domenica 19 febbraio 2012

La provocazione di Luca Sofri: Celentano e Ratzinger, uniti nella lotta

Clicca qui per leggere il post sul blog di Sofri. Grazie a Gemma per la segnalazione.
Credo che Sofri avrebbe potuto sviluppare di piu' il suo pensiero perche' e' interessante.
In un post successivo diro' la mia su quanto accaduto ieri sera a Sanremo
.
R.

5 commenti:

raffaele ibba ha detto...

Luca Sofri ha scritto una sciocchezza.
Quella di Celentano è una osservazione elementare, senza alcuna profondità. Una aggregazione di luoghi comuni e di sentito dire, detta come un bambino direbbe che il papa dice le parolacce.
Il Papa fa una osservazione spirituale molto importante, in cui cerca di vedere come nei cosiddetti "media" si realizzi una profondità di male, attualmente molto particolare e precisa.
Per esempio.
Quello che sta accadendo ai giornali di Rupert Mardoch non accada perché R. P. è uno squalo, ma accade sopratutto perché i "media" sono di per sé macchine per far soldi. E questo Indipendentemente da quel che scrivono e fanno vedere: infatti l'unica cosa che conta è "come" "lo" (o meglio "la") dicono.
Non ho visto Sanremo.
Ma mi sono guardato, per pura reminiscenza maschile, l'ingresso della signora Ivana Mrazova quasi vestita nel palco del teatro introdotta da un signore oscuro e sconosciuto.
Un pezzo da far vedere nelle scuole e da illustrare il aula, cosa che io farò.
Dove era lo spettacolo? dov'era la notizia? Dov'era l'evento?
Esclusivamente nel fatto - assolutamente primitivo - di un bel corpo di giovane donna offerto nudo allo sguardo "adorante" di milioni di persone.
Pura idolatria.
Questo è il modo in cui la signora Mrazova è stata presentata.
Ma così, come la presentazione/offerta della signora Mrazova, è tutto il sistema.
Sempre per esempio.
Le "pressoché notizie" del Fatto quotidiano hanno lo stesso scopo.
Stimolare una "adorazione idolatrica" e quindi far vendere al Fatto quotidiano più pubblicità.
Lo scopo è solo la pubblicità.
Tutto il sistema dei media è nelle stesse condizioni o quasi.
Coloro che ne escono fuori lo possono fare perché si tirano fuori dalla pubblicità.
Cioè perché vivono d'altro diverso dai soldi della pubblicità.

C'è molto da fare ed il Papa ha ragione a dire che nei media c'è il male. Ma non è, per nulla, quello che ha detto Celentano (ed inoltre e fondamentale il Papa non vuol chiudere niente, ma parla di conversione ... tutt'altro discorso)

ciao
r

Sara ha detto...

Sono tutti misericordiosi con il volto degli altri....

(soprattutto se si tratta del volto di Cristo o del Suo Vicario)

Piccolo esempio:

Avvenire 1 - in difesa della performance teatrale di Romeo Castellucci al Parenti

«Lo spettacolo di Castellucci non è blasfemo»
«Una scritta compare in sovrapposizione: «You are/ you are not my Shepherd», tu sei, o tu non sei, il mio Pastore. Ovvero il dubbio antico che riemerge negli uomini davanti al dolore e alla sofferenza: tu, non sei un Dio buono»
«Quel volto che infine, nella disperazione dei protagonisti, appare deturpato dall’interno dallo stesso umore scuro che il corpo del padre non riesce a trattenere».
«Lo scandalo noi non riusciamo a vederlo».
«Nessuna censura, nessun divieto, nessun anatema: solo non applauso, e richiesta che eventuali proteste siano composte.»
«Quanto al ricoprire quel Santo Volto di sputi, escrementi, violenza, incolpare Castellucci salverà l'umanità dalle sue colpe? Caro Francesco, scrivi: "C'è un uomo che insulta il Dio in cui credono miliardi di uomini …" se davvero miliardi di uomini credono in quel Dio un po' di colpa per l'imbrattamento di quel Volto Santo devono prenderla a proprio carico, non possono proprio esimersi. Anche tu, anche io. Forse dovremmo ringraziarlo, il blasfemo, per tutte le croci che hanno perso per via il Crocifisso, per la gigantografia del Salvator Mundi, perché Miserere mei Deus non Crucifige Romeo.»


Avvenire 2 - vari commenti contro la performance teatrale di Celentano all'Ariston

«Celentano, invece ha pensato di travolgere Sanremo in un delirio di onnipotenza»
«Poi si lancia filippica a favore del martirio di Gesù»
«gratuita (anche se ben pagata) e sfrenata 'carta bianca' retorica»
«Dovevamo proprio dare la ribalta a queste provocazioni?»
«Non si prendono in giro milioni di persone, non si puo' pensare di riuscirci, neanche se si canta bene».
«l’artista di cui sopra, in questo sterminato territorio libero che gli è stato concesso di calpestare, ha violato o no il codice etico? Si butta ancora il can per l’aia. Mauro Mazza ha detto la sua: Celentano ha violato il codice etico e, dunque, sarebbe già possibile convocare il Comitato del codice etico»
«altre affermazioni del reverendo della via Gluck sono da codice penale»

Ribadisco:
tutti misericordiosi con la faccia degli altri!

Dal Papa non hanno imparato proprio niente.

Sara ha detto...

Gentile Raffaele, rispetto le sue opinioni e sarei molto felice se lei potesse vedere qui l'ultima parte della prima performance di Celentano a Sanremo 2012.

http://www.youtube.com/watch?v=_CW7xEyWP6M&feature=share

Fatta eccezione per il breve inciso offensivo ad personam, sgradevole e contraddittorio (ma forse anche un po' autoironico), non trova che si sia trattato di un momento molto alto della TV italiana, che forse meritava di essere considerato e apprezzato in moaniera differente dal mondo cattolico, che avrebbe potuto rispondere agli attacchi indigesti in modo fermo e sereno invece che livoroso e rancoroso?
Tutti i santi giorni siamo sottoposti ad uno stillicidio micidiale nei riguardi della nostra fede e della Chiesa, nella sua istituzione spirituale, nelle sue verità di fede e nella sua dottrina, ancor più che nelle sue istituzioni secolari.
Com'è che non protesta mai nessuno e invece in questo caso tutti, ma proprio tutti, cattolici compresi, si sono scagliati con tanta veemenza contro un personaggio che quanto meno ha avuto il coraggio di parlare di Dio e di cantare il Vangelo in Eurovisione davanti a milioni di persone?

gemma ha detto...

se posso dire la mia, sicuramente non in linea coi più, a parte la replica alla scemenza della chiusura, che i nemici di Dio più ancora che dei vescovi hanno sicuramente strumentalizzato, la reazione da parte cattolica avrebbe potuto essere impostata diversamente. Celentano è stato chiamato anni fa a cantare al Congresso Eucaristico di Bologna, sul palco in cui siedeva Giovanni Paolo II. Un incidente? Una svista? Feeling con gli organizzatori archiviato? Eppure i cantanti che cantano per il Papa andrebbero scelti sula base di qualcosa che impone quantomeno una minima comunione di vedute. E non è che la chiesa ufficiale sia tanto cambiata nel frattempo, particolarmente nei riguardi di don Gallo (che nessuno ha mai scomunicato tra l'altro). E nemmeno avvenire e famiglia cristiana e il tenore dei loro articoli, mentre lo Ior e le sue contraddizioni sono lì già da tempo, così come le istanze degli ultimi e dei preti di strada, talvolta distanti dalla chiesa di Roma, siano italiani o cileni. Ci sarebbe poi da intendersi su ciò che Celentano intende per far politica, visto che don Gallo che sponsorizza candidati alle primarie va bene e i giornali cattolici no. Forse Celentano intende come da pensiero radicale che sia far politica parlare di aborto, coppie di fatto e fine vita? Certo che se i temi etici (quelli della Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II per cui ha cantato, per intendersi) sono il far politica dei giornali cattolici, non si capisce oltre al rock cosa accomunasse Celentano al Papa sul palco del Congresso Eucaristico. Ma siccome non ce lo vedo proprio Celentano abortista, col pensiero di un uomo che parla comunque di resurrezione, canta il forestiero ( a proposito di sara) e che ha comunque molta presa sul pubblico, vorrei vederci più chiaro, andando oltre la piccata richiesta di scuse, che almeno a me ricorda altre realtà religiose. Lui è un provocatore, e si esprime per provocazioni, ma il discorso su Gesù non può essere viziato dalla difesa di orgogli personali e feriti, come per la chiusura delle testate, almeno non deve esaurirsi con quelle. In un dialogo argomentato non ci sono le pause a salvarti e lui sono sicura scapperebbe, ma nessuno potrebbe accusare i cattolici della solita autoreferenziale distanza dal mondo o di farsela sotto perchè celentano gliele ha cantate in mondovisione, come stanno facendo alcuni in rete.
Mi pare poi riduttivo prendersela solo con lui. I divertiti applauditori della prima fila la prima serata li abbiamo visti tutti, e Morandi pure....Alla fine la mia sensazione è che tanti che non amano la chiesa nè tantomeno Gesù Cristo figlio di Dio, si siano serviti del "pagliaccio" che a modo suo li ama, ma che lui in primis non se ne sia accorto

Sara ha detto...

Scusate il numero e la lunghezza delle mie argomentazioni. La mia non vuole affatto essere una difesa d'ufficio di Celentano, verso il quale nutrivo anzi antipatia (ma ieri vedere un artista intorno ai 70 anni con il magone e le lacrime agli occhi per l'incomprensione di quella Chiesa di cui ha sempre fatto parte, mi ha fatto un po' pena).
Ciò che mi infastidisce è la mistificazione della realtà e la contraddittorietà di taluni scribi odierni.
Sono d'accordissimo con Gemma che c'è stata una gran strumentalizzazione nella reazione globale al molleggiato, a mio avviso non solo per amplificare l'"attacco" alla Chiesa, ma più ancora per coprire gli altri attacchi più pesanti di Celentano, ben al di là della "correzione fraterna uscita male" alla stampa cattolica.
Di quelli di fatto non si è parlato per nulla... Un po' strano, mi è parso, considerata la fame di "scandali e polemiche" che gira sempre intorno a Sanremo per ragioni di audience.
Non ho mai condiviso nulla delle idee politiche e del modo di manifestarle di Celentano. Questa volta ho condiviso qualcosa sulla sovranità sottratta e sull'Europa cinica e armata, ma è soprattutto da cattolica che ho apprezzato la parte migliore del suo spettacolo, quella in cui ha parlato di Gesù, Figlio di Dio, di morte, resurrezione, vita eterna, giudizio e Paradiso e ha proposto una versione musicale molto bella del brano evangelico della Samaritana ad un pubblico in buona parte scristianizzato. Un tentativo, mi era parso, di "nuova evangelizzazione", che forse avrebbe potuto essere apprezzato e anche giustamente indirizzato e corretto con maggiore efficacia da un apparato un po' meno suscettibile e autoreferenziale, una chiesa un po' più sul modello di Benedetto XVI, che sempre difende la fede e la Verità e non se stesso.
Quanto ai principi etici, credo e spero che Celentano abbia idee ortodosse, benchè abbia difeso un Don Gallo (espressamente per la sua attività in favore degli ultimi) che spesso non le ha. Non credo tuttavia che questo abbia motivato la reazione esagerata e rancorosa, seppur necessaria, della stampa cattolica.
Non mi pare, infatti, che la stessa abbia mostrato altrettanta indignazione quando Benigni nel 2009 dall'Ariston attaccò con ridanciana ed elegante violenza la Chiesa e la morale cattolica in tema di omossessualità..
Insomma la stampa cattolica se l'è presa molto con il predicatore che l'ha punta, mentre si mostra più aperta, clemente o persino accondiscendente quando il mondo della cultura, del giornalismo e dello spettacolo si scagliano contro Gesù, contro la morale cattolica o contro il Papa.
E le doppie misure non mi sono mai piaciute.