domenica 19 febbraio 2012

Il Papa ai cardinali: Rispondete alla logica di Gesù, non del mondo (Galeazzi)

“Servite la Chiesa con amore e fedeltà”

Il Pontefice chiede ai cardinali in Concistoro di non seguire la logica del potere

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

Benedetto XVI esorta i cardinali a non cercare il potere e la gloria. «Rispondete alla logica di Gesù, non del mondo», raccomanda il Papa ai 22 nuovi porporati ai quali ha consegnato le berrette rosso porpora durante il rito ricco di simboli con cui la Chiesa designa i suoi principi. I criteri mondani non devono guidare scelte e comportamenti. «La logica della fede è il servizio», titola l’Osservatore romano. Sette gli italiani tra i sedici europei. Poi un brasiliano, due asiatici e tre nordamericani. Dieci i presuli di Curia. Diciotto sarebbero elettori in un eventuale conclave.
Non sempre è facile sfuggire a carrierismi e personalismi, come dimostra il Vatileaks, lo scandalo dei documenti segreti passati ai mass media. Tra i nuovi porporati ci sono alcune personalità particolarmente significative, come l’arcivescovo di Hong Kong, John Tong Hon, o lo statunitense Timothy Dolan, chiamato dal Papa a introdurre venerdì la giornata di riflessione del Sacro Collegio sulle priorità ecclesiali. Da più parti si lamenta il peso eccessivo degli italiani o l’assenza di sudamericani diocesani malgrado i cattolici siano maggioranza. Alla cerimonia partecipano delegazioni da tutto il mondo e quella italiana è guidata dal premier Mario Monti. Ai fedeli il Pontefice chiede preghiere anche per «offrire sempre al Popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della santa Chiesa». Allargando il Sacro Collegio, Joseph Ratzinger ha impresso al vertice della Chiesa l’impronta della sua visione teologica e del suo stile pastorale. Ognuno di loro ha ricevuto dalle mani del Pontefice la berretta, l’anello e la pergamena con il titolo cardinalizio. Ratzinger legge le formule latine e con ognuno scambia frasi e sorrisi. Per tutti loro, nell’omelia, riassume il senso del rito: i porporati sono chiamati a «servire» la Chiesa e il popolo di Dio, il servizio non si fa secondo le logiche del mondo, che sono quelle del «potere e della gloria». Ai componenti del club più esclusivo del mondo è chiesto «di servire la Chiesa con amore e vigore, con la limpidezza e la sapienza dei maestri, con l’energia dei pastori, con la fedeltà e il coraggio dei martiri». Sono «chiamati a considerare e valutare le vicende, i problemi e i criteri pastorali che toccano la missione di tutta la Chiesa». E in questo «delicato» compito l’esempio è quello di Cristo, «pronto all’estremo sacrificio». Sono 30 gli italiani elettori, 67 gli europei, 11 gli africani, 9 gli asiatici, uno dall’Oceania, 22 gli americani del sud e 15 dal nord America. Il numero totale di porporati elettori è 125, cioè 5 più della norma in caso di conclave, ma già nei prossimi mesi alcuni raggiungeranno gli ottanta anni, perdendo il diritto di voto. Cresce l’influenza dei «conservatori creativi». Il collegio cardinalizio è a maggioranza ratzingeriana.

© Copyright La Stampa, 19 febbraio 2012

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