martedì 28 febbraio 2012

Libertà religiosa al bivio. Messaggio del cardinale Timothy Michael Dolan ai membri della Conferenza episcopale (O.R.)

Messaggio del cardinale Timothy Michael Dolan ai membri della Conferenza episcopale

Libertà religiosa al bivio

WASHINGTON, 27. La decisione presa dal Federal Department of Health and Human Services sul tema della contraccezione "è in violazione ai limiti costituzionali del nostro Governo e dei diritti fondamentali su cui il nostro Paese è stato fondato": è quanto il cardinale Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb), ha affermato nel messaggio che, la scorsa settimana, ha indirizzato ai suoi confratelli nell'episcopato. Nella lettera, scritta in collaborazione con monsignor William Edward Lori, vescovo di Bridgeport e chairman del Comitato per la libertà religiosa della Usccb, il porporato ha sottolineato che "se il Governo, per esempio, dice ai cattolici che attualmente non possono più operare, in tema di assicurazioni sanitarie, senza violare le loro convinzioni religiose, viene da chiedersi dove si andrà a finire".
Questa osservazione fatta dall'arcivescovo di New York è riferita alla decisione dell'Amministrazione di Washington di esigere dalle compagnie assicurative, che provvedono alla copertura delle spese sanitarie di gran parte dei cittadini statunitensi, di includere nei capitoli delle polizze anche anche il rimborso delle spese per l'acquisto dei contraccetivi e per gli interventi abortivi.
Il cardinale arcivescovo di New York ha osservato che l'attuale disaccordo con l'Amministrazione di Washington "non riguarda l'opzione tra Repubblicani o Democratici; conservatori o progressisti" e neppure "si limita al tema della contraccezione, a quello dei farmaci che provocano l'aborto, agli interventi di sterilizzazione; benché vadano comunque riconosciute le ingiustizie provocate dall'inclusione di questi metodi nel programma generale di assistenza". La disputa attuale è, invece, sul rispetto dovuto ai credenti. "Questo - ha sottolineato - è il primo e principale requisito della libertà religiosa, un tema che riguarda tutti noi". Nel messaggio, scritto in inglese e in spagnolo, il cardinale Timothy Michael Dolan e il vescovo William Edward Lori hanno aggiornato i loro confratelli nell'episcopato sui più recenti avvenimenti che riguardano le obiezioni presentate, fino allo scorso 10 febbraio, dai cattolici, e da altri gruppi religiosi, per bloccare la decisione presa dal Federal Department of Health and Human Services per rendere obbligatorie l'assistenza alle pratiche abortive e la prescrizione di anticoncezionali anche in strutture ospedaliere amministrate da organizzazioni religiose. Nella lettera si conferma che "il regolamento del Federal Department of Health and Human Services è finora rimasto sostanzialmente immutato e che le esenzioni in esso previste sono estremamente limitate".
L'obbligo da parte di strutture sanitarie appartenenti ad organizzazioni religiosi di distribuire prodotti anticoncezionali e di eseguire pratiche abortive ha suscitato innumerevoli condanne da parte dei fedeli laici e del clero degli Stati Uniti. Centottanta presuli cattolici e cinquantatré vescovi ortodossi hanno pubblicamente espresso la loro profonda contrarietà. Nella loro lettera, il cardinale Timothy Michael Dolan e il vescovo William Edward Lori hanno ringraziato tutti i vescovi che "nel mese precedente hanno testimoniato la nostra unità nella fede e la nostra forza di convinzione". Il porporato e il presule hanno anche sottolineato il valore di "sentirci uniti, con affianco persone di ogni credo e di ogni convincimento politico per fare qualcosa di clamorosamente chiaro: stiamo uniti contro ogni tentativo di negare o di indebolire il diritto alla libertà religiosa sulla quale si fonda il nostro Paese. Abbiamo fatto sentire la nostra voce e non mancheremo di farlo ancora fino a quando la libertà religiosa verrà ripristinata".
Nel messaggio viene anche ribadito che quanto prima il presidente Barack Obama "dovrebbe rescindere il regolamento" altrimenti questo potrebbe divenire l'inizio di un attacco storico alla libertà religiosa. Tuttavia i vescovi degli Stati Uniti si mostrano attualmente fiduciosi che il Congresso federale possa approvare in tempi non eccessivamente lunghi il progetto di legge denominato "Respect for Rights of Coscience Act" (HR 1179), attualmente in discussione alla Camera dei rappresentanti. La conversione in legge di questo progetto da parte della maggioranza dei membri dei due rami del Congresso potrebbe comportare di conseguenza un emendamento della legge federale sulla riforma del sistema assistenziale nazionale in base alla quale è stato poi elaborato il regolamento che vorrebbe obbligare le strutture assistenziali gestite da organizzazioni religiose a praticare interventi abortivi e a fornire prodotti contraccettivi.
Il "Respect for Rights of Coscience Act" è stato presentato al Congresso da Jeff Fortenberry, deputato del primo distretto del Nebraska e, attualmente, sono più di duecentoventi i rappresentanti che lo appoggiano, divisi tra le file dei democratici e quelle dei repubblicani. Molti cittadini americani potrebbero avere problemi a ricevere un'adeguata assistenza ospedaliera se le strutture gestite dalle organizzazioni religiose fossero costrette a chiudere i battenti. Oltre ai centri per la salute, i cattolici americani gestiscono una quantità di enti assistenziali per chi è nel bisogno.

(©L'Osservatore Romano 27-28 febbraio 2012)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Card. George: L'amministrazione Obama sta dicendo ai Cattolici di ritirarsi dalla vita pubblica
http://www.ewtnnews.com/catholic-news/US.php?id=4966
Alberto