giovedì 2 febbraio 2012

C'è anche un rito esorcistico operato da Papa Ratzinger nel maggio 2009 nel libro di padre Amorth e di Paolo Rodari (TMNews)

"L'ULTIMO ESORCISTA". LO STRAORDINARIO LIBRO DI PAOLO RODARI E PADRE AMORTH: LO SPECIALE DEL BLOG

Papa/ In libro di esorcista rito eseguito da Ratzinger a udienza
In uscita volume di padre G. Amorth e giornalista P. Rodari


Città del Vaticano, 1 feb. (TMNews)

C'è anche un rito esorcistico operato da Papa Ratzinger del maggio 2009 in piazza San Pietro, nel libro 'L'ultimo esorcista' scritto dall'esorcista Gabriele Amorth e del giornalista Paolo Rodari e in uscita il 7 febbraio.
"E' mercoledì, il giorno dell'udienza generale", racconta il sacerdote in un brano anticipato domani da 'Panorama'. "I fedeli sono arrivati da tutto il mondo. Dal fondo della piazza entra un gruppetto di quattro persone. Due donne e due giovani uomini. Le donne sono due mie assistenti. Mi aiutano durante gli esorcismi, pregano per me e per i posseduti e assistono per quanto è loro possibile i posseduti nel loro lungo e difficile percorso di liberazione. I due giovani uomini sono due posseduti. Nessuno lo sa. Lo sanno soltanto loro e le due donne che li 'scortano'". Quando suonano le 10 "dall'arco delle campane, il portone a fianco della basilica vaticana, esce una jeep bianca. Sopra tre uomini. Un guidatore, il Papa in piedi e, seduto al suo fianco, il suo segretario particolare monsignor Georg Gänswein. Le due donne si girano verso Giovanni e Marco. Istintivamente li sorreggono con le braccia. I due, infatti, iniziano ad avere comportamenti strani. Giovanni trema e batte i denti. Le due donne capiscono che qualcuno sta cominciando ad agire nel corpo di Giovanni e di Marco. Qualcuno che col passare dei minuti si mostra sempre più agitato". Il racconto prosegue: "Il Papa scende dall'auto e saluta le persone poste nelle prime file. Giovanni e Marco, insieme, iniziano a ululare. Sdraiati per terra ululano. Ululano fortissimo. 'Santità, santità, siamo qui!', urla al Papa una delle due donne cercando di attirare la sua attenzione. Benedetto XVI si gira ma non si avvicina. Vede le due donne e vede i due giovani uomini per terra che urlano, sbavano, tremano, danno in escandescenze. Vede lo sguardo d'odio dei due uomini. Uno sguardo diretto contro di lui. Il Papa non si scompone. Guarda da lontano. Alza un braccio e benedice i quattro. Per i due posseduti è una scossa furente. Una frustata assestata su tutto il corpo. Tanto che cadono 3 metri indietro, sbattuti per terra. Adesso non urlano più. Ma piangono, piangono, piangono. Gemono per tutta l'udienza. Quando poi il Papa se ne va, rientrano in se stessi. Tornano se stessi. E non ricordano nulla".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Raffy.
Papa Benedetto combatte il male in tutte le sue molteplici forme, non devono stupirci gli attacchi che riceve.
Che giornataccia che segue un serata altrettanto nera per noi infelici pendolari della Varese Milano e ritorno (si spera!). Come direbbe il nostro Benedetto, andiamo avanti.
Ti segnalo questo arguto pezzo di Luca Doninelli. Fermo restando che quando il figliol prodigo torna a casa è sempre una festa.
http://www.ilgiornale.it/esteri/non_santificate_castro_che_si_converte/02-02-2012/articolo-id=570041-page=0-comments=1
Alessia