mercoledì 22 febbraio 2012

I colori profondi della Chiesa (Di Giacomo)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Eufemia.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

totalmente off-topic
http://www.evangelisch.de/themen/religion/pfarrermangel-luthers-erben-auf-nachwuchssuche58008

ma pare che anche gli evangelici, nonostante si possano sposare, nonostante le donne possano diventare sacerdotesse e vescovesse, hanno problemi di vocazione ...

gemma ha detto...

bell'articolo. fa bene Di Giacomo a ricordare la storia personale dei cardinali, visto che si parla solo delle cordate cui appartengono, alla stregua di ministri di un qualsiasi governo. In alcune circostanze non sono stata d'accordo con lui, ma apprezzo la sua conduzione delle celebrazioni del Santo Padre su tv 2000

gianniz ha detto...

Di Giacomo, in chiusura di articolo dice una grande verità, ma purtroppo è un po' malato di 'pauperismo'. In un tempo, come il nostro, che estremizza il potere del 'simbolico' e dei linguaggi non verbali, lui, alza la voce chiedendo che un'istituzione bimillenaria, come la Chiesa, che ha sempre parlato nel tempo con tutti i linguaggi possibili e immaginabili, comprendendo tra questi anche i linguaggi non verbali e simbolici (vedi ogni forma di arte - musica, pittura, architettura... e quindi, anche, abbigliamento e c.), improvvisamente si scarnifichi e si essenzializzi rinunciando alla sovrapposizione e alla sovrabbondanza di questi stessi linguaggi!
Mah. Fidiamoci di più della saggezza e della ricchezza di ciò che è, dai tempi dei tempi!
Ed evitiamo di farci del male da soli.

Anonimo ha detto...

Grazie a Di Giacomo! Basterebbe fidarsi delle scelte del Santo Padre. Io per prima in un caso che Fabiola ha fatto bene a ricordare :-)
Direi che la frecciata al neo nunzio a Washington suo malgrado, è da manuale. E' da questa non accettazione che la cloaca curiale è tracimata ammorbando tutto. Don Di Giacomo, nel corso della messa del Papa con i neo cardinali di domenica, ha più volte recitato l'antichissima preghiera per il Santo Padre di cui il nostro Benedetto ha più che mai bisogno.
Alessia

Anonimo ha detto...

Mah, riguardo il "pauperismo" di Di Giacomo sarebbe opportuno ricordare che esiste chi predica il suo opposto. Sono le posizioni estreme che, secondo me, sconcertano.
Alessia

raffaele ibba ha detto...

Bell'articolo.
Più che pauperismo mi sembra che c'è una, assai borghese, "voglia di essenzialità" ... come sarebbe se avessimo i cardinali in clergyman o in "giacca e cravatta".
Appartengo agli "animi delicati" che apprezzano lo sfarzo del "rosso cardinale" e, insieme, vorrebbero una chiesa più povera di "potere del mondo".
Anche Dio vuole la sua parte, insieme al nostro occhio di bambini.

ciao
r

Anonimo ha detto...

Vedo che a Di Giacomo non piace il rosso porpora "ostentato" delle Eminenze in San Pietro, ma in compenso sulla rossa Unità ha effettuato una quasi canonizzazione in vita del "papa rosso" di Propaganda Fide...

gianniz ha detto...

Sono d'accordo con te, Alessia, che le posizioni estreme possano sconcertare. Ce l'ho con questa affermazione di Di Giacomo: "per un cattolico con altre preoccupazioni, e che appartiene a quell’ottanta per cento della Chiesa che non ha mai partecipato ai fasti ma ha solo subito i nefasti delle corti occidentali, la scena risulta fatalmente destinata a scivolare nel regno del folclore.
Come ammoniva Franz Fanon agli inizi degli anni Sessanta quando le antiche culture entravano in
nuove forme statuali, quelle indipendenti, «il folclore sta alla cultura come l’arteriosclerosi sta all’intelligenza».
Non mi sembra proprio che le celebrazioni di Papa Benedetto - che non sono di certo sciatte - siano inclini al fasto. In questa affermazione di Di Giacomo mi sembra che aleggi una critica subliminale. Una critica che può sembrare incline al più classico dei 'pauperismi', altrettanto statuali quanto l'arteriosclerosi.
Non volermene, Alessia. Può essere che sia troppo sensibile. Quando vedo una critica che mi sembra gratuita non resisto proprio. Con amicizia.

Anonimo ha detto...

Non te ne voglio, Gianniz :-)
abbiamo due letture diverse, niente di male.
Ricambio l'amicizia.
Alessia

Vatykanista ha detto...

Chissà se Di Giacomo se lo ricorda...

http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.com/2010/08/appello-di-vincenzo-cerami-ai-preti.html