lunedì 16 aprile 2012

I parroci di Roma: "Caro Papa, qui te volemo tutti bene!" (Radio Vaticana)

I parroci di Roma: "Caro Papa, qui te volemo tutti bene!"

La diocesi di Roma vive con particolare gioia la ricorrenza degli 85 anni del suo vescovo. Particolarmente lieti per questo compleanno sono i parroci romani. Nel suo servizio, Alessandro Gisotti propone alcune testimonianze e auguri al Papa da parte dei sacerdoti di Roma:

Il vescovo e i suoi sacerdoti: un legame particolare che diventa ancor più straordinario quando il vescovo è il Successore di Pietro. E così, i parroci romani sono doppiamente felici per il compleanno di Benedetto XVI e il settimo anniversario del suo Pontificato. Il Papa lo hanno incontrato tante volte da quel 13 maggio del 2005 quando il vescovo di Roma, eletto pochi giorni prima alla Cattedra di Pietro, volle parlare con i suoi sacerdoti in Laterano e si presentò salutando ciascuno “con animo amico”. Don Tonino Panfili, parroco di Sant’Ireneo a Centocelle, mette l’accento proprio su questa dimensione “romana” del Papa:

R. - Davvero, lui è il nostro vescovo, il vescovo del popolo di Roma, il vescovo della gente! Qualcuno ha detto: “Certo, sarebbe bello se lui dicesse qualcosa nel nostro dialetto romanesco, lo sentiamo uno di noi… Sarebbe bello se anche lui, facesse una cosa del genere”. Questo la dice tutta su come la gente lo sente vicino!

D. - Qual è il suo augurio, ma in fondo, tramite lei, di tutta la sua parrocchia al Papa per questo compleanno?

R. - Siamo tanto, tanto vicini al Papa: tutti i bambini, tutti i giovani, tutte le famiglie perché, davvero, questa grande “famiglia di famiglie” che è la diocesi, lo sente come padre e come pastore. Noi davvero, auguriamo al Papa tanta salute, tanta serenità, e gli auguriamo di essere davvero felice; se è felice il pastore è felice poi tutta la diocesi e tutta la famiglia. Tanti auguri, anche e soprattutto, da parte dei suoi parroci!

Un legame speciale è quello che con il Papa ha la chiesa di Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone. Joseph Ratzinger ne è stato, infatti, titolare dalla sua nomina a cardinale nel 1977. Ecco la testimonianza del parroco, don Giovanni Biallo:

R. – Quando sono arrivato in questa parrocchia come parroco mi hanno colpito da subito i ricordi della grandissima attenzione personale dell’allora cardinale Ratzinger, verso le persone che incontrava qui nella comunità: molti sono stati cresimati da lui. Tutti lo ricordano come una persona di estrema attenzione e gentilezza: dai più piccoli - dai bambini - fino agli adulti.

D. – E ovviamente quando è stato eletto alla Cattedra di Pietro, i parrocchiani della sua chiesa l’hanno sentita ancora più forte questa emozione...

R. – Assolutamente sì, anche perché è stata la prima parrocchia che ha visitato, una volta eletto Papa. Quindi, come dire, ha riconosciuto la grande amicizia, la grande attenzione che questa comunità ha sempre avuto verso di lui, ricambiando la sua gentilezza, la sua presenza.

D. – Che augurio si sente di fare al Papa per questa doppia ricorrenza: gli anni e l’anniversario di Pontificato?

R. – Innanzitutto, direi un grande sentimento di ringraziamento verso il Papa, perché sta guidando la Chiesa in un momento difficile e perché sentiamo in lui un riferimento, una guida sicura proprio nella dottrina, nella catechesi, dove abbiamo difficoltà ogni giorno nel confrontarci con il mondo. Quindi, un augurio grandissimo che il nostro Papa possa ancora guidare a lungo la Chiesa, essendo veramente una luce preziosa che ci guida in un cammino, in questo momento, abbastanza difficile. (ap)

Grande affetto per il Papa anche nella comunità della parrocchia del Santo Volto di Gesù alla Magliana. Qui, Benedetto XVI è stato in visita pastorale nel marzo del 2009. Il ricordo emozionato del parroco, don Luigi Coluzzi:

R. – Io così vicino, il Papa, non l’avevo mai veduto. Ho sentito un affetto, un calore... Ancora oggi, ogni volta che ripenso agli occhi con i quali mi guardava, mi commuovo. E’ stato molto, molto affettuoso nei miei confronti e nei confronti della parrocchia. Non è stata una visita lampo! Ho una foto, qui davanti, nel mio ufficio parrocchiale - mentre sto parlando con lei - dove lui mi abbraccia, dopo che gli avevo dato il benvenuto. Mi creda, in quel momento è stato veramente come sentire l’affetto di Pietro, che abbracciava un suo sacerdote.

D. – Quale augurio si sente di fare al Papa?

R. – Io spero che il Signore vorrà conservarcelo ancora a lungo, perché è un uomo illuminato. Anche nell’omelia che ha fatto qui durante la Messa, nell’incontro che ha avuto con il Consiglio pastorale, nei vari incontri in cui ha fatto la “Lectio Divina” in Quaresima, ci sono sempre parole che vanno a scavare qualcosa di molto più profondo di quello che uno può immaginare.

D. – In particolare per voi sacerdoti...

R. – Credo che il suo Pontificato si sia qualificato proprio per questo: per la grande attenzione ai sacerdoti. Credo che sia l’immagine di Papa Benedetto XVI. (ap)

Infine, le parole di padre Lucio Maria Zappatore, parroco di Santa Maria Regina Mundi a Torrespaccata, che ha già avuto l’opportunità di fare in passato gli auguri al Papa:

R. - Come ricordo personale del Papa, posso citare le udienze con le parrocchie di Roma, dove un paio di volte, ho avuto l’ardire di interrogarlo, di parlare con lui. E dato che sono un poeta romanesco, quando ha ricevuto la cittadinanza romana al Campidoglio, gli ho dedicato anche una poesia.

D. - Un omaggio che il Papa ha gradito..

R. - Sì, il Papa lo ha gradito. Non solo mi ha ringraziato, ma poi quando la settimana dopo è effettivamente andato al Campidoglio, dal balcone da cui si è affacciato per salutare la gente, ha citato proprio la mia poesia dicendo che, in quelle frasi, ha sentito il cuore di Roma.

D. - Che augurio si sente di fare a Papa Benedetto - e perché no - magari in romanesco?

R. - L’augurio personale che gli posso fare è dedicargli la stessa frase che dissi una volta a Giovanni Paolo II: “Caro Papa, qui a Roma, te volemo tutti bene!”.

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