martedì 17 aprile 2012

Antisemitismo, Vaticano: l'editto di Costantino non ha contribuito (Izzo)

ANTISEMITISMO: VATICANO, EDITTO DI COSTANTINO NON HA CONTRIBUITO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 apr.

C’e’ una "leggenda nera" sull’Imperatore Costantino, alimentata da chi ancora oggi non vede di buon occhio l’apporto dei cristiani alla vita pubblica. Anche per questo, nel 1700esimo anniversario della Battaglia di Ponte Milvio e della conversione di Costantino il Pontificio Comitato di Scienze storiche ha promosso un Convegno internazionale di Studio sul tema "Costantino il Grande. Alle radici dell’Europa".
"La conversione di Costantino non ha avuto il minimo impatto sullo statuto degli ebrei nell’Impero Romano, il cambiamento comincia nel IV secolo", ha chiarito, presentando l’evento, la professoressa Claire Sotinel, docente di Storia Romana presso l’Universita’ Paris-Est Creteil. E il professor Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano ma anche membro del Pontificio Comitato e ordinario di storia del cristianesimo all’Universita’ La Sapienza, ha ricordato che il cristianesimo deve molto a Costantino, ma solo le Chiese orientali lo venerano come santo in quanto la canonizzazione fu ad opera di un antiPapa.
"Costantino - ha affermato il presidente del dicastero vaticano, il monaco premostratense Bernard Ardura - fu incontestabilmente un grande imperatore e un geniale politico, riusci’ ad unificare l’intero Impero creando Costantinopoli, la nuova Roma.
Dall’Arco presso il Colosseo, fino alle numerose testimonianze numismatiche, fu glorificato per il suo genio, ed e’ divenuto, lungo i secoli, l’icona di questo mondo nuovo, ossia l’Europa cristiana, di cui siamo gli eredi".
Il Convegno, che si aprira’ domani pomeriggio nell’Aula del Sinodo, fara’ luce sul contesto in cui visse Costantino, a cominciare dalla sua educazione e dai rapporti tra i cristiani e l’Impero romano prima del 313. Gli studiosi si avvicenderanno sui rapporti fra religione e Stato, sull’idea di liberta’ religiosa nell’Impero, sulla religione dal punto di vista dell’Imperatore e del Senato romano.
Non mancheranno le discussioni sulla conversione di Costantino, sul suo battesimo e sul suo atteggiamento nei confronti dei cristiani all’indomani della Battaglia di Ponte Milvio. Il Convegno si propone pero’ anche di studiare un altro aspetto di questa battaglia iniziata a Saxa Rubra e terminata a Ponte Milvio, il 28 ottobre 312, nel corso della quale l’antagonista Massenzio annega tra i flutti del Tevere: un evento di non grande rilievo dal punto di vista propriamente strategico-militare, ma assurse rapidamente al ruolo di simbolo fondativo di un mondo nuovo, nato dall’incontro di Costantino con il cristianesimo.
Secondo padre Ardura, "la tolleranza nei confronti delle istanze religiose dei soggetti dell’Impero stava per concludere l’era delle persecuzioni imperiali contro i cristiani, per
favorire l’evangelizzazione dell’intero Impero, disegnando il profilo dell’Europa occidentale e balcanica".
"Un’Europa - sottolinea il religioso - in cui sono sbocciati i valori di dignita’ umana, di distinzione e cooperazione fra religione e Stato, di liberta’ di coscienza, di religione e di culto.
Certo, queste realta’, che andranno a far parte integrale del patrimonio umanistico e culturale dell’Europa, avranno bisogno di molti secoli per giungere a maturita’, ma esse sono gia’ presenti nella svolta costantiniana e nell’evento della Battaglia di Ponte Milvio". Una dimensione storica che ha voluto esaltare nel 1960 il film Costantino il Grande, che non a caso sara’ riproposto al Convegno, come testimonianza del permanere di Costantino nella cultura e nell’arte.

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2 commenti:

raffaele ibba ha detto...

Lo so che dò dispiacere a molti, ma la svolta costantiniana è la violenza fatta al messaggio evangelico e la conseguente subordinazione della Chiesa di Cristo a interessi mondani, ed a volgari interessi mondani.
Un impero romano non più in grado di reggersi da solo, con una aristocrazia in rovinosa decadenza culturale e biopolitica trova nel cristianesimo una soluzione ... anzi le donne di quella aristocrazia ormai impotente e castrata trovano nel cristianesimo l'unica forza in grado di rivitalizzare se stesse ed i loro uomini spenti.
Poi la svolta costantiniana con l'antisemitismo nulla c'entra.
L'antigiudaismo (e non l'antisemitismo che è cosa moderna e basta) nasce solo con il Sacro Romano Impero e con il bisogno dei franchi e della dinastia carolingia di avere anche un nemico interno (gli ebrei) che affiancasse il nemico esterno (i musulmani e gli arabi) al fine di consolidare quel sistema di potere mafioso e perverso che fu il feudalesimo.
Ma l'attività di studio fa sempre bene.
ciao
r

Anonimo ha detto...

Ma perché in Vaticano non iniziano a mettere ordine in Austria, dove un prete rischia conseguenze canoniche perché ha criticato l´omessualità o come accadde a Washington, dove un prete venne sospeso perché aveva rifiutato la comunione a una lesbica praticante nonché buddista.