mercoledì 18 aprile 2012

Il "canto del cigno" di Bartolomeo Sorge che elenca quali sono a suo avviso le "piaghe" della Chiesa. La Messa in latino? Alimenta la sfiducia nel Concilio (Fabrizio)

Su segnalazione di Eufemia leggiamo la seguente notizia. Poi commentiamo perche' ne vale la pena.
R.

ANSA/ CHIESA: P.SORGE, URGENTE PROBLEMA COMUNIONE A RISPOSATI
EX DIRETTORE C.CATTOLICA,MESSA LATINO ALIMENTA SFIDUCIA CONCILIO


(di Nina Fabrizio)

(ANSA) - ROMA, 17 APR

La comunione ai divorziati risposati e' un ''problema'' urgente che ha assunto ''dimensioni giganti'' e verso il quale si ostenta ''disinteresse''.
''Evidente'' nella vita della Chiesa di oggi e' ''il disagio'' dei laici mentre enunciare i divieti non basta: non con il legalismo, l'insensibilita', la freddezza e l'appello ossessivo ai ''valori non negoziabili'' crescera' il numero di fedeli.
Piaghe per l'istituzione ecclesiastica sono poi il clericalismo e la tendenza al compromesso con il potere politico. L'esperienza di Todi, nata sotto una luce positiva, segua la strada riformista invocata da don Sturzo e non quella conservatrice che sembra avere imboccato. E ancora, celebrando la messa in latino si alimenta un ''clima di diffidenza'' verso la riforma liturgica e verso il Concilio stesso.
Ci sono un po' tutti i temi caldi dell'attuale dibattito interno al mondo cattolico in ''Oltre le mura del Tempio. Cristiani tra obbedienza e profezia'' (Ed. Paoline, pp.174, euro 22), libro-intervista di padre Bartolomeo Sorge. Con riferimenti costanti al Concilio Vaticano II e al magistero di Benedetto XVI, nel testo, l'illustre gesuita, per 25 anni direttore di 'Civilta' cattolica' e poi ancora alla guida di 'Aggiornamenti sociali' e 'Popoli', risponde senza reticenze e spesso con grande apertura alle domande del giornalista Aldo Maria Valli, sulle diverse sfide - di natura morale, politico-sociale ma anche liturgica -, che la Chiesa ha davanti a se'. Partendo da una premessa: la fine del ''regime di cristianita''' per il mondo occidentale rappresenta non un affronto o una sventura ma, al contrario, una grande opportunita' di purificazione.
Filo conduttore del pensiero di padre Sorge e' un richiamo costante all'esigenza di non emarginare i laici, passando dalla semplice ''partecipazione'' a una piu' matura ''corresponsabilita''' e a non suddividere le persone tra ''credenti e non credenti'', ma fra ''pensanti e non pensanti'', ai quali indistintamente proporre il Vangelo. In questo quadro,
denuncia il gesuita, che senso ha, stigmatizzare, come ha fatto la Cei, ''l'aggressivita' laicista'', ''esasperando il clima gia' troppo teso'' anziche' ''svelenirlo''? Perche' ''contrapporre i cattolici e gli 'altri'''? Del resto, evidenzia padre Sorge, la chiesa sconta anche all'interno di se' stessa una ''assenza di dialogo e di dibattito intraecclesiale'' dovuta al ''problema non ancora risolto in Italia, dell'esistenza di un'opinione pubblica nella Chiesa''.
Cosi', da pastori e vescovi, spesso timorosi di discostarsi dai vertici delle gerarchie, vengono non di rado ''freddezza'' e 'insensibilita'''.
''Penso per esempio - scrive testualmente il gesuita - al disinteresse che si ostenta di fronte a casi numerosi e dolorosi come quello della comunione ai divorziati risposati: che cosa si aspetta ad affrontare apertamente un problema che ha assunto ormai dimensioni giganti?''.
Tra i tanti temi trattati da padre Sorge, anche una provocazione. ''E' proprio necessario - si chiede - che il Papa continui a essere anche il capo dello Stato vaticano?''. Perche' non mettere al suo posto un laico, come per lo Ior? E che senso ha che viva in una specie di reggia, circondato da guardie armate mentre anche le celebrazioni appaiono sempre piu' come un ''teatro liturgico'' infarcito di lusso e sfarzo anziche' rispondere all'indicazione di ''nobile semplicita''' espressa dal Concilio?

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Devo dire che sono un po' stanca di interventi in cui il Vaticano II viene impugnato come una spada per giudicare i buoni ed i cattivi, i moderni ed i retrogradi.
Rileggiamo la Lettera del Papa ai vescovi e comprenderemo che la Chiesa vive nel mondo ma non e' del mondo, che si e' andati molto avanti rispetto al 1962 e che e' tempo che si inizi a parlare dei testi del Concilio e non del suo presunto "spirito".
In questo senso l'Anno della Fede sara' fondamentale.
Ci si chieda se la sfiducia derivi dalla Messa Tridentina o piuttosto da una costante forzatura dei testi dell'ultima Assise Conciliare e dalla confusione che ne e' derivata.
Infine si comprenda che la Chiesa e' nata duemila anni fa e non cinquant'anni fa.
Per me, e per tantissimi altri (anche giovani preti...non sara' questo che fa paura?), il problema dell'ossessivo ed ossessionante richiamo al Concilio non si pone. E' tutta la storia della Chiesa che si deve studiare cosi' come il Magistero di TUTTI i Papi, da Pietro a Benedetto XVI. Male fa chi pretende di cancellare il Concilio Vaticano II, male fa chi sostiene, piu' o meno velatamente, che la Chiesa sia nata negli anni Sessanta imponendo quasi la cancellazione della Tradizione precedente.
Molto mediatico e chic il richiamo alla "reggia". Peccato che non funzioni piu' anche perche' non risulta che appunti analoghi siano stati fatti ad altri Pontefici che non vivevano certamente in palafitte sul Tevere.

R.

20 commenti:

mariateresa ha detto...

con tutto il rispetto, padre Sorge, di politica, non ha mai capito una ceppa. le sue frasi, come dici tu, suonano bene ma sono vuoti involucri alle mie orecchie e anche propaganda facile. Non credo che sia con questi ragionamenti che si riformerà la Chiesa. Capisco che la parte politica di Sorge non ha più eroi da esporre e ormai riesuma anche prelati , per come dire, di una certa età, ad esempio Bettazzi e altri. E forse sarà costretta a usare anche il tavolino a tre gambe.
Ma, mi creda, padre Sorge, di aggiornamento e modernità ha bisogno anche il suo ragionamento.
Mentre la sua parte politica, come tutte quante del resto, andremo ad ammirarle in qualche museo archeologico come i residuati di un'epoca che non c'è più.Forse ci si stupirà che siano esistite, se di esistenza si è trattato.
Quanto al pauperismo c'è sempre stato nella Chiesa a mai ha prodotto , se enunciato con questa astrattezza e sussiego, niente di buono. Pace a lei padre Sorge.
No non vorrei , e non vorremmo in tanti, un papa come Ettore Gotti Tedeschi.(e non per la persona, che è degnissima)

Anonimo ha detto...

Sono gli ultimi epigoni di un modernismo ormai morente che tanto male ha fatto al Cattolicesimo. Hanno creato una Chiesa sterile che non produce sacerdoti, hanno svuotato le Chiese, hanno ridotto la liturgia ad una burletta, hanno distrutto la dottrina ed ancora pontificano, lasciamo perdere e salutiamo gioiosi il ritorno dei Fratelli e delle Sorelle della Fraternità San Pio X.

mariateresa ha detto...

ecco, stiamo in campana perchè non tutti saranno "gioiosi" per questo ritorno. Anzi, se ci sarà il varco per qualche carognata mediatica, state pur certi che sarà confezionata.E' evidente che mentre i media raccontavano una storia, nella riservatezza ne correva un'altra, intendo sulla Fraternità. Ma il fatto che questo ritorno sia stato sempre demonizzato non è cosa che si esaurirà da sola.
Ormai abbiamo messo assieme una capacità di profezia che la Pizia di Delfi a confronto è una dilettante.

Raffaella ha detto...

Si', ormai possiamo mandare in pensione tutte le Sibille e pure le Cassandre :-)
R.

Anonimo ha detto...

hahahahah! Secondo il povero p. Sorge obbedienza e profezia sarebbero in opposizione. Insomma, chi è "profetico" sarebbe anche "disobbediente". Sono davvero stufa di queste cariatidi che pontificano sul nulla, che paiono non capire un acca, vivere in attesa di improbabili magnifiche sorti progressive.
Quanto a salutare gioiosi il possibile ritorno dei fratelli della FSSPX io aspetterei a vedere gli sviluppi. Più di una delle loro esternazioni post 2009 sono quantomeno preoccupanti. Io prego per il Papa che non abbia ulteriormente a soffrire.
Alessia

Vatykanista ha detto...

Di recente, due menti fini come i cardinali Koch e Becker, hanno ribadito quello che ormai da tempo ripete Benedetto: prima di tutto la centralità di Cristo, poi le discussioni sul resto (documenti, proposizioni, etc..)
(E curiosamente, anni fa in un'intervista pure Fellay stesso disse, più o meno: basta con le discussioni pro o contro Il Concilio, ma "andare oltre il Concilo" e guardare all'oggi e al futuro..)

Anonimo ha detto...

Il problema del Concilio è che viene utilizzato come arma ideologica e questa non era certo l'intenzione di chi lo promulgò e neppure di chi lo porto a termine.
Alessia

Anonimo ha detto...

Ma Sorge sappiamo da secoli come la pensa. Però Valli non demorde e come lui tanti altri gufano. Eufemia

Anonimo ha detto...

Certo che il quattro mani Sorge/AMV esce con un tempismo che definirei profetico visti gli autori.
Alessia

mariateresa ha detto...

girando tra un blog e l'altro ho notato che hanno veramente preso alla lettera la 180 e sono usciti tutti dalle gabbie.

Anonimo ha detto...

è un gesuita?tanto basta.A.M.V.rimasto scottato dal trionfale viaggio papale in America latina doveva pur sfogare il suo livore in qualche modo.Attendo oracoli e profezie dall'alto della scienza divinatoria di Martini,occhio,non mancherà molto ad esternare i suoi distillati di 'saggezza gesuitica'all'appello manca l'eletto Kung,poi stiamo a posto.GR2

Miserere ha detto...

Non preoccupiamoci! Sono come le ultime manate di qualcuno che sta per affondare! :-)

Vatykanista ha detto...

Anche sua Eminenza Karl Cardinal Becker è un gesuita! :-)

gemma ha detto...

Qualcosa di nuovo, di profetico, di post sessantottino..., mai ehhh???? Mai una volta che provino anche lontanamente a ragionare sul fatto che forse il politichese, il sociale ideologizzato a tutti costi ci pervadono la vita in ogni momento, che c'è una parte dell'uomo di oggi che la fede la cerca eccome, ma non riesce certo a trovarla nei comizi elettorali sugli altari, nei manifesti di Todi o nel super laico ( magari massone, direbbe il nostro amico Andrea) alla guida del Vaticano

un passante ha detto...

Benedetto XVI e' profetico. Lo e' stato da studente, quando ha rischiato di i non conseguire l'abilitazione perché la sua tesi andava oltre, lo e' stato al Concilio e subito dopo quando prima di altri ne ha compreso il rischio degenerativo. Lo e' stato nei confronti degli abusi liturgici, degli estremismi di certa teologia della liberazione e lo e' ora. Ma come in passato, cammina sempre avanti di un po', dispiace solo che chi vive per davvero ancorato al passato o non oltre il presente, si permetta analisi progressiste che piu in la' del presente non vanno. Anche i principi non negoziabili ora fanno sorridere, un domani forse ne capiremo meglio il senso di quella non negoziabilità, che ora a tanti pare superflua. Una disputa con lui mi appassionerebbe moltissimo, a parlare di Dio e dell'uomo come lui sa fare, non altrettanto con chi pensa che la chiesa possa attrarre per le sue concessioni. Mica e' un baratto, per la serie tu mi togli il peccato e io trovo la fede

Anonimo ha detto...

devo fare i miei complimenti al passante,per la sua onestà intellettuale e per aver capito meglio di tanti altri il vero essere di questo grandissimo pontefice;anch'io vorrei tanto parlare con lui,o anche solo ascoltarlo,senza fare domande,perchè lui sa già le risposte ,tanto che vede lontanissimo,dove noi non oseremmo neanche immaginare.GR2

un passante ha detto...

grazie GR2, pur non avendo il dono della fede lo ammiro moltissimo Benedetto XVI, il suo modo di porre Dio al mondo mi affascina e pur non essendo credente l'ascoltarlo con attenzione, senza preconcetti, mi aiuta a colmare lacune interiori che come tutti mi porto dentro. Gli sono riconoscente, non posso regalargli preghiere ma gli sono sempre umanamente vicino e spero che la sua grande fede gli dia tutta la forza di cui ha bisogno. Essere Papa oggi è davvero un impegno sovrumano, non hai contro solo il mondo anticlericale ma i dolori più grandi arrivano da chi dall'interno mette continuamente in discussione il suo primato e il magistero. Eppure io ho letto documenti di Giovanni XXIII, così come i documenti del Concilio, non mi pare dicano quel che i fautori del suo spirito hanno ritenuto e ritengono di portare avanti. E lo stesso Paolo VI, uomo di quei tempi, è stato accusato di tradimento di quello spirito, come poi Giovanni Paolo II e ancora di più Ratzinger già da cardinale. La cosa strana è che proprio non viene a nessuno il dubbio che se Giovanni XXIII fosse vissuto più a lungo forse non sarebbe stata abolita nemmeno la oggi tanto disprezzata messa in latino....ma forse qualcuno sarebbe riuscito a dare del traditore anche a lui

Andrea ha detto...

Una curiosità, cara Gemma: chi è il "super-laico / massone alla guida del Vaticano" ?

Per Passante: l'esplosione del cosiddetto "spirito del Concilio" avvenne, con tutta evidenza, perché c'era un ambiente di Clero che voleva e considerava ovvio proprio quel tipo di sconvolgimento.
Il professor de Mattei -certo non da solo- afferma che si trattò del Modernismo di fine Ottocento/inizio Novecento che era rimasto "sotto traccia", e che trovò l'occasione propizia nel clima di "Mondo Nuovo" (considerato come approdo dell'intera storia umana!) tipico dell' "Era Atomica, Imperiale (USA, URSS) e Spaziale"

Enzo ha detto...

Ma non avevano eliminato i gesuiti tempo addietro?

Andrea ha detto...

I Gesuiti, caro Enzo, furono bersagliati ossessivamente dalla Massoneria e dai regimi europei da essa infiltrati nel '700; soppressi dai Papi (per "quieto vivere", a quanto pare) fra il 1773 e il 1814; tornarono a combattere "pro Ecclesia et Pontifice" nel tremendo '800; passarono alla semieresia (molti, non tutti) nella seconda metà del '900.