venerdì 3 febbraio 2012

"Gesù nostro contemporaneo", evento audace, mille iscritti. Card. Ruini: relatori anche ebrei e protestanti. La fede non può diventare un programma politico (Izzo)

RUINI: "GESU' NOSTRO CONTEMPORANEO" EVENTO AUDACE, 1000 ISCRITTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 gen.

Il simposio "Gesu' nostro contemporaneo" promosso dalla Cei rappresenta "una proposta audace". Ne e' convinto il suo principale organizzatore, il cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per il progetto culturale della Chiesa Italiana. "La parola stessa evento suona per me un po' pomposa", dice ai giornalisti che nonostante la nevicata in corso affollavano oggi la Sala delle bandiere in Campidoglio per la presentazione del programma di questo incontro che, dal 9 all'11 febbraio, riunira' nell'Auditorium di via della Conciliazione (e in altre quattro sale vicine) oltre mille persone per discutere dell'attualita' della figura di Gesu' Cristo.
Secondo Ruini, oggi "non molti dubitano della storicita' di Gesu' Cristo, cioe' del fatto che sia esistito. E, dopo un'epoca di grande scetticismo, anche il tema della Risurrezione, che e' dirimente perche' solo se Cristo e' risorto egli vive anche oggi, trova piu' accoglienza tra gli studiosi grazie al suo robusto aggancio alla documentazione storica". Si dubita pero' - forse piu' di prima - dell'efficacia di questa storia per il presente.
"Il messaggio che vorremmo dare, rivolgendoci "in maniera rispettosa anche a coloro che credono diversamente", spiega il porporato, e' che "Gesu' e' nostro contemporaneo proprio nella sua vicenda storica unica e irripetibile; non, quindi, solo nel ricordo, ma nella sua realta'. Questa e' la posizione della fede, ed e' su questo - assicura il porporato - che vogliamo misurarci".
Dal simposio promosso dalla Cei, continua il cardinale, vorremmo indirizzare "un messaggio forte alla societa' e a un mondo culturale che appaiono oppressi da tante altre preoccupazioni e tanti altri bisogni". Vorremmo ricordare, confida Ruini, che quella di Gesu' e' "una storia efficace che tuttora agisce, che da Lui e' arrivata fino a noi, nella paradossale forma della Croce e della Resurrezione". "Anche la storia dei discepoli di Gesu' e' una storia di Croce e Resurrezione", come testimonia il martirio, che accompagna la vicenda dei discepoli di Gesu' e che anche oggi non e' cosi' raro". Senza contare la "contiguita'" con Cristo che, ricorda il presidente del Comitato per il progetto culturale della Cei, "hanno molti uomini e molte donne, anche giovani, che arrivano a dirsi innamorati di Gesu'".
"Cristo nostro contemporaneo" fa seguito al primo evento internazionale organizzato dal Comitato Cei per il progetto culturale - "Gesu' e Dio sono inseparabili, non solo per la fede ma anche per la cultura", rileva in proposito Ruini - del quale pure "si e' parlato molto durante i lavori su tutti i principali media italiani, e successivamente a lungo nel mondo cattolico, anche perche' quanto emerso e' stato pubblicati in due libri, il primo dei quali "con notevole successo di vendita".

© Copyright (AGI)

RUINI: EBREI E PROTESTANTI RELATORI SU GESU' NOSTRO CONTEMPORANEO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 feb.

Molta attenzione, nei lavori del simposio su "Gesu' nostro contemporaneo" promosso dalla Cei sara' data agli "altri punti di vita", con la presenza di relatori non cattolici, ebraici, musulmani e "voci laiche". Lo ha sottolineato il cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per i lprogetto culturale della Cei nella conferenza stampa di presentazione dell'evento che vedra' tra i suoi protagonisti, ad esempio, il rabbino di Venezia e presidente dei rabbini italiani Elia Enrico Richetti, il giornalista Giuliano Ferrara (che Scalfari defini' "ateo devoto") ma anche registi come Liliana Cavani, il presidente dei Rai Cinema Franco Scaglia, il cantautore Roberto Vecchioni e lo scrittore Ferruccio Parazzoli. A una settimana dall'apertura dei lavori (che sara' affidata al successore di Ruini alla guida della Cei, cardinale Angelo Bagnasco) gli iscritti hanno gia' superato i mille, ha confermato Vittorio Sozzi, responsabile del Servizio Cei per il progetto culturale sottolinenando che l'evento, potra' essere seguito anche un diretta su www.progettoculturale.it. "Due anni fa - ha ricordato il dottor Sozzi - con 'Dio oggi' abbiamo superato il 2.5OO partecipanti, tra gli iscritti e quelli non registrati che hanno seguito l'evento, o una parte di esso, magari anche 'trainati' dalla diretta del sito. I numeri sono saliti molto proprio nei giorni immediatamente precedenti, e ad evento in corso".

© Copyright (AGI)

RUINI: LA FEDE NON PUO' DIVENTARE UN PROGRAMMA POLITICO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 feb.

"La speranza cristiana non puo' diventare un immediato programma politico". Lo ha affermato il cardinale Camillo Ruini ai microfoni della Radio Vaticana.
"Credo pero' - ha aggiunto il presidente del Comitato per il progetto culturale della Chiesa Italiana - che i politici stessi debbano sforzarsi di piu' per cercare di impostare le grandi linee della vita pubblica e della vita sociale su questo concetto di fondo: gli uomini sono fatti per cooperare tra loro, per aiutarsi e non solo per competere".
Nell'intervista, rilasciata in occasione della presentazione del simposio "Gesu' nostro contemporaneo", Ruini ha anche ricordato che "la Chiesa e' fatta di uomini e sappiamo che gli uomini commettono molti peccati, hanno tanti limiti, molteplici inadeguatezze e infedelta'". "Il credente - ha concluso - deve saper vedere dentro questa Chiesa concreta e fatta di uomini, il suo nucleo centrale: Cristo stesso".

© Copyright (AGI)

4 commenti:

Andrea ha detto...

Gli "altri punti di vista" su Gesù sono:
Ebrei: "è un impostore"
Protestanti: "forse è risorto, ma non interviene nelle nostre vite"
Cattolici "lontani": "non è risorto, è Gesù ma non è Cristo"
Musulmani: "è una ridicola bestemmia che Dio abbia un figlio"

Anonimo ha detto...

Ridicolo invitare gli ebrei.

Ma che senso ha?

Anonimo ha detto...

esaustivo e tremendamente vero,ottima sintesi,Andrea.

Andrea ha detto...

Grazie, caro Anonimo (10:46).
L'uso di parlare di "Gesù" in ambiente cattolico, in luogo di "Gesù Cristo" (o meglio "Cristo Gesù") è micidiale in sé