giovedì 9 febbraio 2012

Valentín Miserachs auspica la creazione di una Commissione Vaticana di Musica Sacra (Rome Reports)

Clicca qui per vedere il servizio in inglese. Qui in spagnolo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

I compiti di questa ennesima commissione è senza "compiti". Le conferenze episcopali faranno di testa propria. ormai un abisso segna il magistero del papa e le direttive della Santa Sede e il "governo" dei vescovi espresso nelle confernze episcopali. O si pone rimedio . ridimensionando con atto papale le autonomie delle conferenze episcopali o e la fine.

Andrea ha detto...

La "fine" non può essere, caro Anonimo, perché Cristo è vivo.

Piuttosto la questione è: il Clero "deviato", che ritiene di non avere alcun bisogno del Papa (Pietro), pensa di non dover mai rendere conto a Dio? Evidentemente sì, ma ciò non cambia la realtà delle cose

Anonimo ha detto...

ridimensionare,dici?Io le abolirei del tutto,ha ragione Messori,sono solo scatole vuote e non servono a niente,o meglio servono a certi vescovi e cardinali per pavoneggiarsi e andare in tv.....le musiche di certe 'celebrazioni liturgiche' che niente hanno a che vedere con messe cattoliche,fanno letteralmente accapponare la pelle.

Anonimo ha detto...

I vescovi della Cei a parole dicono di seguire il Concilio, ma nella pratica fanno l'opposto. Il documento Sacrosantum Concilium dice che il gregoriano, la polifonia classica e l'organo a canne devono essere al primo posto nella musica liturgica, i vescovi italiani invece vogliono le canzonette e rovinano le chiese antiche con i loro orrendi adeguamenti liturgici. In pratica hanno abbassato la chiesa al loro livello, tenendo presente che si sono formati negli anni 60 e 70 e non si sono più smossi da lì. Speriamo che i prossimi vescovi siano più colti e più preparati per quanto riguarda la liturgia, ma sono pessimista.

Anonimo ha detto...

Felice di non essere l'unico a pensarla in questo modo! E' ora di restituire al popolo dei fedeli una liturgia consona ed elevata, rigettando il gusto deteriore, che tanto va di moda nelle odierne celebrazioni. D'altra parte proprio l'esiguo mumero di giovani che frequentano la Santa Messa dimostra lo scarso risultato delle innovazioni liturgiche.