sabato 11 febbraio 2012

Sul Concistoro l'ombra delle divisioni in Vaticano. Tutto iniziò con il "caso" Boffo? Il commento di Franco

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Francamente la sola prospettiva di vedere certe facce accanto al Papa sabato e domenica prossimi mi fa venire il mal di pancia.
Ma chi ne ha voglia? Sono talmente schifata che mi viene voglia di staccare la spina il venerdi' per riattaccarla il lunedi'.
L'immagine della curia romana e della gerarchia cattolica (specie quella italiana) e' davvero devastante. Mi fa davvero ridere la descrizione di Papa Benedetto come "ieratico e fragile". Ma dove? Ma quando? Joseph Ratzinger regge da solo il peso della Chiesa da anni! Certo! Non ha fortuna di avere una curia che lo sostiene a dovere e coloro che tramano ne risponderanno a Dio un giorno (anche se io spero che comincino a pagare il conto, e pubblicamente, da subito!).
Detto questo, cari amici, diro' una verita' nuda e cruda: vogliamo forse rimpiangere una curia che accoglieva con i fiocchi e le ovazioni un criminale come Maciel? Io no! Non rimpiango affatto quel periodo ma, da cattolica, esigo che le pulizie siano portate fino in fondo anche a costo di fare nomi e cognomi. Si deve andare avanti sradicando completamente il marciume.

20 commenti:

Eugenia ha detto...

Non posso che condividere in tutto e per tutto il tuo sfogo cara Raffaella!!!!!!!!!!!!! Come ho ribadito spesso quando è stato necessario, anche in tempi non sospetti, ho sempre pensato alla Curia Romana come qualcosa di devastante............... ma, addebitavo questa mia convinzione al fatto che per tantissimo tempo, sono rimasta lontana dalla chiesa e non solo! Papa Benedetto XVI è stato l'unico a trovare il modo di riavvicinarmi ed anche se non è un discorso che un vero cristiano dovrebbe fare, non credo che quando l'inevitabile accadrà, la chiesa in genere torni ad essere per me, qualcosa di distante e visto lo spettacolo indecente e squallido che la Curia e non solo, stanno dando in questi giorni, credo che in San Pietro ci tornerò ma, solamente per far visita a quell'uomo che porterò sempre nel cuore e di cui quando ne sentirò la mancanza, andrò a leggere le sue parole le uniche che sappiano dare coraggio nei momenti di disperazione.

mariateresa ha detto...

A me sembra che Massimo Franco non sappia una beneamata fava.
E può darsi che tutto quello che sta succedendo sia un bene.

Raffaella ha detto...

Si'! Sara' un bene se diventera' occasione per fare una salutare pulizia interna.
R.

raffaele ibba ha detto...

Beh, basta aspettare la prossima uscita ai giornali ... una bella lista della spesa di qualche cardinale ...
ciao
r

Anonimo ha detto...

Scusate se mi permetto di richiamarvi.... mi pare che questa esigenza di "pulizia" non sia l'unica possibilità di sguardo sulle miserie umane della chiesa e quindi anche nostre.... Per questo vi consiglio qs articolo di Socci.
http://www.antoniosocci.com/2012/01/ecco-perche-la-chiesa-vive-di-dialogo-e-misericordia-invece-di-puntare-il-dito-di-lanciare-anatemi-e-di-accendere-roghi-una-pagina-formidabile-su-gesu-leggetela/
Gesù è venuto a convertirci, non a cacciarci dalla Chiesa.... mi pare che il nostro santo papa abbia lo stesso sguardo di Gesù. Preghiamo per lui ed anche perchè gli altri curiali si convertano dai giochi di potere a Gesù.
Ciao
Flavio

Anonimo ha detto...

condivido in pieno due frasi,la prima è che anch'io ho viaggiato a lungo lontano dalla chiesa cattolica,nè avevo intenzione di tornarci,la seconda è che ho visto Cristo negli occhi chiari di Ratzinger e non ho potuto dir di no ;che lo porterò sempre in cuore non ho dubbi,ma spero di godermelo ancora a lungo,ad maiora,Santità.P.S.'si farà più festa alle pecorelle smarrite e poi ritrovate',andiamo avanti,Eugenia.

Anonimo ha detto...

Si, certo, Boffo, Boffo, Boffo: ma chi è ´sto Boffo?

Quello che è certo è che nelle ultime nomine in curia (berrette cardinalizie) card. Bertone ha fatto il pieno e poiché il Papa non è proprio ventenne, qualcuno ha paura che Benedetto XVI possa passare il velo prima di essersi liberati di card. Bertone.

La storia di Viganò non ha senso: mi spiego: la lettera non è arrivata in Vaticano dopo la sua nomina a nunzio negli Stati Uniti: per il Papa e la segreteria di stato era una faccenda nota e stranota. Ora che la lettera ha raggiunto il grande pubblico, improvvisamente dovrebbe divenire inaffidabile? Se non fosse stata pubblicata, sarebbe rimasto affidabile?

Anonimo ha detto...

Qui un commento da sottoscrivere
.....
Ciò che emerge in tutto questo marciume è la grandezza di Benedetto XVI, accompagnata dalla sua profonda solitudine. Papa Ratzinger è costretto a ricevere insulti, attacchi, illazioni e quant’altro per fatti i cui responsabili vanno rintracciati in ben altri pontificati. L’unica colpa di Benedetto XVI è di essere troppo mite e di aver scelto collaboratori non alla sua altezza.
http://www.dailyblog.it/a-benedetto-xvi-vita-e-vittoria/11/02/2012/
Alessia

Anonimo ha detto...

Mi vien da chiedere: come giudicheranno i posteri questo periodo della storia della chiesa?

Raffaella ha detto...

Un periodo nel quale ci si e' liberati di gente come Maciel.
R.

Anonimo ha detto...

Non mi interessa fare il "conclavista" (men che meno "gufante"!) , però...

Speriamo che ci sia ancora almeno un Concistoro, dopo il prossimo : mancano all'appello Leonard, Chaput, Moraglia, Shevchuk, etc...etc..


Sempre meglio che bertoniani curiali schietti. E non sarebbe poco.

Anonimo ha detto...

@anonimo 17:57

in confronto a ben altri periodi della Chiesa, questo è un periodo paradisiaco...

Anonimo ha detto...

Verrà ricordata come l'era del grande Papa "spazzino" che ha ripulito la Chiesa dalla sue tante brutture, ma anche come l'era del grande Papa catecheta e testimone di Cristo.
Alessia

Fabiola ha detto...

Io sto con Flavio.
Il nostro Santo Papa ci guarda, (tutti) anche i signori cardinali, con lo sguardo di Gesù. Che dovremmo chiedere diventi anche il nostro.
Quanto a quest'epoca della Chiesa: nihil sub sole novi.
La novità sono solo i media e come vengono usati.
Giuda era uno dei dodici e ha avuto tanti successori quanto Pietro.
So che fa tremare le vene e i polsi, ma cosa dovremmo aspettarci per il vicario di Cristo se non il martirio?
Preghiamo.

medievale ha detto...

solo con Papa Benedetto si ragiona considerando normale il martirio, altre situazioni e altre persone vengono difese prontamente, alzando barricate e facendo quadrato. Ratzinger si deve martirizzare per tutti? E' probabile che il primo ad accettarlo sia proprio lui, ma almeno gli si riconosca di aver preso su di sé la Croce e di portare anche i pesi dei mali che hanno serpeggiato nella Chiesa per decenni, invece di continuare con gli stereotipi del Papa freddo, distante e chiuso sui libri: libri che, tra l'altro, scrive a nostro beneficio, certamente privandosi di tempi di riposo che a un uomo di quasi ottantacinque anni sarebbe prezioso e consigliabile.

Anonimo ha detto...

no, amici....
si c'è sempre stata sporcizia nella Chiesa, santa e immacolata ma fatta di peccatori, ma MAI come oggi e mai a quei livelli...almeno in un passato non troppo lontano.
Verrà ricordato come un periodo buio, di una chiesa con tante troppe strutture senza anima, fidatasi più dell'umano che del Divino, con un papa santo che ha richiamato l'urgenza di riformare i cuori...e convertire le menti alla Verità.
Non certamente un periodo paradisiaco...né per le gerarchie né per il popolo "di Dio".

Raffaella ha detto...

La sporcizia che la curia attuale deve spazzare risale al passato con qualche infiltrazione nel presente.
Preferiamo i bei tempi di Marcinkus e Maciel?
R.

Anonimo ha detto...

Fabiola,i successori di Pietro mi pare siano 263 o giù di lì,i Giuda migliaia in 2000 anni di cristianesimo....

Fabiola ha detto...

Per Medievale.
Io non ragiono considerando normale il martirio solo per Papa Benedetto.
E' Gesù (scusate la lezioncina) che lo "promette" ai Suoi. E Papa Benedetto è Suo.
Inoltre, è il cardinal Ratzinger a spiegare che il Primato di Pietro si giustifica solo come primato di "personale" testimonianza a Cristo, fino al martirio. E il martirio non può che essere personale.
Quando lo scriveva non immaginava, credo, neppure lontanamente, (non è da lui) che sarebbe stato chiamato a testimoniare le sue parole di teologo con la concretezza della sua esistenza. E il martirio non è solo la conclusiva "effusione del sangue", è già l'offerta lieta di tutta la vita a Cristo. E Joseph Ratzinger lo sta vivendo già da decenni.
Ripeto: preghiamo.

Fabiola ha detto...

Va bene, anonimo delle 10.36.
Hai ragione, mi complimento per i tuoi conti.
Mi limitavo al senso non alla statistica.
E su quello vedo non c'è nulla da puntualizzare.