venerdì 3 febbraio 2012

Pedofilia, Osservatore Romano: il Papa chiede alla Chiesa una mobilitazione generale. Simposio, vescovi e superiori degli ordini religiosi faranno "mea culpa". Una donna irlandese parlerà a nome delle vittime (Izzo)

PEDOFILIA: IL PAPA CHIEDE ALLA CHIESA UNA MOBILITAZIONE GLOBALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 feb.

"Di fronte al tremendo scandalo delle violenze e degli abusi commessi su minori da sacerdoti e religiosi e' urgente individuare un percorso globale in grado di rilanciare e tradurre coerentemente l'impegno per la tutela delle persone ferite e il rinnovamento pastorale piu' volte invocato da Benedetto XVI".
Lo scrive oggi l'Osservatore Romano che dedica ampio spazio nell'edizione che sara' domani in edicola allo speciale simposio internazionale rivolto a vescovi e superiori degli ordini religiosi che si riuniranno dal 6 al 9 febbraio alla Pontificia Universita' Gregoriana.
"Verso la guarigione e il rinnovamento" e' il titolo scelto per l'incontro al quale prenderanno parte delegazioni provenienti da centodieci conferenze episcopali e i superiori generali di oltre trenta tra congregazioni e ordini religiosi. Ad aprire il simposio, nel pomeriggio di lunedi' 6, sara' il cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, William Joseph Levada, che parlera' sul tema "L'abuso sessuale sui minori: una risposta articolata alla sfida". Notevole, del resto, e' stato il contributo fornito dalla Congregazione guidata dal porporato statunitense nell'organizzazione dell'incontro che nasce appunto dalla necessita' di dare corso su base internazionale agli impulsi di rinnovamento.
"La riunione - spiega sul quotidiano della Santa Sede - il rettore della Gregoriana, padre Francois-Xavier Dumortier - trarra' spunto dalla recente circolare del maggio 2011 della Congregazione per la dottrina della fede, che ha richiesto a tutte le diocesi di mettere a punto entro l'anno "procedure adeguate per fornire assistenza alle vittime di tali abusi, come pure per educare la comunita' ecclesiastica sul tema della protezione dei minori". In questa luce, al simposio fara' seguito il lancio del "Centro per la protezione dei bambini", struttura di e-learning, cioe' di apprendimento a distanza, con sede a Monaco di Baviera, immediatamente operativo per i prossimi tre anni. Il centro, dipendente dall'Istituto di psicologia della Gregoriana, verra' diretto da Hubert Liebhardt, professore invitato presso l'ateneo di piazza della Pilotta e docente presso l'universita' di Ulm.
A presentarlo sara' il cardinale arcivescovo di Munchen und Freising, Reinhard Marx, insieme al sottosegretario del ministero dell'Istruzione e della Ricerca tedesco, Cornelia Quennet-Thielen. L'iniziativa, sottolinea un comunicato della Pontificia Universita' Gregoriana, "costituira' un catalizzatore per lo sviluppo di una cultura dell'ascolto e della guarigione all'interno della Chiesa". Al simposio interverranno numerosi rappresentanti di dicasteri vaticani. Per la Congregazione per la dottrina della fede, oltre al cardinale prefetto, e' prevista la partecipazione dell'arcivescovo segretario, Luis Francisco Ladaria Ferrer, e del promotore di giustizia, monsignor Charles J. Scicluna. Per la Congregazione per i vescovi interverra' il cardinale prefetto Marc Ouellet, per la Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli l'arcivescovo prefetto, Fernando Filoni, e l'arcivescovo segretario, Savio Hon Tai-Fai, mentre per la Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le societa' di vita apostolica sara' presente l'arcivescovo segretario, Joseph William Tobin.
Per il prelato maltese, gia' collaboratore del cardinale Ratzinger, "la leadership del Papa nella lotta agli abusi del clero e' una indicazione per la Chiesa universale per dare una risposta adeguata che non parta dall'omerta', e che abbia come obiettivo primario la attenzione e guarigione delle vittime". "Coscientizzazione e impegno - ha aggiunto Scicluna - sono le parole d'ordine nella lotta agli abusi: sulla base delle parole molto chiare di Benedetto XVI la leadership della chiesa deve prendere coscienza, con formazione e informazione, e impegnarsi per guarire le vittime e prevenire ulteriori crimini di questo genere".
A proposito della responsabilita' che il Papa ha affidato proprio al suo ufficio, che ha giurisdizione in materia su tutta la Chiesa (e cio' per impedire che si possa archiviare senza accurate indagini anche una sola denuncia) il promotore di giustizia ha chiarito che tuttavia la "responsabilita' principale resta ai vescovi, ai quali la Santa Sede ha il dovere di dare indicazioni, ma sono essi che hanno il dovere di gestire i casi e la prevenzione, tutti, anche le comunita' locali, dobbiamo sentirci responsabili di dare una risposta adeguata". Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha intanto confermato che il Papa ha disposto personalmente una donazione della Papal Foundation per finanziare l"'e-learning" in cui per almeno tre anni confluiranno dati, esperienze, acquisizioni e programmi per contrastare gli abusi sessuali del clero.

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PEDOFILIA: VESCOVI E SUPERIORI RELIGIOSI FARANNO "MEA CULPA"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 feb.

La seconda giornata dei lavori del simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento" - che riunira' a Roma dal 6 al 9 febbraio i delegati di 110 Conferenze Episcopali, i superiori degli ordini religiosi ed esperti dai cinque continenti - martedi' prossimo sara' aperta da una messa nella Chiesa di Sant'Ignazio presieduta dal prefetto della Congregazione per i vescovi cardinale Marc Oullet, nella quale si svolgera' una "liturgia penitenziale" con l'assemblea al buio per ben quindici minuti. Un gesto che precedera' il "mea culpa" rappresentando la desolazione del peccato commesso con i crimini contro i bambini. Sette esponenti della Chiesa chiederanno poi perdono, vicino alla croce, con accanto alcune vittime.

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PEDOFILIA: UNA DONNA IRLANDESE PARLERA' AI VESCOVI A NOME VITTIME

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 feb.

Si chiama Marie Collins ed e' irlandese la donna abusata da bambina che parlera' a nome delle vittime nel corso del simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento" che riunira' dal 6 al 9 febbraio vescovi di tutto il mondo (almeno uno per Conferenza Episcopale) e i superiori degli ordini religiosi alla Pontificia Universita' Gregoriana, che ha organizzato l'incontro insieme al dicastero vaticano competente in materia, la Congregazione per la Dottrina della Fede.
La donna irlandese, annuncia oggi l'Osservatore Romano, "si rivolgera' direttamente ai delegati evidenziando come, per chi ha subito violenze, sia importante venire ascoltati e in quale modo occorra promuovere un cambiamento positivo".
Il giornale vaticano ricorda che l'incontro vedra' anche la partecipazioni di esperti in vari ambiti (psicologi, canonisti, teologi, operatori pastorali) che "condivideranno con i partecipanti le proprie conoscenze pratiche con l'obiettivo di sviluppare una risposta coerente e globale da parte della Chiesa nella direzione della protezione dei piu' deboli e che promuova una guida creativa per le comunita' ecclesiastiche".
"Nella mia esperienza - ha detto Marie Collins incontrando i giornalisti nella conferenza stampa di presentazione del simposio - c'e'stata rabbia, dolore, sfiducia; mi sono chiesta perche' solo ora la Chiesa abbia deciso di agire; ho visto che c'erano delle direttive contro gli abusi ma sono state ignorate, poi ho deciso di mettere da parte tutti questi dubbi: il dolore da adulti per gli abusi subiti da bambini deve essere ascoltato, sradicare questa piaga e' impossibile, ma ogni sforzo va fatto per salvare ogni vita che possiamo salvare".
Secondo Maria Collins "la Chiesa puo' diventare protagonista della protezione dei bambini di tutto il mondo". "Per gli abusi subiti - ha confidato - ho ricevuto scuse, ma chiedere perdono e' un'altra cosa: se la leadership della Chiesa potesse chiedere perdono non per gli abusi, che sono colpa degli abusatori, ma per non aver protetto i bambini, questo sarebbe importante per molti sopravvissuti; chiedere scusa va bene, ma chiedere perdono e' piu' difficile, e' la cosa piu' dura, noi tutti siamo addolorati per quello che e' successo, ma essere addolorati e' diverso dal chiedere perdono". "La protezione dei bambini - ha ricordato da parte sua ai giornalisti monsignor Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede - e' la priorita' che ci ha indicato il Papa e la protezione dei bambini e' parte integrante del bene della Chiesa".
Per il prelato maltese, gia' collaboratore del cardinale Ratzinger, "la leadership del Papa nella lotta agli abusi del clero e' una indicazione per la Chiesa universale per dare una risposta adeguata che non parta dall'omerta', e che abbia come obiettivo primario la attenzione e guarigione delle vittime". "Coscientizzazione e impegno - ha aggiunto Scicluna - sono le parole d'ordine nella lotta agli abusi: sulla base delle parole molto chiare di Benedetto XVI la leadership della chiesa deve prendere coscienza, con formazione e informazione, e impegnarsi per guarire le vittime e prevenire ulteriori crimini di questo genere".
A proposito della responsabilita' che il Papa ha affidato proprio al suo ufficio, che ha giurisdizione in materia su tutta la Chiesa (e cio' per impedire che si possa archiviare senza accurate indagini anche una sola denuncia) il promotore di giustizia ha chiarito che tuttavia la "responsabilita' principale resta ai vescovi, ai quali la Santa Sede ha il dovere di dare indicazioni, ma sono essi che hanno il dovere di gestire i casi e la prevenzione, tutti, anche le comunita' locali, dobbiamo sentirci responsabili di dare una risposta adeguata". Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha intanto confermato che il Papa ha disposto personalmente una donazione della Papal Foundation per finanziare l"'e-learning" in cui per almeno tre anni confluiranno dati, esperienze, acquisizioni e programmi per contrastare gli abusi sessuali del clero.

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