domenica 12 febbraio 2012

Card. Ruini: la Chiesa deve tornare ad essere quella degli inizi (Izzo)

RUINI: CHIESA DEVE TORNARE A ESSERE QUELLA DEGLI INIZI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 11 feb.

"E' necessario che oggi la missione ritorni ad essere quello che e' stata all'inizio: una scelta di vita che coinvolge l'intera comunita' cristiana e ciascuno dei suoi membri, ciascuno naturalmente secondo le condizioni concrete della sua esistenza".
Lo ha affermato il cardinale Camillo Ruini chiudendo il simposio "Gesu' nostro contemporaneo", promosso dalla Cei nell'ambito del Progetto Culturale.
Ripercorrendo la tre giorni, il cardinale ha sottolineato come i lavori abbiano contribuito a far emergere con speciale forza alcune forme di tale contemporaneita': "quella - ha elencato - delle opere di fraternita' che scaturiscono dal prendere sul serio il nostro legame con lui. Quella, intima e particolarmente diretta, del rapporto personale e vivificante che si stabilisce tra lui e chi sceglie di trascorrere, mediante il silenzio e la preghiera, la vita in sua compagnia.
Quella dell'esperienza del dolore, attraverso la quale Gesu' penetra dentro di noi e si immedesima con noi, offrendoci una difficile ma straordinaria possibilita' di immedesimarci a nostra volta con lui. Quella infine, la piu' alta di tutte, che si realizza in chi muore martire per la fede in lui". Il cardinale Ruini ha aggiunto che "la domanda piu' urgente" e' quella "relativa al futuro della fede in Gesu' da parte delle nuove generazioni". "Oggi probabilmente - ha rilevato - non basta piu' che alcuni membri della Chiesa vivano la loro fede come missione, in paesi lontani o qui da noi".
Ruini e' poi tornato a denunciare nel suo intervento "la tendenza a relegare Gesu' nel passato" che "si e' diffusa fino a diventare per gran parte della cultura attuale quasi un'evidenza, anche quando si riconosce il valore e l'attualita' del suo esempio di vita e di alcuni suoi insegnamenti".
Mentre, ha ricordato, "il cuore della nostra fede sta proprio nell'entrata di Dio nella storia". "Il Dio in cui si crede, o non si crede, il Dio di cui anche oggi si discute, in Occidente e in gran parte del mondo, ad esempio in Russia e in America Latina, e' in sostanza il Dio che ci ha proposto Gesu' di Nazaret". E, ha concluso, "e' vero pure l'inverso: se Gesu' di Nazaret e' importante anche oggi per tanti uomini e donne, e' perche' essi sono convinti, o almeno sperano, che egli abbia un rapporto speciale, anzi unico, con Dio".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

siccome Ruini fa parte della famosa cordata,sarebbe ora che si sforzasse almeno un pò ad avere il coraggio di difendere l'operato di questo papa,senza tirar fuori ad ogni piè sospinto il precedente,sarebbe di giovamento all'immagine della chiesa per tentare di salvare il salvabile(Pia illusione,sed Spes ultima dea)....Buona Domenica,Raffy,noi siamo consegnati in casa,causa neve,bella da vedersi,assai meno da subirsi;attendo con trepidazione l'Angelus del mio amatissimo BXVI!