giovedì 23 febbraio 2012

Quando la Chiesa fa notizia. Tavola rotonda all'ambasciata di Spagna presso la Santa Sede (Biccini)

Tavola rotonda all'ambasciata di Spagna presso la Santa Sede

Quando la Chiesa fa notizia

di GIANLUCA BICCINI

"Possiamo ritenerci tutti soddisfatti del successo della Giornata mondiale della gioventù a Madrid, perché ha contribuito a far conoscere meglio il nostro Paese e la sua comunità ecclesiale". Per l'ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, María Jesús Figa López-Palop, non ci sono dubbi: la Chiesa fa notizia e la giornata celebrata nella capitale l'estate scorsa lo ha confermato anche con i numeri.
L'argomento è stato affrontato nel corso di una tavola rotonda svoltasi ieri sera, martedì 21 febbraio, nella sede della rappresentanza diplomatica in piazza di Spagna. Tutti gli intervenuti hanno concordato nel definire il raduno dei giovani dei cinque continenti con Benedetto XVI nella metropoli madrilena un successo mediatico.
A confrontarsi erano il responsabile delle reti sociali della giornata, Antonio Gallo, il vice direttore della testata catalana "La Vanguardia", Enric Juliana, il direttore della rivista spagnola "Vida Nueva", Juan Rubio, e i vaticanisti dei quotidiani italiani "la Repubblica", Marco Ansaldo, e "Corriere della Sera", Gian Guido Vecchi. Ha moderato i lavori l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, che al termine ha anche risposto alle domande dei presenti. Con sacerdoti e religiosi che svolgono il loro servizio a Roma, tra cui il segretario della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda, hanno infatti partecipato membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, con il decano Alejandro Emilio Valladares Lanza, e addetti ai lavori, tra i quali il direttore del nostro giornale.
Introducendo la discussione, l'ambasciatore di Spagna ha subito chiarito che quando ha scelto di organizzare l'incontro per tracciare un bilancio mediatico a sei mesi dalla giornata (16-21 agosto), non poteva immaginare che la data potesse coincidere con un periodo agitato per l'informazione riguardante la Chiesa. Del resto - le ha fatto eco l'arcivescovo Celli - la realtà è talmente complessa e i tempi sono talmente ristretti, che quella della comunicazione è già una sfida difficile per se stessa. E lo è ancor di più quando riguarda il Papa e la Chiesa. Occorre allora domandarsi cosa fa notizia della Chiesa, e, ancor prima, cos'è una notizia. In proposito ha citato il fondatore di "Le Figaro", Hyppolite de Villemessant, secondo cui per i lettori parigini era molto più importante l'incendio di un solaio nel quartiere latino della capitale francese di una rivoluzione a Madrid. "Guardando articoli e titoli di giornale o seguendo certi servizi radiotelevisivi ci si chiede: ma dov'è la notizia?" ha commentato il presidente del Pontificio Consiglio, denunciando tre rischi dell'informazione odierna: l'insignificante che diventa evento; le cosiddette rappresentazioni mutilate, per cui si parla da un angolo di visuale così ristretto che la realtà si deforma, quando addirittura non si disinforma; la strumentalizzazione. "La Chiesa è soggetta a tutti questi rischi - ha detto Celli - che sono la nostra sfida quotidiana", poiché la caduta delle grandi narrazioni, dalle ideologie alle religioni, sembra favorire il proliferare di narrazioni minime, ovvero rappresentazioni locali, spesso distorte, della realtà. A ciò contribuisce anche il mondo virtuale, dove spesso la mancanza di verifica delle fonti, contribuisce ad amplificare notizie riguardanti fatti mai avvenuti.
Ma la sfida a Madrid è stata vinta e, senza scomodare troppo le cifre, quando la parola è passata agli operatori dei media di lingua spagnola, i tre intervenuti hanno concordato nel tracciare un bilancio più che positivo dell'avvenimento. Un successo senza precedenti, non solo per i mezzi di comunicazione tradizionale, ma anche per quelli più recenti come i social network, attraverso i quali i giovani oltre che fruitori hanno la possibilità di divenire artefici dell'informazione in tempo reale. Ciascuno dal proprio osservatorio, anche partendo da posizioni differenti, sia Gallo, sia Juliana, sia Rubio si sono trovati concordi sul fatto che "la Chiesa è notizia", come testimoniato dal raduno di moltissime persone giunte da ogni angolo del mondo nella capitale spagnola, nonostante la crisi economica e in pieno agosto. Sulla stessa linea d'onda i colleghi italiani Ansaldo e Vecchi hanno messo in luce come la giornata di Madrid sia stata un avvenimento seguitissimo, capace di contagiare con la gioia gli stessi comunicatori.

(©L'Osservatore Romano 23 febbraio 2012)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli irlandesi che vorrebbero eventi analoghi non si danno per vinti e chiedono consigli agli israeliani. Eufemia
www.examiner.ie/.../israel-advises-group-on-vatican-embassy