martedì 17 aprile 2012

“Costantino il grande”: 1700 anni dopo Ponte Milvio, convegno sulla conversione del primo imperatore cristiano (R.V.)

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3 commenti:

Andrea ha detto...

Radio Vaticana: "Costantino poneva la sua vittoria a Ponte Milvio sotto il segno della Croce".

Eusebio di Cesarea (contemporaneo di Costantino): l'imperatore in persona gli riferì di aver avuto la visione della Croce luminosa con la scritta (greca) "In questo segno vincerai"

Alberto ha detto...

La verità è che quella di Costantino non fu vera conversione ma solo utilizzo politico del cristianesimo e dei vescovi...le conseguenze di tale sciagurata politica le paghiamo ancora oggi con vescovi proni ai piedi dei potenti di turno.
Il vero liberatore dei cristiani furono Gallieno e Massenzio i quali concessero piena libertà alla Chiesa restituendo anche i beni confiscati.Non per nulla i papi di quel periodo sono sepolti tutti presso le Catacombe(la cavità, in greco)di San callisto nella via Appia vicino al Circo di Massenzio e al mausoleo di Romolo...in quella Nuova Roma che Massenzio intendeve edificare.
Se penso a Costantino penso alla sua crudeltà,alle sue stragi,all'assassinio del figlio Crispo e della moglie Fausta soffocata nel bagno..per non parlare di Costanzo che sterminò tutti i membri della famiglia tranne Giuliano..inorridisco.Ma di quali celebrazioni parliamo parliamo?

Andrea ha detto...

Le faccio presenti due cose, caro Alberto:

1- o la visione di Costantino è vera oppure è falsa.
Se è falsa, non è spiegabile l'Editto di Milano, l'introduzione della settimana di sette giorni e della domenica festiva, la convocazione del Concilio di Nicea, la venerazione postuma dell'Imperatore.

Ma, come lei sa meglio di me, la vera materia del contendere è un'altra, cioè quella risollevata alla vigilia del Concilio Vaticano II: cioè se sia da considerarsi positiva o negativa una certa cooperazione fra autorità civile (più o meno "universale") e Papato (realmente universale)- oppure se la forza delle armi e dei tribunali vada sempre sentita come "satanica", da parte cristiana, o si debba sentirla come potenzialmente positiva e operare per la sua finalizzazione al bene eterno delle persone.

Il problema (esploso ai nostri giorni, proprio dopo la diffusa condanna della mentalità "costantiniana") non è la cooperazione della Chiesa (Papato) con l'autorità civile, ma il distacco dei Vescovi (autorità territoriali) dal Papa, da cui consegue immediatamente l'auto-asservimento dei Vescovi e di molto Clero alle mode del "mondo".

Vogliamo fare un esempio? "Avvenire" che esalta abitualmente la legge italiana sulla fecondazione in vitro.