sabato 11 febbraio 2012

C’è una pista siciliana nell’affaire-Cina, che vede per protagonista il cardinale di Palermo

Clicca qui per leggere l'articolo.
Domanda: la missione di Romeo e' stata autorizzata dalla Santa Sede? Se fosse vero cio' che e' scritto nell'articolo saremmo di fronte ad un fatto di inaudita gravita' visto che un prelato non si deve occupare di affari. Certo che, nel silenzio tombale del Vaticano, ciascuno puo' dire cio' che vuole.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma sarà mai possibile che venga deposto qualche vescovo e/o cardinale che ha scambiato la Chiesa per un`impresa economica o godono del diritto di fare quello che vogliono? E con che coraggio si predicherà agli altri?

Coerenza e coraggio!

raffaele ibba ha detto...

Bella ipotesi. Tra tutte quelle che ho letto è la migliore, anche se forse Romeo non è andato lì per promuovere affari, ma per convincere persone che conosce a smettere di cercar di "far affari" tra Sicilia e Cina ... potrebbe essere ... di certo è l'ipotesi migliore di questo sconclusionato documento e di tutta questa polverosa vicenda.
ciao
r

Anonimo ha detto...

"Consuetudine di cautela"?!?