domenica 29 aprile 2012

Benedetto XI ai nuovi sacerdoti ordinati stamane in San Pietro: quando la Croce sarà più pesante sarà l'ora più preziosa. Il Papa al Regina Caeli: siate attenti alla voce di Dio (R.V.)



Benedetto XI ai nuovi sacerdoti ordinati stamane in San Pietro: quando la Croce sarà più pesante sarà l'ora più preziosa. Il Papa al Regina Caeli: siate attenti alla voce di Dio 


Quando il peso della Croce si farà più pesante, quella sarà l’ora più preziosa: lo ha ricordato Benedetto XVI ai nove seminaristi della diocesi di Roma, ordinati durante la Messa celebrata stamane nella Basilica di San Pietro, nella IV domenica di Pasqua intitolata al Buon pastore, come da tradizione romana. Un auspicio particolare, nell’odierna Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Santo Padre ha poi rivolto al Regina Caeli perché tutti i giovani siano attenti alla voce di Dio. Il servizio di Roberta Gisotti:  


‘Il buon pastore dà la propria vita per le pecore’, “Gesù insiste - ha rammentato all’omelia Benedetto XV - su questa caratteristica essenziale del vero pastore che è Lui stesso”, 


“E’ questo chiaramente il tratto qualificante del pastore così come Gesù lo interpreta in prima persona, secondo la volontà del Padre che lo ha mandato”.


E il sacerdote ha spiegato il Papa è “colui che viene inserito in un modo singolare nel mistero dal sacrificio di Cristo, con una unione personale a Lui, per prolungare la sua missione salvifica”. “Unione, che avviene grazie al Sacramento dell’Ordine” e “chiede di diventare sempre ‘più stretta’ per la generosa corrispondenza del sacerdote stesso”. 


“Risalta con forza che, per il sacerdote, celebrare ogni giorno la Santa Messa non significa svolgere una funzione rituale, ma compiere una missione che coinvolge interamente e profondamente l’esistenza, in comunione con Cristo risorto che, nella sua Chiesa, continua ad attuare il Sacrificio redentore”.


Una “dimensione eucaristica-sacrificale” che “è inseparabile da quella pastorale” di cui “costituisce il nucleo di verità e di forza salvifica, da cui dipende l’efficacia di ogni attività”. Non solo – ha sottolineato Benedetto XVI - “sul piano psicologico e sociale, ma nella fecondità vitale della presenza di Dio al livello umano profondo.”


“La stessa predicazione, le opere, i gesti di vario genere che la Chiesa compie con le sue molteplici iniziative, perderebbero la loro fecondità salvifica se venisse meno la celebrazione del Sacrificio di Cristo. E questa è affidata ai sacerdoti ordinati”.


Ogni “presbitero è chiamato a vivere in se stesso ciò che ha sperimentato in Gesù in prima persona, cioè darsi pienamente alla predicazione e alla guarigione dell’uomo da ogni male del corpo e dello spirito”, fino a dare la vita per gli uomini, gesto che trova “espressione sacramentale nell’Eucarestia”, memoria perpetua della Pasqua di Gesù.


“Cari Ordinandi, questa Parola di Dio illumini tutta la vostra vita. E quando il peso della croce si farà più pesante, sappiate che quella è l’ora più preziosa, per voi e per le persone a voi affidate”


Conclusa la Messa, nell’odierna Giornata mondiale di preghiera le vocazioni, il pensiero del Papa è andato prima della recita del Regina Caeli a tutti i giovani perché “siano attenti alla voce di Dio che parla interiormente al loro cuori e li chiama a distaccarsi da tutto per servire Lui”.


In effetti, il Signore chiama sempre, ma tante volte noi non ascoltiamo. Siamo distratti da molte cose, da altre voci più superficiali; e poi abbiamo paura di ascoltare la voce del Signore, perché pensiamo che possa toglierci la nostra libertà. In realtà, ognuno di noi è frutto dell’amore: certamente, l’amore dei genitori, ma, più profondamente, l’amore di Dio.


“Nella Chiesa si scopre che la vita di ogni uomo è una storia d’amore”


“Cari amici, preghiamo per la Chiesa, per ogni comunità locale, perché sia come un giardino irrigato in cui possano germogliare e maturare tutti i semi di vocazione che Dio sparge in abbondanza”.


Dopo il Regina Caeli, il Santo Padre ha rievocato la figura di Giuseppe Toniolo, beatificato stamane nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura. 


“Il suo messaggio è di grande attualità, specialmente in questo tempo: il Beato Toniolo indica la via del primato della persona umana e della solidarietà”.


Solidarietà scriveva Toniolo che è “al di sopra degli stessi legittimi beni e interessi delle singole nazioni e degli Stati”.


Il Papa ha ricordato poi il sacerdote Pierre–Adrien Touloge, sacerdote vissuto nella seconda metà del ‘700, ‘martire della verità’, beatificato oggi a Coutances in Francia.


Infine un saluto ai partecipanti all’incontro europeo degli studenti universitari, organizzato dalla diocesi di Roma nel primo anniversario della beatificazione di Giovanni Paolo II.


Domani sera mi unirò spiritualmente a voi, per la Veglia che avrà luogo a Tor Vergata, presso la grande Croce della Giornata Mondiale della Gioventù del 2000. Grazie della vostra presenza! 


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