sabato 28 gennaio 2012

Il Papa a Cuba, l'ambasciatore: la visita del card. Bertone ha aperto la strada (Izzo)

PAPA A CUBA: AMBASCIATORE, VISITA BERTONE GLI HA APERTO LA STRADA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 gen.

"Il cardinale Tarcisio Bertone, nel 2008, e’ stato il primo dignitario straniero ricevuto dal presidente Raul Castro dopo la sua investitura, un incontro molto importante e significativo: in quell’occasione, il nostro presidente ha formulato l’invito a Benedetto XVI a visitare Cuba in una data di sua scelta".
Lo ha affermato l’ambasciatore Eduardo Delgado Bermudez, in una intervista all’Osservatore Romano, che cita anche il fatto che pochi mesi prima "l’allora presidente Fidel Castro aveva a sua volta espresso lo stesso desiderio al cardinale Renato Raffaele Martino, nel corso della sua visita a Cuba".
Soffermandosi sui rapporti tra il Vaticano e Cuba alla vigilia della visita che Papa Ratzinger vi compira’ in marzo, il diplomatico ha detto di ritenere che "la posizione di Giovanni Paolo II contro l’isolamento di Cuba abbia avuto un valore morale molto grande, come lo ha in questo momento la posizione della Santa Sede, contraria all’embargo economico contro il nostro Paese". "Credo - ha spiegato - che il nostro popolo provi un particolare sentimento di affetto per Giovanni Paolo II e sono certo che lo provera’ anche per Benedetto XVI quando si realizzera’ l’annunciata visita a marzo, un sentimento che si basa sulle radici cristiane del popolo cubano, sul rispetto per la Chiesa Cattolica e per il Sommo Pontefice".
Riguardo alla visita compiuta da Papa Wojtyla nel 1998, l’ambasciatore cubano ha ricordato che "Fidel Castro, leader storico della nostra rivoluzione e in quel momento presidente del Governo e dello Stato, aveva reso visita a Giovanni Paolo II nel novembre del 1996 a Roma.
Avevano avuto un colloquio privato e tra di loro si sia stabilito un rapporto di empatia, di rispetto e di stima reciproci.
Successivamente Fidel Castro acconsenti’ alla visita di Giovanni Paolo II per quel clima propizio che si era venuto a creare tra la Chiesa locale e il Governo e ancor piu’ per quel rapporto di stima e di empatia suggellato dalla visita.
E poi si volle corrispondere alla palpabile attesa del popolo cubano di avere il Papa a Cuba e al desiderio del Pontefice di visitare la Chiesa che e’ in Cuba.
Si era certi che la sua visita sarebbe stata un dono per tutti".
L’auspicio consegnato dal rappresentante del governo dell’Avana all’Osservatore Romano in vista della visita a Cuba di Joseph Ratzinger e’ "che il Papa possa realizzare una visita apostolica capace di suscitare in lui felicita’ e di lasciare nel suo cuore un ricordo molto grato del nostro popolo e del Paese".
"La visita del Pontefice certamente contribuira’ a rafforzare la cooperazione raggiunta fino a oggi tra la Chiesa e le autorita’ nel nostro Paese".
Anche in questa occasone, ha assicurato l’ambasciatore Delgado Bermudez, "si creera’ comunque una grande sintonia con il Papa. In primo luogo perche’ il Governo cubano e la Santa Sede sono entrambi interessati ai principali temi internazionali, ai problemi e alle sfide che l’umanita’ deve affrontare. In secondo luogo per i sentimenti di rispetto e di affetto che esistono nel nostro Paese verso il Pontefice e verso la presenza dei cattolici".
"E poi - ha concluso il diplomatico - non posso non ricordare le parole del Papa Benedetto XVI rivoltemi in occasione della presentazione delle mie credenziali, quando affermo’ che il servizio principale della Chiesa ai cubani e’ l’annuncio di Gesu’ Cristo e il suo messaggio di amore, di perdono e di riconciliazione nella verita’" perche’ "un popolo che percorre questo cammino di armonia e’ un popolo che nutre la speranza di un futuro migliore".

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