domenica 22 aprile 2012

Il Papa: i giovani sono il futuro del Paese, la formazione sia etica. Benedetto XVI ricorda la beatificazione di Madre Ines e saluta Alemanno e la delegazione dell'Unitalsi (Izzo)

PAPA: GIOVANI SONO IL FUTURO DEL PAESE, FORMAZIONE SIA ETICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 apr.

"E' importante che i giovani si formino nei valori, oltre che nelle conoscenze scientifiche e tecniche".
Lo ha raccomandato oggi Benedetto XVI rivolgendo il suo saluto agli oltre 40 mila fedeli che gremivano piazza San Pietro, ricordando che "oggi in Italia si celebra la Giornata dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, che quest'anno ha per tema: 'Il futuro del Paese nel cuore dei giovani'".
"Per questo Padre Gemelli ha fondato l'Universita' Cattolica alla quale - ha confidato il Pontefice che il 3 maggio visitera' a Roma la facolta' di Medicina - alla quale auguro di essere al passo con i tempi, ma anche sempre fedele alle sue origini".
"La fede cristiana e' fermento di cultura e luce per l'intelligenza, stimolo a svilupparne tutte le potenzialita' positive, per il bene autentico dell'uomo", ha sottolineato Benedetto XVI nel messaggio ufficiale per la 88esima Giornata dell'Universita' Cattolica che si celebra oggi in tutte le parrocchie italiane con lo slogan. Il documento, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, ricorda, sulla scorta del Concilio Vaticano II, che il futuro dell'umanita' e' "riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza". In questa prospettiva, l’Universita' Cattolica e' chiamata a restare fedele alla sua identita' cristiana promuovendo "una educazione integrale" della persona "radicata nella coltivazione alta del sapere, dove la scienza si incrementa in sapienza" e dove "il soggetto non sia scisso tra valori e saperi, ma ne colga la sintesi, nell'orizzonte di un umanesimo plenario".
Quello che fa essere "cattolica" l'universita', e' la riflessione di Benedetto XVI, e' proprio puntare alla formazione dell’uomo "in tutte le sue dimensioni, compresa quella spirituale". Infatti, prosegue il messaggio, "la fede di chi ha fatto esperienza dell'incontro con Gesu' Cristo come presenza reale e' una forza che trasforma la vita personale e muove all’impegno per gli altri, ed e' una forza potente di rinnovamento sociale". E "questo riferimento alla fede in Cristo, come luce che dilata la ragione umana e conforta lo spirito, definisce l'originalita' della elaborazione del sapere in Universita' Cattolica, la sua peculiarita' culturale e pedagogica, la dialettica delle posizioni che legittimamente l'arricchisce". In questo senso, si legge ancora nel testo, "occorre tenere ben presente e ribadire con forza che la fede cristiana e' fermento di cultura e luce per l'intelligenza, stimolo a svilupparne tutte le potenzialita' positive, per il bene autentico dell’uomo; e che, senza nulla imporre, ma persuadendo con argomentazione razionale, essa delinea uno sfondo antropologico di valenza insuperabile per elaborare validi percorsi pedagogici".
"Cio' – conclude il messaggio del Papa - comporta il rilancio e la qualificazione della pastorale universitaria nelle Chiese particolari, come azione non marginale, ma inserita nella vita ordinaria delle comunita' ecclesiali.
Compito della Chiesa è raggiungere l'uomo la' dove vive, studia, lavora, soffre, si ristora; aiutarlo a scoprire la fecondita' del Vangelo per la sua esistenza quotidiana, personale e sociale. Il Vangelo, infatti, e' in grado di illuminare e orientare la soluzione di questioni vitali per il futuro dell'umanita'".

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PAPA: BEATIFICATA MADRE INES, FIGLIA MESSICO CHE PORTO NEL CUORE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 apr.

Dopo la preghiera del Regina Coeli, Benedetto XVI ha voluto ricordare che ieri, in Messico, al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe "e' stata proclamata Beata Maria Ines Teresa del Santissimo Sacramento, fondatrice delle Missionarie Clarisse del Santissimo Sacramento".
"Rendiamo grazie a Dio - ha detto - per questa esemplare figlia della terra messicana, che da poco ho avuto la gioia di visitare e che porto sempre nel cuore".
Quinta di otto figli, la futura madre Ines era cresciuta in una famiglia di autentici cristiani. Negli anni '20, quando in Messico infieriva la persecuzione religiosa, nella ragazza maturo' chiara la volonta' di vivere immersa nell'amore divino. La giovane comprese la propria vocazione nel 1924, quando si tenne il Congresso eucaristico nazionale. Due anni dopo, nel 1926, si consacro' all'amore misericordioso. Ma, per il continuo timore di persecuzioni, in quel periodo le religiose rifiutavano di accettare aspiranti alla vita consacrata. Emanuela dovette quindi trasferirsi negli Stati Uniti: nel 1929 entro' nel monastero delle Clarisse Sacramentine a Los Angeles, in California. Il 12 dicembre 1930 emise i suoi voti temporanei davanti all'immagine della Santissima Vergine di Guadalupe e un anno dopo i voti perpetui. E proprio il santuario della Madre dell'America Latina, che si trova alla periferia di Citta' del Messico, ha ospitato ieri l'affollatissimo rito della beatificazione di Madre Ines. Consacratasi al Signore con la regola francescana, Ines visse per sedici anni in monastero come clarissa, ma il desiderio di essere missionaria crebbe nel tempo; la sua missione - comprese - non si esplicava soltanto nella preghiera e nel sacrificio ma nell'andare per il mondo proclamando il Vangelo, seguendo l'esempio di Gesu' Missionario: "da tanto tempo - diceva - Dio ha messo nel mio cuore questo desiderio". Il 22 giugno 1951 venne firmato a Roma il Decreto che approvava la trasformazione da Clarisse di clausura in Congregazione missionaria col nome di Missionarie Clarisse del Santissimo Sacramento.
Madre Ines fu nominata prima superiora generale e venne a vivere a Roma, dove e' ancora ricordata da molti per la sua bonta' e dove nel 1981 si spense "in odore di santita'".
Con grande coraggio invio' le sue suore in Giappone, Stati Uniti d’America, Costa Rica, Indonesia, Sierra Leone, Italia, Spagna, Irlanda, Nigeria, Corea, India, Russia e Argentina abbracciando nei diversi paesi ogni ambiente sociale. L'impegno di Madre Ines ad estendere il Regno di Cristo si evidenzio' nel suo instancabile zelo apostolico dal quale sono nati piu' recentemente anche "i vanclaristi" consacrati e il gruppo sacerdotale "Madre Ines".
La beatificazione di Madre Agnese giunge a pochi giorni dal viaggio di Benedetto XVI in Messico e puo' essere letta - ha spiegato il cardinale Amato ai microfoni della Radio Vaticana - "come un ulteriore dono che il Santo Padre fa alla Chiesa e al popolo messicano". "Con la sua breve visita in Messico, il mese scorso, Benedetto XVI ha desiderato stringere idealmente la mano a tutti i messicani, presenti dentro e fuori la nazione, per sostenerli e per ringraziarli del loro radicamento nella fede cattolica e del loro amore a Cristo Re e alla Chiesa".

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PAPA: SALUTA ALEMANNO E DELGAZIONE UNITALSI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 apr.

Dopo il Regina Caeli, Benedetto XVI ha salutato una delegazione dell'Unitalsi presente in piazza San Pietro con il sindaco di Roma. "Saluto con affetto - ha detto il Pontefice - i pellegrini di lingua italiana, in particolare il gruppo 'Bambini in missione di pace', dell'Unitalsi, accompagnato dal Sindaco di Roma, onorevole Gianni Alemanno".
"Saluto i fedeli di tante parrocchie - ha detto ancora Papa Ratzinger - tra cui quelle romane di San Leonardo Murialdo e Santa Giovanna Antida Thouret; saluto i numerosi ragazzi e giovani, la missione cattolica italiana di Zurigo e la delegazione di Pordenone, per la quale benedico la statua del beato Marco d'Aviano".

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