mercoledì 1 febbraio 2012

Caso Viganò. Si è aperta la caccia alle «talpe» che hanno divulgato i documenti riservati. Ma sullo sfondo c’è una lotta senza esclusione di colpi tra diverse cordate (Tornielli)

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

di tutte queste disgustose lotte intestine,da sempre il peccato preferito dalla curia,si evincono due cose,una è la straordinaria grandezza del papa come figura di altissimo profilo morale e spirituale,l'altra è che sbranandosi fra di loro per manie di carrierismo fanno il servizio peggiore alla chiesa e ora non possono nemmeno nascondersi dietro al papa,rivelatosi al di sopra di ogni sospetto;i giornalisti sono iene,ma fanno il loro lavoro se qualcuno dà loro materiale su cui speculare,in ultimo io manderei l'intera curia romana in vari monasteri sperduti a fare penitenza,tipo stiliti e monaci del deserto,chissà non capissero....

Anonimo ha detto...

Grazie a Tornielli, specialmente per l'ultimo paragrafo.
Mi ha fatto venire il mente il finale della prima lettura che ho sentito stamattina alla S. Messa, quando dopo lo sterminio della peste, Davide dice a chiare lettere "Io ho peccato, ma queste pecore che hanno fatto?". Anche loro hanno pagato - come tanti di noi oggi - per gli scandaletti dovuti alla mentalita' dell'organizzarsi le cose "secondo gli usi comuni del mondo", che con Davide erano "gli uomini che potevano maneggiare la spada, in questo caso sono le "cordate" cardinalizie. Sempre maneggi per un potere, indipendentemente da Dio, quando Davide sapeva bene che se era arrivato fino a quel punto non era solo per le sue abilita', anzi!

Ha proprio ragione B16 a volere un "anno della fede". Ce n'e' bisogno a tutti i livelli.

Anonimo ha detto...

Forse in Vaticano non si rendono conto che queste notizie di corruzione, nepotismi ecc. ecc. stanno correndo per i giornali del mondo e i nemici della chiesa, dentro e fuori di essa, stanno sogghignando.