri ha preso il posto della storia e della realta', come nelle ultime scene relative alla morte di Pio XII ed in tanti altri momenti della ricostruzione molto romanzata della vita di questa straordinaria suora bavarese.
Mi e' dispiaciuto molto non vedere la narrazione degli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale ed alla morte di Pio XII. La fiction, comunque ben fatta, mi ha spinto a fare una piccola ricerca su suor Pascalina e cosi' ho scoperto che lascio' il Vaticano subito dopo la morte del Santo Padre (gesto di enorme generosita' ed intelligenza) e che visse in Germania fino alla morte che la colse pero' in Austria, dove si era recata per una celebrazione in onore di Pio XII.
Con mia grande sorpresa (confesso la mia ignoranza) ho anche appreso che suor Pascalina e' sepolta in Vaticano, precisamente al Campo Santo Teutonico e che fu l'allora cardinale Ratzinger a celebrare i funerali, nel 1983.
C'e' quindi un filo rosso che lega due grandi bavaresi, molto diversi ma dal carattere molto forte e coraggioso.
E sono proprio la forza ed il coraggio di suor Pascalina che suscitano la mia ammirazione: lei che difende con il suo corpo l'allora Nunzio a Monaco, Eugenio Pacelli; lei che e' capace di tenere testa a chiunque (prelati di curia compresi) pur di assicurare serenita' al Santo Padre.
Sarebbe scontato dire che anche oggi ci vorrebbe una suor Pascalina e infatti ormai l'ho scritto :-)
Sono quindi grata alla fiction di Raiuno che, al di la' delle fantasiose ricostruzioni, ci ha mostrato una vera donna di fede, non incline ai compromessi ed ai giochetti e completamente dedita al Papa.
E' proprio cio' di cui necessita il Vaticano di oggi, di ieri, di domani e di sempre
.
R.

10 commenti:

laura ha detto...

Proprio vero. Ci vorrebero non una, ma tante suore che dedicassero la vita al Papa!

Anonimo ha detto...

purtroppo è un periodo storico troppo lontano dalla mia età,Pio xii è un papa a me estraneo e sconosciuto,ma penso sia stato vittima di campagne diffamatorie a mezzo stampa,perchè la leggenda nera su di lui offusca la vera storia e cioè che Golda Meyr l'aveva ricordato come un benefattore degli ebrei per i tanti che fece salvare,ma poi si diede retta a quella ignobile commedia,'Il vicario' scritta da un tedesco dell'est che ne ha fatto uno dei papi più discussi del secolo scorso;il solo fatto che Ratzinger abbia avviato il processo di beatificazione,gli è valso la glaciale accoglienza in Israele,quanto a questa sconosciuta a me suora bavarese,beh,Ratzinger ne avrebbe bisogno un intero convento....GR2

Luisella ha detto...

Be', per la verità mi pare che il segretario del Santo Padre, Monsignor Gaenswein, faccia tutto quello che gli è possibile per assicurare serenità e benessere a Benedetto XVI, al quale dimostra di essere legato da sincero affetto.

Andrea ha detto...

Le dico solo una cosa, caro GR2: a quanto posso vedere io (nato sotto Giovanni XXIII), tutte le questioni esplose negli anni '60 e negli strascichi delle quali ci dibattiamo erano aperte nella seconda parte del pontificato di Pio XII (1948-1958).

Esse erano del tutto presenti all'animo del Papa.
A mio parere, si trattò di un turbamento radicale direttamente collegato all'occupazione bellica dell'Italia, e di Roma, da parte di potenze fortemente antiromane (Londra) o pseudo-romane, cioè neoimperiali (Washington)

Anonimo ha detto...

che poi il processo di beatificazione di pio xii è stato avviato da paolo vi, a me pare che le contestazioni a ratzinger derivino più che altro da orchestrine preparate, che suonano a turno gli stessi dischi rotti

Andrea ha detto...

Il titolo di "venerabile" è stato attribuito a papa Pacelli da Benedetto XVI.
Ora si aspetta il decreto di approvazione di un miracolo dovuto alla sua intercessione

Anonimo ha detto...

quindi caro Andrea,lei pensa che Pio XII avesse ben presenti i fermenti all'interno della chiesa e che sia stato coinvolto suo malgrado da eventi storici in quella situazione che sarebbe sfociata nel vat2,con tutte le tragiche conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti?In definitiva,che giudizio storico lei ne dà?Confido in una sua esauriente risposta,come è solito fare,con stima GR2

Andrea ha detto...

Anzitutto un grande grazie, caro GR2.

Intendevo dire che S.S.Pio XII si trovò a guidare una Chiesa che stava "impazzendo".

In che senso? soprattutto nel senso che si dava per scontata, da parte di molto Clero, la superiorità della struttura culturale dei vincitori della guerra su quella italiana (reduce da un decennio di prodigiosa rifioritura, e soprattutto ricomposizione -cioè cancellazione dell'ostilità preconcetta dello Stato alla Chiesa- , seguito ai Patti Lateranensi).
In altri termini: noi avevamo trovato il modo di ridicolizzare e di archiviare nell'armadio dei vecchiumi il tentativo massonico di lanciare la "Terza Roma" -quella della Scienza e della Gloria Pagana- dopo Porta Pia (1870). L'Italia non metteva più le stelle a cinque punte sui propri monumenti, né tentava più di rendere culto alla "Patria" sull' "Altare" di Piazza Venezia.
Nei laboratori italiani non si provava a sintetizzare la "vita" facendo bollire delle sostanze chimiche (cosa che avveniva a Mosca e negli USA), e negli ospedali non si praticava lo sterminio eugenetico (USA, Svezia, Germania..).

Con i carri armati degli occupanti, era entrata l'idea che tutte queste tendenze perverse, tipicamente ottocentesche, fossero "La Modernità", e che la Chiesa non potesse che adeguarsi a essi.
E qual è la nostra attualità, se non questa, settant'anni dopo?

Papa Pacelli vedeva bene tutto ciò; i suoi atti fondamentali di contrasto furono la proclamazione del dogma dell'Assunta e l'enciclica "Humani Generis"; politicamente, la presa di distanza dalla NATO, che portava stabilmente l'influenza USA sul continente europeo.
Riteneva necessario un nuovo Concilio, non certo per seguire la "marea sporca", bensì perché fosse riaffermata l'universalità vera della Chiesa, contro quella malata degli "Imperi" anticristici. Non ebbe la forza fisica di avviarlo, lasciando l'incombenza al Successore.

Nel frattempo -basta rileggere Guareschi- il Clero continuava, in maggioranza, a scivolare verso la "terra promessa" del Nuovo.
Negli anni '60 ci fu l'esplosione.
Per fare un esempio, l'Olanda passò in pochissimi anni da terra di famiglie numerose, devote e fedeli (quelle cattoliche) alla catastrofe "ufficiale" e clericale del "Catechismo olandese".

Cari saluti

Anonimo ha detto...

grazie,Andrea,la sua risposta è stata ampiamente esaustiva,chiara e senza pericolo di fraintendimenti,l'ho letta e riletta per assimilarne i concetti chiave.Grazie per avermi risposto,la mia stima per lei è immutata,spero di confrontarmi con lei su altri argomenti.GR2

Andrea ha detto...

Troppo gentile.
Auguri e saluti